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Virtual tour tra le capitali del design
Se la firma del «New York Times» Alice Rawsthorn ha provocatoriamente stilato in ordine alfabetico, quasi uno per lettera, una sequenza di eventi internazionali legati al design nel periodo autunnale, qualche dubbio sull’eccesso di kermesse appare legittimo. Eppure i numeri dei partecipanti crescono ovunque. Dapprima dedicati a un pubblico tecnico, gli eventi si sono aperti alle città, una scelta premiante per le economie locali e per la diffusione del design nella vita domestica su ampia scala (le grandi catene internazionali di prodotti a basso costo hanno creato un fenomeno simile a quello che nella moda si definisce fast fashion). Quelle che prima erano fiere per addetti ai lavori, ora si chiamano design week e si insediano negli spazi urbani.
Si parte con Parigi, dove martedì si è chiusa la fiera MaisonObjet ed è in corso fino a domenica la Paris Design Week: gallerie, alberghi, musei, ristoranti, showroom con eventi disseminati per la città. I brand partner dell’iniziativa sono oltre 250, e molti italiani, da Poltrona Frau a Cassina. Seminari e proposte di studio per la progettazione degli spazi pubblici. Contemporaneamente a Helsinki (6-16 settembre) si svolge la stessa manifestazione, più che mai sentita perché la città finlandese quest’anno è anche capitale mondiale del design.
Si vola poi al 100% Design London, grande evento nel Regno Unito, dal 19 al 22 settembre. A Londra (come a Parigi) si rivedono molte proposte già presentate in anteprima ad aprile al Salone del Mobile di Milano, ma è un happening interessante per le intuizioni hi-tech che si intrecciano in molti casi con la dimensione artistica. Quest’aspetto emerge di più nelle esposizioni sparse tra le zone creative come Brick Lane, oppure a Shoreditch, dove si svolge Tent London, nella Old Truman Brewery, con 200 espositori, 20mila visitatori e grande spazio per l’artigianato.
Negli stessi giorni a Valencia c’è Feria Habitat, punto di riferimento del Made in Spain per progettisti, operatori e influencer. Poi Budapest, dal 28 settembre al 7 ottobre, all’insegna dello slow design: una manifestazione che mette al centro la responsabilità d’impresa, la diversità culturale, lo sviluppo sostenibile. Molto spazio ai temi green e alle nuove tecnologie anche a Dubai, dal 24 al 27 settembre: nel Trade Center ci svolgerà Index, la più grande fiera del settore in Medio Oriente. A Pechino, dal 28 settembre, sarà poi la volta di Beijing Design Week e Beijing Design Fair.
A Vienna, dal 28 settembre al 7 ottobre, il claim sarà «a city full of design». Lubiana ospita dal 27 settembre all’11 novembre la 23ª Biennale del design, da 40 anni la più importante rassegna in Slovenia. Anche in questo caso sostenibilità al centro: i premi assegnati da una giuria internazionale ci sarà il Green Award (che alla Biennale precedente è stato dato a un progetto di vasi a sospensione per ottimizzare le risorse idriche). A dimostrare che il basso impatto ambientale non è un tema esclusivamente di tendenza, ma ormai un’esigenza tecnica e di ricerca imprescindibile. A Praga si combinano invece design d’arredo e moda per la Prague design and fashion week, dall’1 al 7. Poi arriva Mosca, dal 9 al 14, per proseguire con il Lodz Design Festival (Polonia) dal 18 al 28, Istanbul dal 26 al 30, Eindhoven con la Dutch Design Week (dal 20 al 28), Verona con Abitare il tempo (21-23 ottobre) e infine Tokyo, dal 27 ottobre al 5 novembre.
Ci fermiamo qui, senza la pretesa di essere esaustivi, ma con la certezza che non esiste ancora un evento del design in grado di competere con il Salone di Milano. Perciò, se non si ha la possibilità di girare come trottole inseguendo tutti gli appuntamenti, il nostro consiglio è di scegliere sempre e solo quello. Milano, e tutti gli altri dietro.
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