La passione secondo Liszt
Valentina Cortese, Alessandro Marangoni e l’Ars Cantica Choir, diretto da Marco Berrini, presentano il 22 ottobre 2011 a Milano la “Via Crucis”
Alessandro Marangoni, Marco Berrini e l’Ars Cantica Choir
Sabato 22 ottobre alle ore 21 nella Basilica di San Marco a Milano (P.zza San Marco, 2) avrà luogo un concerto interamente dedicato a Franz Liszt, nel bicentenario della nascita. Il pianista Alessandro Marangoni insieme ad Ars Cantica Choir diretto da Marco Berrini e con la presenza straordinaria dell’attrice Valentina Cortese propongono un omaggio al compositore ungherese con l’esecuzione della “Via Crucis” per coro, cantanti solisti e pianoforte, intensa e di raro ascolto. L’opera appartiene alla maturità artistica del compositore ungherese, e lontano dalle seduzioni dei virtuosismi pianistici e dalla magniloquenza orchestrale va a recuperare la dimensione più intima, personale e religiosa di Liszt. A recitare i versi poetici del “Poema della Croce” di Alda Merini sarà la voce di Valentina Cortese. Il concerto costituisce l’epilogo del lavoro effettuato da Marangoni e Berrini per la registrazione del disco appena pubblicato dall’etichetta Naxos, che verrà presentato al pubblico alle ore 20.
Ingresso libero al concerto, per informazioni www.arscantica.it, segreteria@arscantica.it
Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886) si allontanò dalla vita mondana a 35 anni, ritirandosi a Weimar e iniziando un percorso di ascesi spirituale che nel 1865 lo portò a ricevere gli Ordini Minori in Vaticano. In questo periodo, la sua creatività musicale si indirizzò verso opere dal carattere sacro, molte delle quali sono oggi ancora da scoprire e spesso oggetto di controversa valutazione da parte della critica. Tra queste la “Via Crucis per coro, cantanti solisti e pianoforte”, terminata del 1878 ma eseguita per la prima volta nel 1927 a Budapest e pubblicata solo nel 1938. Liszt vi lavorò per sei anni durante il suo soggiorno romano, dal 1873 al 1879, auspicando fin dall’inizio che l’opera potesse accompagnare la celebrazione della Via Crucis che il Papa celebrava il Venerdì Santo al Colosseo. L’opera, tuttavia, non fu mai eseguita mentre il compositore era in vita.
La Via Crucis di Liszt è una lunga meditazione che ripercorre le 14 stazioni della Passione di Cristo di cui quattro sono affidate alla sola esecuzione pianistica, mentre le rimanenti dieci prevedono l’intervento dei solisti e/o del coro. L’opera si colloca nel filone delle “Passioni”, ovvero di quella letteratura musicale composta per celebrare la Passione e Morte di Gesù Cristo, e offre lo spunto per una riflessione sullo stile e la poetica del linguaggio dell’ultimo Liszt. La partitura si presenta ricca di richiami e citazioni letterarie e musicali che rimandano alla grande tradizione liturgica cattolica e luterana. Il sapore gregorianeggiante che attraversa alcuni momenti dell’opera viene perfettamente assimilato all’interno di un linguaggio musicale capace di coniugare il richiamo alla più vera tradizione musicale della chiesa cattolica con le esigenze del nuovo e fecondo pensiero estetico della fine del XIX secolo. Come avviene nelle Passioni di epoca barocca, il coro viene utilizzato da Listz come voce fuori campo che commenta, che invita ad una riflessione sui fatti narrati dalla stazione (così come avviene nelle stazioni VI e XII); oppure come turba, “vox populi”, che partecipa attivamente e in prima persona al drammatico svolgersi dell’azione (vedi stazione XI). Allo strumento a tastiera, Listz affida il compito di narrare il racconto sacro. Questo particolare ruolo di historicus che il compositore affida ad una voce narrante priva di parola si realizza tramite una scrittura strumentale che per mezzo di figure e simboli sonori evoca l’evento raccontato dalle stazioni della Via Crucis, affinchè questo possa prendere forma nel “teatro interiore” della coscienza dell’ascoltatore. Sulle orme di questa “poetica dell’evocazione”, Liszt ci porta a rivivere in prima persona gli eventi della Passione di Cristo, invitandoci a lasciar liberamente risuonare in noi i temi musicali con in quali ha voluto caratterizzare i singoli momenti e i singoli personaggi di questo drammatico epilogo della vita di Cristo. L’abbinamento della preghiera al quadro evocativo richiama alla mente quella ben nota pratica di meditazione consigliata da S. Ignazio di Loyola nei suoi Esercizi Spirituali, pratica di meditazione proiettata a far rivivere mentalmente le scene descritte dalla Bibbia e dal Vangel per immedesimarsi e far proprio il loro essenziale messaggio, per pregare quindi con intensificato fervore e maggiore profondità. “Lo Spirito indovina più di quanto gli si possa mostrare; anzi in molte occasioni l’immaginazione va al di là delle possibilità della rappresentazione che quest’ultima invano si proverebbe a competere con essa”: questo affermava Liszt nel 1855, pienamente consapevole di come l’immaterialità dei suoni formi il veicolo espressivo più diretto dello Spirito.
ALESSANDRO MARANGONI
Nato nel 1979, si è diplomato in pianoforte col massimo dei voti, lode e menzione con Marco Vincenzi presso il Conservatorio di Alessandria. In seguito si è perfezionato con Maria Tipo e Pietro De Maria alla Scuola di Musica di Fiesole. Contemporaneamente si è laureato in Filosofia presso l’Università di, alunno di merito dell’Almo Collegio Borromeo. Ha debuttato nel dicembre 2007 con un recital al Teatro alla Scala di Milano, in un omaggio a Victor de Sabata nel 40° anniversario della morte, insieme a Daniel Barenboim. Suona nei principali teatri e sale in Italia, Svizzera, Gran Bretagna, Finlandia, Spagna, Croazia, Canada, Cile, Colombia, Argentina, registrando per importanti emittenti come RAI, BBC e Radio Nacional de Espana, sia come solista che con artisti quali M. Ancillotti, M. Berrini, V. Ceccanti, D. Masiero, S. Parrino, C. Zardo, il Quartetto di Fiesole e il Nuovo Quartetto Italiano. Stanno ottenendo molto successo i suoi recital monografici su Rossini e su Chopin, in duo con Quirino Principe come voce recitante. Ha inoltre istaurato un sodalizio artistico con l’attrice Valentina Cortese con la quale ha tenuto recentemente a Milano uno spettacolo con la regia di Filippo Crivelli. Con l’Ensemble Nuovo Contrappunto ha eseguito in prima italiana il Concerto n. 4 di Beethoven nella versione cameristica dello stesso autore. é il pianista del Trio Albatros Ensemble. Le sue registrazioni dell’integrale dei Peccati di vecchiaia di Rossini, del Gradus ad parnassum di Clementi, dei Concerti per pianoforte e orchestra di Castelnuovo-Tedesco con la Malmö Symphony Orchestra (dir. Andrew Mogrelia) e della Via Crucis di Liszt (con Ars Cantica Choir, dir. Marco Berrini), tutte edite da Naxos, hanno ricevuto ottime recensioni dalla critica internazionale.
MARCO BERRINI
Direttore di coro, direttore d’orchestra e didatta, docente di Esercitazioni Corali presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria. Vincitore di primi premi nei più importanti concorsi corali nazionali e internazionali, è stato finalista alla I edizione del Concorso Internazionale per direttori di coro “Mariele Ventre” di Bologna (2001), dove ha vinto il 3° premio exaequo. Dal 1989 al 1992 e` stato maestro sostituto direttore del Coro da Camera della Rai di Roma col quale ha effettuato registrazioni per RAI Radio Tre. é direttore artistico della formazione professionale Ars Cantica Choir Consort, con la quale svolge intensa attività concertistica e discografica in Italia e all’estero. Ha diretto in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Israele, Argentina, Emirati Arabi. é attualmente direttore ospite dell’ORCAM, coro e dell’orchestra della comunità di Madrid. Ha curato la pubblicazione di musica vocale per le case editrici Suvini Zerboni, Carrara, Rugginenti, Discantica, e dal 2009 è responsabile di una collana di musica corale per la Carisch. Sempre 2009 e` direttore artistico della Milano Choral Academy, scuola internazionale di formazione perfezionamento per direttori di coro e cantori.
ARS CANTICA CHOIR
Fondato nel 1988 a Milano e, oggi, formato da cantanti professionisti, Ars Cantica Choir si è imposto fin dagli esordi all’attenzione di pubblico e critica per la sua versatilità, che rende questa formazione corale capace di accostarsi alle diverse epoche musicali nel pieno rispetto dello stile e della prassi esecutiva propri di ognuna di esse, dal Rinascimento ai giorni nostri. Vincitrice di numerosi Primi Premi in Concorsi Corali Nazionali e Internazionali, la formazione vanta la collaborazione con importanti festival e stagioni concertistiche in Italia e all’estero fra i quali ricordiamo il Festival Internazionale Mozart di Rovereto, la Sagra Musicale Umbra, la Società del Quartetto di Milano, il prestigioso ciclo Musica e poesia a S. Maurizio di Milano, le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, I Pomeriggi Musicali di Milano, il Teatro Bellini di Catania, il Teatro Due di Parma, l’Associazione Scarlatti di Napoli, Ferrara Musica, l’International Chor Forum (Germania), il Festival di Musica Antica di Malaga (Spagna). Il suo fondatore e direttore stabile è Marco Berrini.
Comunicato Stampa
News inserita il 19-10-2011.
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