Una galleria d’arte allestita in un grattacielo in costruzione. È la proposta di Hines nel complesso di Porta Nuova a Milano per partecipare alla settimana milanese dedicata all’arte in occasione del Miart in apertura venerdì. Il cantiere della torre di 26 piani, che insieme a un secondo edificio di 18 piani forma il Bosco verticale progettato dallo studio Boeri, ospita infatti fino a questa sera dalle ore 18 alle 23 un allestimento di arte contemporanea aperto al pubblico a cura di Flash Art.
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La mostra Anatomia del Bosco verticale ha scelto opere rappresentative di dieci artisti italiani e internazionali che si sposano al tema della natura e si pone come obiettivo una riflessione sugli scambi tra arte, architettura e natura. L’itinerario inizia dalla lobby della torre, da immaginare trattandosi oggi della via d’accesso al cantiere, dove gli ospiti potranno ammirare il missile di legno ideato da Damiano Colacito e un neon di Maurizio Nannucci.
È al terzo piano che, invece, è allestito e arredato un appartamento-tipo di 50 metri quadrati, il primo visibile al pubblico delle torri del Bosco verticale. L’abitazione, un bilocale affacciato su quella che sarà l’area verde di Porta Nuova con sullo sfondo il grattacielo di César Pelli che ospiterà la sede di Unicredit, sarà consegnato anche con l’opzione “chiavi in mano”, arredato con gli interni a cura di Dolce Vita homes, la piattaforma che raggruppa 30 marchi del lifestyle italiano (e che appartiene alla famiglia di Manfredi Catella, ad di Hines, capofila dell’intero progetto immobiliare Porta Nuova), dalle cucine Boffi agli arredi Artemide, Poliform, Driade, Dada, Poltrona Frau, Pozzi Ginori, Molteni e altri brand noti a livello internazionale.
Oggi in occasione della mostra si potrà ammirare l’abitazione con l’allestimento in soggiorno di un tavolo di Vico Magistretti che risale al 1960, un lampadario del 1961 di Gino Sarfatti e due poltrone dei brasiliani fratelli Campana, Fernando e Humberto. Il percorso espositivo continua nella camera da letto dove sono state posizionate due foto di Fabrizio Ferri e, sempre dei fratelli Campana, la poltrona Cake Stool realizzata con peluche di recupero dalle camere dei bimbi, ennesimo richiamo alla natura.
L’itinerario espositivo termina al 22esimo piano, in un open space di oltre 300 metri quadrati, oggi allo stato originale, dove hanno trovato posto diverse opere, dall’installazione sonora di Vito Acconci Antartica for your ears only alla scultura Ipogea di Piero Gilardi, un cono di poliuretano tappezzato di muschi che si propone di riportate la mente al ventre della terra, una grotta che gli ospiti possono visionare con apposite luci, e soprattutto il Cantico dei cantici, una scultura di Fabio Mauri che raffigura due cervi che tra loro discorrono di amore e sentimenti. L’opera di Johannes Vogl, Tree, è invece una suggestione: la proiezione di un piccolo bonsai in un’atmosfera lunare diventa così un albero immenso, a simboleggiare come cambia la percezione della natura.
Sul fronte immobiliare, nel quartiere che sta sorgendo tra la Stazione centrale e quella di Porta Garibaldi, troveranno posto oltre 400 abitazioni. La tipologia di immobile vuoto ha un prezzo a partire da 7mila euro al metro quadrato in una cornice, quella delle torri del Bosco verticale, nata per ospitare 480 alberi di media-grande altezza, 250 alberi di piccole dimensioni e 5mila arbusti, oltre a fiori di vari tipi, dalle azalee alle margherite.
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