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Cos’hanno in comune Lady Gaga e una lampadina Philips? Non c’entra lo sponsor e nemmeno la musica. Per rispondere bisogna volare in Olanda dove in queste settimane si svolge il Rotterdam Design Prize 2011, la Biennale dedicata al design che ha aperto i battenti il 26 novembre e si prolungherà fino al 12 febbraio.

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VISIONI DAL FUTURO DEL DESIGN

La Manhattan sulla Mosa, così è definita Rotterdam per via dello skyline futuristico, celebra l’estro dei suoi designer con un evento di portata internazionale che riunisce il meglio della creatività made in Holland degli ultimi due anni. E per respirare il fermento e la visionarietà di questa manifestazione, vale la pena sfidare il freddo invernale perché proprio ora la città vive il suo momento di maggior fulgore creativo.

Il cuore pulsante della manifestazione è il Museum Boijmans Van Beuningen, un complesso architettonico che ospita importanti opere d’arte, dal Medioevo ai giorni nostri, tra cui capolavori di Rembrandt, Rubens, Monet e Dalì. Ma oltre alle collezioni istituzionali, il museo ha anche un “lato B” altrettanto attraente rappresentato dalle mostre temporanee e dall’esposizione di oggetti che hanno fatto la storia del design olandese influendo sulle abitudini quotidiane dei suoi cittadini. Qui trovano spazio le installazioni dei quindici artisti in lizza per il Design Prize, selezionati per l’abilità di creare oggetti belli e funzionali, di osare con i materiali e la tecnologia, e di razionalizzare gli spazi. Scelti da cinque esperti in moda, architettura, disegno industriale, urbanistica e interior design, gli artisti provengono da esperienze molto diverse le une dalle altre che compongono un mosaico di vite e arte davvero intrigante.

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Ci sono i vermi visti al microscopio di Matthes Munnik, che ha creato un affascinante sistema di pannelli visivi e acustici in grado di rendere visibile e udibile il brulicante microcosmo di un laboratorio sotto vetro, in un mix di scienza, arte e design. L’attività dei microorganismi viene tradotta in suono assumendo le tonalità di tenore, baritono o soprano a seconda dei movimenti.
Ci sono i costumi scintillanti che il lighting designer Rogier van der Heide ha realizzato per il concerto parigino dei Black Eyed Peas, una performance che ha dato luce alle tute dei cantanti seguendo il ritmo della musica mediante un sistema di connessione wireless.
Ci sono i lavori surrealisti di Bart Hess che gioca con i tessuti per creare oggetti e abiti “viscosi” e mutanti, diventati protagonisti del video di Lady Gaga Born This Way, o ancora le lampade “Blub” di Pieke Bergmans che sembrano cadere dal cielo come enormi gocce di pioggia.
C’è persino una lampadina, la MyAmbiance LED bulb di Philips, dal disegno accattivante e dalla extra durata (25 anni) per il massimo risparmio energetico. E proprio da un’ex fabbrica Philips nasce la Factory, atelier del designer Piet Hein Eek nominato per la riqualificazione del luogo industriale e per l’abilità nel creare oggetti di uso comune partendo da pezzi di ferro o scarti di lavorazione come l’originale poltrona di tubi.
Ci sono poi gli abiti concettuali di Monique van Heist e la sua collezione permanente Hellofashion, fatta di capi essenziali, con aggiunta di dettagli eccentrici e giocosi, disegnati per durare tutte le stagioni e per lanciare una sfida al fashion system che decreta la breve vita di un capo; e le installazioni di Rietveld Landscape, esposte anche alla Biennale di Venezia, che rileggono attraverso colori e volumi la disposizione degli spazi nelle città olandesi, invitando alla riflessione sia cittadini che amministratori.

VOTO POPOLARE E REGALI IN EDIZIONE LIMITATA

E se pensate che il design sia appannaggio solo di eccentrici esperti, vi ricrederete.
A decretare il vincitore, infatti, ci sarà una giuria internazionale di esperti, accanto alla quale avrà diritto di voto anche il pubblico. La democratica iniziativa si chiama Premsela Public Prize, ed è un premio organizzato dal Netherlands Institute for Design and Fashion che raccoglierà le preferenze dei visitatori. Chiunque può votare la sua opera preferita semplicemente collegandosi al sito www.designprijs.nl oppure scaricando sul proprio smartphone l’applicazione gratuita “Design Prize”. I vincitori dei due premi, uno della critica e l’altro popolare, saranno annunciati nel giorno di chiusura della Biennale presso il Museum Boijmans Van Beuningen. Si vota fino a sabato 11 febbraio e, per schiarirsi le idee, l’11 dicembre e il 15 gennaio si potranno incontrare i selezionatori e i candidati accanto alle loro opere.
Chi desidera portarsi a casa un oggetto unico, nel palazzo Las Palmas di fronte al Boijmans dal 9 all’11 febbraio si terrà Object Rotterdam, la fiera in cui artisti di ogni nazionalità espongono il meglio delle loro produzioni in edizione limitata. Negli stessi giorni, la fiera si trasformerà anche nel palcoscenico di un talk show con designer e critici per dibattere sul tema.

SKYLINE DA AMMIRARE SULL’ACQUA

Per avere uno sguardo d’insieme sulla città e il suo profilo disegnato da ponti leggiadri e palazzi dai volumi più bizzarri, vale la pena sfrecciare sulla Mosa a bordo di un piccolo motoscafo giallo, il Watertaxi, che fa sentire un po’ “vip”; oppure provare il brivido dello Splashtours che da semplice autobus si trasforma in battello immergendosi nel fiume.
Se l’acqua è il vostro elemento non rinunciate a dormire al Cruise Hotel De Rotterdam, ex nave da crociera della Holland America Line che fino agli anni ’70 collegava la città con New York. Oggi è ormeggiata stabilmente presso il molo Derde Katendrechtse Hoofd, nella zona sud, e offre cabine di prima e seconda classe in stile anni ’50. A bordo di questa gloriosa ammiraglia soggiornarono reali e capi di stato e nel suo teatro si esibirono artisti del calibro di Frank Sinatra. Lo stile retrò è mantenuto anche all’Hotel New York, un tempo quartier generale della Holland America Line e oggi uno dei locali più trendy dove pranzare circondati dalle acque del canale e ascoltare buona musica. E per concludere il viaggio in bellezza ammirando dall’alto questa vivace città vestita di luci, si deve salire sulla torre dell’Euromast per una cena panoramica a quota 96 metri o per una notte fra le stelle nelle due suite con vista.

12 dicembre 2011

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