Nuovo design per i BlackBerry

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Fascinosi lo sono sempre stati, con quel nero elegante a giocare di contrasti con il bianco dei tasti e il pallore dello schermo. Utili ancora di più, visto il merito sostanzioso di avere rivoluzionato per sempre il lavoro in mobilità e avere reso le mail disponibili in tempo reale, a ogni latitudine. Ma oggi i BlackBerry, gli smartphone prodotti dall’azienda canadese Rim, vanno a caccia di altro, inseguono uno sdoganamento e mezzo: il mezzo è il passaggio, già avvenuto in parte soprattutto negli Stati Uniti, da gingilli per businessman a telefonini multimediali meno seriosi e più di tendenza; l’intero è la cura maniacale del look, quel contenuto di design che sposa bellezza e prestazioni.

Ecco, oggi si può affermare che la missione è stata compiuta: i quattro nuovi modelli che vi raccontiamo nel dettaglio nella gallery sono una delizia innanzitutto per gli occhi. Il Bold 9900 può scatenare amore a prima vista con le sue linee sinuose, i materiali pregiati e lo spessore davvero magro. Il Curve 9360, invece, è stato descritto così dal celebre designer Fabio Novembre: «Nel suo design trovo un’organicità e una leggerezza che riportano BlackBerry tra le opzioni più interessanti per chi vuole entrare nella nuova era dello smartphone. Un oggetto “amico”, quasi un sasso hi-tech levigato da slanci evolutivi».

Elemento che non si vede, ma che all’uso si nota subito, è il sistema operativo BlackBerry 7, il cuore pulsante di questi quattro smartphone. Tra i menu si viaggia in maniera molto rapida e intuitiva, la navigazione internet è parecchio più veloce rispetto al passato e pure l’esperienza social per la condivisione del proprio mondo con amici e conoscenti diventa facile ed efficace. Il tutto grazie a una tastiera fisica che è un po’ il cavallo di battaglia della casa della mora: mentre Apple e i terminali Android puntano sul tutto touch, che dà vita ad aberrazioni linguistiche quando si scrivono i messaggi ed è sinceramente scomodo se occorre comporre testi lunghi, BlackBerry presenta delle tastiere complete su cui scrivere è un piacere e ci si può attardare nelle mail, arricchendole di dettagli, anziché pensare a tagliar corto come accade di regola con altri terminali.
Naturalmente la Rim non è immune alle tendenze e infatti nel carnet dei nuovi prodotti ce n’è uno, il Curve 9380, che è senza tastiera fisica e parla evidentemente a un pubblico giovane o più smaliziato, a cui offre social network di serie, da Facebook a Twitter, oltre al celebrato messenger proprietario che consente a tutti gli utenti dotati di un BlackBerry di vecchia o nuova generazione di scriversi e mandarsi allegati in tempo reale senza spendere nemmeno un centesimo.

Un approfondimento a parte lo merita senz’altro il top di gamma, il Bold 9900. Si è guadagnato mille iperbole: il più sottile di sempre, il più elegante di sempre, il più leggero di sempre, per alcuni anche il più veloce. Di sicuro i proprietari ne hanno apprezzato il display nitido, definito e touch: così, abbinata alla tastiera e al puntatore ottico che funziona un po’ come un mouse, la navigazione tra i menu e le pagine web, che si caricano davvero celermente, è piacevole ed efficace. Purtroppo la batteria non dura quanto dovrebbe, ma è una nota dolente che sta accomunando gli smartphone di ultima generazione: le prestazioni, si sa, hanno un prezzo. Il Bold inoltre risolve un neo dei suoi predecessori grazie a una fotocamera di bordo di 5 megapixel, che permette di scattare buone foto e girare video in alta definizione, confermando quella vocazione multimediale che accompagna i momenti di evasione. Certo, una varietà di app migliori nello store digitale sarebbero un valore aggiunto non indifferente, ma comunque le alternative per non annoiarsi e arricchire di funzioni il proprio terminale ci sono e in discreta abbondanza.

Insomma, tirando le somme, per chi usa il telefono anche (ma non solo) per lavorare i BlackBerry rimangono la scelta migliore, una soluzione che non è un compromesso ma che è piena di senso. Il nuovo sistema operativo, peraltro, garantisce stabilità, fluidità e sfoltisce quella complessità che era una tara del passato. Con quel bonus chiamato design che ci mette poco, giusto il tempo di uno sguardo, a trasformarli in tentazione.

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