“Nel 2012 i Maya hanno predetto la fine del mondo, quindi gli ANDY Awards sono un’ottima chance per vincere l’ultimo premio della vostra vita. Se dovesse capitarvi di vincere il premio di 50.000 dollari, fate in modo da riuscire a spenderlo prima che sia troppo tardi. Le pubblicità vincenti saranno conservate in un Data Bunker per l’eternità. Iscrivetevi prima dell’apocalisse.”
No, non sono ubriaco e non sto delirando, state tranquilli. Era un estratto dalla “chiamata alle armi” per la prossima edizione degli ANDY Awards. L’appello è stato lanciato da Bob Greenberg e l’agenzia R/GA (di cui è presidente, CEO e direttore creativo) il 20 ottobre sul sito del concorso, organizzato dall’Advertising Club internazionale.
La campagna includerà altre componenti: Facebook ad esempio, come sponsor dell’evento di quest’anno, offrirà un’esperienza social unica a partecipanti e vincitori durante le votazioni finali e le premiazioni. Immancabili poi i banner sui media partner, tutti siti che sono diventati punti di riferimento per la creatività: Adforum, Australian Creative, Best Ads on TV, Campaign, Campaign Brief, Campaign India, Creativity, Latin Spots, Luerzer’s Archive, Marketing Magazine e TAXI.
Gina Grillo, presidente e CEO dell’ADC ha dichiarato: “Mi piace tantissimo la produzione della R/GA per quest’anno, spero solo che i Maya non abbiano ragione. La campagna sembra il trailer di un film d’azione o di un videogioco, più che un invito per una competizione tra pubblicitari”. In più, c’è una giuria veramente di élite, con nomi emergenti e nomi di esperienza sapientemente mixati, come da tradizione dell’ADC (che per chi non lo sapesse è la più importante istituzione internazionale per i professionisti della comunicazione). Sbrigatevi allora, perchè la deadline è fissata per il 9 gennaio 2012.
Ecco tutti i nomi:
Bob Greenberg, Chairman/CEO/Global Chief Creative Officer, R/GA, New York
Stephan Beringer, President, Digitas International, London Paris
Juliana Constantino, Isobar, Brazil
Colleen Decourcy, Founder/CEO, Socialistic, New York
Pete Favat, Chief Creative Officer, Arnold Worldwide, Boston
Rei Inamoto, Chief Creative Officer, AKQA, New York
Prasoon Joshi, Executive Chairman, McCann Erickson India, Mumbai
Jon Kamen, Chairmen CEO, @radical.media, New York
Masashi Kawamura, Founder/Creative Director, Party Inc., Toyko
Andrew Keller, Partner/Chief Creative Officer, CP+B, Boulder
Josė Mollá, Founder/Creative Director, la comunidad, Miami
Ty Montague, Co-Founder, Co: Collective, New York
Do Cao Nguyen, Executive Creative Director, Clipper Indochine, Vietnam
David Nobay, Creative Chairman, Droga5, Sydney
Benjamin Palmer, Co-Founder/CEO, The Barbarian Group, New York
Patricia Päetzold, Group Creative Director, kempertrautmann, Hamburg
Vivian Rosenthal, Founder/CEO, GoldRun Co-Founder, Tronic Studio, New York
Stefan Sagmeister, Founder, Sagmeister, Inc., New York
Bob Scarpelli, Chairman and Chief Creative Officer, DDB Worldwide, New York
Jimmy Smith, Amusement Park Entertainment, Los Angeles
Calvin Soh, Singapore
Iain Tait, Global Interactive Executive Creative Director, Wieden+Kennedy, Portland
Mark Tutssel, Chief Creative Officer, Leo Burnett Worldwide, Chicago
Mark Waites, Founding Partner/Joint Creative Director, Mother, London
Simon Waterfall, Creative Director, Fray, London
Se vi state chiedendo chi sia Bob Greenberg, vi basterà sapere che ha vinto praticamente qualsiasi premio esistente nell’industria della creatività, inclusi Cannes Lions, Clio e Academy Awards. La sua agenzia, la R/GA è stata nominata migliore agenzia digitale del decennio da Adweek ed ha ricevuto varie menzioni al top delle classifiche di altre testate. Un curriculum di tutto rispetto, insomma, senza contare il fatto che prima di fare il pubblicitario il sig. Greenberg si è occupato degli effetti speciali di film come Alien, Predator o Seven, e l’agenzia vanta partecipazioni in circa 400 film e 4000 pubblicità all’attivo.
Ninja Marketing, media partner per l’Italia, mi ha fatto un regalo graditissimo, permettendomi di fare qualche domanda al signor Greenberg:
Mi direbbe tutto quello che secondo lei c’è da sapere sugli International ANDY Awards?
Gli ANDY sono un’istituzione nel nostro mestiere, una sicurezza nel premiare i migliori creativi del pianeta da 47 anni. Sono un’ottima occasione per i creativi di farsi giudicare da alcuni dei nomi più prestigiosi, tutti presenti nella stessa giuria, e che giudicano tutte le categorie (differenza principale con tutti gli altri premi, che hanno giurie distinte per ogni categoria). Per di più, essendo il primo concorso dell’anno, gli ANDY sono un ottimo metodo per scoprire quali lavori potranno vincere premi nel corso della stagione, e quindi vengono osservati con particolare attenzione.
Quale apporto spera di dare agli ANDY come Presidente di giuria? Qual è la sua “missione” e quali cambiamenti o miglioramenti vorrebbe portare nel processo di valutazione e nel concorso stesso?
Spero di aiutare gli ANDY ad espandersi ancora di più ed informare i creativi di tutto il mondo sul valore insito in questo evento. Sicuramente daremo un ruolo da protagonista alle campagne di marketing digitale e integrato iscritte. Riguardo al concorso e al Party di premiazione, stiamo elaborando degli elementi molto divertenti ed interattivi per chi parteciperà.
Come è nato il concept di “Iscrivetevi prima dell’Apocalisse”?
Durante il brainstorming per gli ANDY, volevamo comunicare a tutto il mondo che questo è il premio più importante che ci sia. Infatti è così importante che forse vincere un ANDY è sulla lista dei desideri di ogni pubblicitario al mondo. Quindi abbiamo pensato a come ricreare questo desiderio aggiungendo però l’urgenza, ed ecco che siamo arrivati all’Apocalisse, naturalmente.
Nella cultura pop e al giorno d’oggi, in un certo modo, in qualsiasi discussione sul giorno del giudizio, il 2012 viene nominato come l’anno in cui tutto finirà. Che lo abbiano predetto i Maya, Nostradamus o Roland Emmerich (regista del film 2012 appunto, ndr), una cosa sulla quale sono tutti d’accordo è che il 22 dicembre del 2012 sarà la fine. E visto che è una cosa che non possiamo fermare, almeno chiudiamo col botto e vinciamo qualche premio!
Perchè pensa che concorsi come gli ANDY siano importanti?
Sono un ottimo modo di sapere qual è il meglio del meglio e ricompensano le persone che hanno più talento e lavorano più duramente con la visibilità che meritano. Servono anche per fissare paletti e standard per il futuro, motivando ed ispirando la gente a tutti i livelli. Gli ANDY in particolare si fanno notare per la competizione tra studenti o il premio di 10.000 dollari per il migliore PSA (annuncio per il servizio pubblico, ndr), intitolato a Richard T. O’Reilly.
Quali saranno secondo lei le prossime fasi nell’evoluzione della pubblicità? In che direzione andrà il marketing dal punto di vista di creatività, media ed esecuzione?
La nostra professione è costantemente in divenire, forse oggi come non mai. Alla R/GA lavoriamo in cicli da nove anni; forse hai sentito parlare dei nostri piani per i prossimo nove anni, che sono basati sull’integrazione funzionale, intesa come elaborare una serie di offerte complementari tra loro, in cui ognuna offre un valore aggiunto specifico per il cliente. Ad esempio, abbiamo vari team che collaborano insieme (spesso anche tutti insieme) nello sviluppo di un progetto.
Accanto ai team tradizionali come creativi e copy, si possono trovare quelli di media e connessioni per aiutare a decidere su quali canali puntare di più tra paid, earned e owned, i team di analisti per stabilire e misurare l’andamento, il team brand development per restare più fedeli possibile alla filosofia del cliente, e infine il team che si occupa della visualizzazione dei dati per dare un senso alle informazioni raccolte in modo coinvolgente. Applicare questo modello integrato e collaborativo sarà importantissimo per il successo e l’ulteriore sviluppo delle agenzie moderne.
Quali sono secondo lei le capacità più importanti per un creativo e cosa cerca nei nuovi talenti da portare in agenzia? In altre parole, che consiglio darebbe ai giovani creativi che vorrebbero lavorare per un’azienda come la R/GA?
Sii coraggioso e rischia. Alla R/GA incitiamo tutti a pensare in modo differente ed approcciarsi al lavoro con la collaborazione prima di tutto. La capacità di lavorare in modo orizzontale tra team ed uffici specializzati senza intaccare l’integrità creativa è una cosa su cui puntiamo tantissimo.