LE MOSTRE
Il “dialogo” fra le opere di Kounellis, Penone e Zorio; l’esplorazione delle potenzialità del tessuto senza trama né ordito; e per la prima volta in Italia il mix di foto, video e musica del collettivo di giovani artisti inglesi
di DANIELA ABBRUNZO
La “cuccia” realizzata in alcantara
“Can you imagine? Progetto Alcantara- Maxxi”, “Omaggio all’arte povera: Kounellis, Penone, Zorio” e “The otolith group. La forma del pensiero”. Queste le tre nuove mostre aperte al Maxxi. Il progetto promosso da Alcantara e Maxxi, “Can you imagine?”, ospitato dal museo fino al 13 novembre nasce dall’idea di esplorare le potenzialità del materiale. Dando vita così a installazioni o oggetti nei quali miscelare oltre all’arte anche la ricerca, la sperimentazione e il design. Tra le opere un dondolo protettivo come una cuccia e un tavolo che si srotola.
“L’omaggio all’arte povera” in mostra al Maxxi fino all’8 gennaio, invece, è il contributo del museo al progetto “Arte povera 2011”. Un modo per raccontare, ma soprattutto, celebrare questo movimento artistico. Le due installazioni, quella di Jannis Kounellis nella lobby del museo e “Canoa Roma” di Gilberto Zorio, dialogheranno con “Sculture di Linfa”, l’opera in cuoio di Giuseppe Penone, che fa parte della collezione permanente del Maxxi.
Infine “The otolith group. La forma del pensiero” è la prima personale dedicata, in Italia, a questo collettivo di giovani artisti inglesi. Gruppo che è arrivato finalista al Turner Prize 2010, il prestigioso premio britannico per l’arte contemporanea. Gli “Otolith” prendono il nome dagli “otoliti”, cristalli che si trovano all’interno dell’orecchio e servono a mantenere l’equilibrio. Il collettivo lavora con materiali molto diversi
tra loro come video, film, fotografia, musica e immagini d’attualità politica e sociale. Un mix che trascina il pubblico in un’altra dimensione in cui passato, presente, realta e finzione si ritrovano insieme nello stesso istante.