“Il design è un sogno che vive” La sfida dei Palermo boys

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“Il design è un sogno che vive”
La sfida dei Palermo boys

Il concept Era realizzato da IDEA Institute per il Salone di Ginevra 2009

Da stilista a imprenditore, alla ricerca della vettura perfetta

Nella grande terrazza affacciata su Torino e le Alpi, ricoperta da un tappeto verde che ricorda il green di un campo di golf, si concreta un sogno. O, forse, è meglio dire che comincia. E’ quello di Umberto Palermo, che presenta UP Design, piccolo centro d’avanguardia che guarda all’auto e ai prodotti industriali in una esuberante mescolanza di creatività, progettualità, arte.

E’ un segno importante, sia in un’Italia che sembra lasciare poco spazio ai giovani talenti sia in un territorio come quello piemontese che in questi anni ha attraversato una grave crisi con i nomi più importanti costretti a lasciare l’attività industriale (Bertone e Pininfarina) oppure a sacrificare la propria indipendenza entrando in un impero come Volkswagen (Italdesign). «Ci salveremo con la creatività» martella Leonardo Fioravanti, presidente del Gruppo Carrozzieri. Ma non basta. Occorre la voglia di essere o diventare imprenditori, di pensare il futuro con grinta giovanile.

Recentemente è accaduto, ad esempio, con Roberto Piatti (TorinoDesign), ora tocca a Umberto Palermo, nemmeno 40 anni, palermitano con quella passione per il lavoro e la voglia di crescere e affermarsi che caratterizza tanti uomini del Sud saliti al Nord. «Io spiega Palermo – sono venuto a Milano da bambino, portato dai miei genitori, operai, che per me hanno fatto molti sacrifici. Ho studiato alla Scuola d’Arte di Monza, mi sono appassionato al design, ho conosciuto Ermanno Cressoni, l’ex direttore dello stile Alfa Romeo e Fiat, colui che ha inventato il concetto di “advance design”, e sono stato a bottega da Marco Bonetto. Ho lasciato i libri, non potevo più gravare sui miei».

Anni intensi, tante collaborazioni, con Cressoni («il mio maestro») come mentore, molti lavori per il Gruppo Fiat, fino all’arrivo a Torino e l’incarico di responsabile del Design Center di IDEA Institute, con la presentazione di concept fascinosi come l’Era e la Sofia, visti al Salone di Ginevra nel 2009 e 2010, o del Go per un costruttore cinese al Motor Show di Shangai 2011. Nello stesso tempo occhio attento all’industria in generale e alle sue necessità di rendere sempre più appetibili i propri prodotti.

E adesso il passo decisivo, per la precisione comiciato 305 giorni fa, con la decisione di mettersi in proprio, seguendo le orme di predecessori illusti (come non ricordare Giorgetto Giugiaro?). Ecco nascere il team, una dozzina di giovani specialisti, età media 28 anni, punte di diamante Alessandro Fini e Alessandro Monticone, inventarsi una sede modernissima a Torino, ma anche un laboratorio di ricerca a Milano, concentrato sull’architettura («possiamo introdurre in questo ambito i metodi del car design») e sull’interior design. E la decisione di operare in molteplici settori con aziende come Abarth Tales, Adler Group, Ariston Thermo («anche i boiler meritano attenzione stilistica»), BB Italia, Indesit Group e Tramontano.

Ma, naturalmente, il cuore batte per l’auto. «A proposito sorride Palermo – UP non fa il verso a un’auto di cui si parla molto in queste settimane, semplicemente è la sigla del mio nome e cognome. Io sono un sognatore ma per realizzare i miei sogni mi sono trasformato anche in imprenditore, avendo la fortuna di trovare tanti amici che mi hanno dato fiducia». E quale sarebbe ora il sogno dei sogni per Palermo? «Creare un’auto elegante e dinamica, una berlina innovativa per carrozzeria e materiali, per colori e funzionalità. C’è molto da fare e io sono solo ai primi passi».

«Il mondo del design italiano è ancora vivo» annota Luca Ciferri (Automotive News) presentando Palermo. E sulla terrazza scoppia l’applauso in un clima da stadio. Degno del ritrovato Torino e della nuova Juve.

Article source: http://www3.lastampa.it/motori/sezioni/lastampa-motori/articolo/lstp/424078/