“La signora Bellezza sta nell’industria, che ci permette di diffondere i progetti e ci dà la libertà di scelta” è una delle frasi che l’architetto e designer Michele De Lucchi ha enunciato durante la lectio magistralis svoltasi questo pomeriggio nella Sala Tridente del Palazzo del Mezzogiorno della Fiera del Levante.
La lezione è stata introdotta da Gianfranco Viesti, presidente della Fiera del Levante, secondo il quale questo incontro ha rappresentato una riflessione sull’architettura e sul bello, oltre a un’occasione per il rilancio della Fiera e un inizio di un processo di apertura verso collaborazioni più ampie.
“Nel mio lavoro distinguo i clienti professionali dagli ideali – ha dichiarato l’architetto ferrarese De Lucchi – come la Bellezza, che bisogna servire con particolare attenzione e cura. Progetti e lavori nascono dalla ricerca di soddisfare la signora Bellezza, il signore Tempo, che nel suo evolversi è il più grande artista di tutti i tempi, la signora Industria, ovvero tutto il bene e il male che abbiamo. L’orgoglio dell’architetto è partecipare all’evoluzione del mondo – ha continuato – trasferendo nei progetti la propria creatività. Far design è comunicare ciò che sente la società e ciò di cui le persone hanno bisogno”.
Al termine della lezione è seguito un dibattito sulla bellezza – coordinato da Francesco Moschini, architetto, critico d’arte e professore ordinario di Storia dell’Architettura e Storia dell’Arte presso il Politecnico di Bari – a cui hanno partecipato De Lucchi, Viesti, il presidente IN/ARCH (Istituto Nazionale di Architettura) Adolfo Guzzini e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che, ammagliato dalle parole del Maestro ha commentato: “Ascoltare le sue parole è rilevante per chiunque debba coniugare bellezza e politica”.
Oltre a questo appuntamento, De Lucchi è presente alla Fiera del Levante anche con la mostra-progetto “I miei orribili e meravigliosi clienti” (visitabile tutti i giorni nel padiglione 170), che rappresenta le aspirazioni, gli obiettivi, i valori e gli ideali che quotidianamente orientano il fare di un architetto, accompagnando il segno della sua matita.
Si tratta di un excursus documentato con immagini e maquette in scala. Quarant’anni di lavori nei campi dell’architettura e del design, dal periodo radicale all’esperienza con il gruppo Memphis, alla direzione dell’ufficio design di Olivetti, dalle grandi committenze pubbliche italiane e straniere al successo mondiale della lampada Tolomeo, simbolo della produzione industriale, alla fondazione di “Produzione Privata” nel 1990 – marchio con cui De Lucchi progetta arredi e oggetti realizzati da maestri artigiani italiani -, fino ai recenti interventi architettonici in Georgia.
De Lucchi ha curato molti allestimenti di mostre d’arte e design e progettato edifici e interventi espositivi per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino. Dal 2004 scolpisce casette in legno con la motosega per cercare l’essenzialità della forma architettonica. Nel 2003 il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito molti suoi lavori. Una selezione dei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d’Europa, degli Stati Uniti e del Giappone. Ha inoltre progettato e ristrutturato edifici in Giappone per NTT, in Germania per Deutsche Bank, in Svizzera per Novartis e in Italia per Enel, Olivetti, Piaggio, Poste Italiane e Telecom Italia.
(gelormini@affaritaliani.it)