La Mercedes Classe A di terza generazione rappresenta, per la casa tedesca, una scommessa importante dal punto di vista del design: deve infatti confrontarsi con il modello che va a sostituire, e soprattutto con la “filosofia” della prima Classe A, monovolume alta dalle linee equilibrate, ma originali, firmate dall’allora responsabile del design Bruno Sacco. Ora, scomparso il pianale “a sandwich”, la Classe A si è trasformata in una hatchback compatta di ispirazione sportiva, e il centro stile Mercedes, guidato da Gorden Wagener, ha volutamente scelto, su disposizioni del management, di spingersi avanti, e ridefinire totalmente le forme e l’immagine della vettura.

ESTERNI DINAMICI
La nuova carrozzeria della Classe A assume proporzioni da “piccola coupé”, con un’altezza inferiore di ben 18 centimetri rispetto al modello precedente, e una larghezza accentuata, in modo da mettere in evidenza l’idea di modello ben piantato a terra. “Tradurre il nuovo stile dinamico Mercedes nella categoria delle compatte era una sfida divertente da affrontare”, sostiene Gorden Wagener: nella nuova Classe A si è voluto esprimere il dinamismo attraverso “linee caratterizzanti, specialmente nelle fiancate”, dando all’insieme un aspetto scultoreo e movimentato, grazie a spigoli vivi, linee decise, parafanghi marcati e un’alternanza di superfici concave e convesse che creano particolari effetti di luce. Nel frontale, poi, spiccano gli elementi tipici delle recenti Mercedes, a partire dalla SLS, quali la grande calandra con la stella e il doppio listello cromato, il lungo cofano a V, le prese d’aria inferiori, e la particolare disposizione delle luci a LED nei fari, che costituisce una “firma” identificativa, con un caratteristico riflesso di luce “tipo lente” creato dalla copertura in vetro. Anche il tetto, curvo e rastremato, esprime movimento e ricerca aerodinamica, chiudendosi in uno spoiler, mentre la linea di cintura crea un arco convesso (un po’ come nella CLS), dando un ulteriore tocco di sportività. La coda, infine, prosegue il gioco di alternanza tra superfici concave e convesse, raccogliendo le linee dei parafanghi muscolosi; le luci creano disegni mediante l’impiego di LED e fibre ottiche.

INTERNI: QUALITA’ PERCEPITA E ISPIRAZIONE AERONAUTICA
All’interno, oltre a riprendere il dinamismo degli esterni, si è cercato di rendere ben percepibile il senso di qualità, partendo da un modello di stile ben preciso: la scultura Mercedes-Benz Aesthetics No. 2 presentata al Salone di Detroit nel gennaio del 2011. Da queste linee guida, valida per tutte le recenti Mercedes, sono stati sviluppati nell’aprile 2011 gli interni della Classe A Concept, realizzati presso lo studio di design avanzato di Como, da cui derivano quelli attuali. Le forme riprendono motivi aeronautici, con la plancia divisa in un profilo alare nella zona superiore, idealmente sostenuta da una parte inferiore più “muscolosa”: questa zona può essere rifinita con superfici morbide dalle differenti textures. L’impressione di finitura curata è accentuata sia dal design che dalle particolari tecnologie di rivestimento (ad esempio, la placcatura metallica), in grado di dare sensazioni di qualità anche al tatto. Molto caratterizzanti anche le cinque bocchette circolari, trattate come singoli oggetti di design, che richiamano la forma di turbine di aerei. La cura nei dettagli si nota anche nella strumentazione: come su alcune Alfa Romeo del recente passato, ad esempio, le lancette dei due elementi circolari sono “a ore 6” in posizione di riposo. Il volante, a tre razze, è trattato con finitura metallica, e presenta 12 pulsanti per altrettante funzioni, mentre la consolle centrale raccoglie in aree definite i numerosi comandi di gestione di clima e infotainment. Molto ampia la possibilità di personalizzazione, a cominciare dai rivestimenti in pelle; il pacchetto Light and Sight, inoltre, prevede una specifica illuminazione d’ambiente. Secondo il designer degli interni Jan Kaul, “se ti siedi su una Classe A con gli occhi chiusi, non penseresti, una volta aperti gli occhi, di trovarti a bordo di un veicolo di classe compatta”.

DESIGN MERCEDES: TRADIZIONE O INNOVAZIONE?
Le recenti Mercedes sembrano tradire un po’ la tradizione della compostezza e del rigore che hanno caratterizzato numerosi successi della sua storia: non solo il marchio sta esplorando nicchie di mercato inedite, ma sta ridefinendo il linguaggio di design verso soluzioni ad effetto, arditi giochi di forme, abbondanza di linee ed elementi caratterizzanti. Secondo Mercedes, il design costituisce un marchio di fabbrica che dovrebbe avere un effetto a “lungo termine”, pensando ad ogni auto come facente parte di un percorso storico e di un linguaggio di marca, ma anche prestando una grande attenzione all’abitacolo, il vero ambiente da vivere. Lo stile deve esprimere la “passione” per l’automobile ed è cambiato nel tempo, forse perché sono cambiati anche i clienti, sia dal punto di vista generazionale, che da quello geografico. La nuova Classe A sembra voler ridisegnare in forma ancora più ardita il linguaggio Mercedes, in un settore che è in parte inedito per la casa tedesca: vedremo se la scommessa del centro stile saprà trasformasi in un successo di mercato.