Concerto per libri e altri strumenti. A Civitanova Marche una rassegna di suoni, gesti e parole del MediterraneoPrende il via la manifestazione che si propone come grande fucina “del fare”: Concerto per libri e altri strumenti. Un ricco calendario di incontri in cui si semina conoscenza e sapere, e si richiede scambio attivo con la cittadinanza, specie quella più giovane, perché crescita e formazione non sono fatti casuali ma avvengono anche grazie a sollecitazioni creative ed esperienza relazionali.

Per farlo si è scelto un tema ambizioso, di grande importanza e di perenne attualità: il Mediterraneo. Riflettere sulla naturale vocazione del Mediterraneo ad essere spazio di convivenza e condivisione di interessi è una sollecitazione che viene dalla Commissione Europea, che lo considera fatto determinante per creare un terreno fertile di incontro e confronto tra Paesi, culture, tradizioni, popoli che su di esso si affacciano o che di esso sono limitrofi.

Elementi di base della Rassegna sono gli artisti presenti, diversi per provenienza e interessi, e il luogo di accoglienza, Civitanova Marche, che per la sua speciale posizione geografica, economica e culturale, è lo spazio d’incontro tra le opposte rive adriatiche. Da qui la scelta di ruotare intorno ad un dato di fatto evidente: la lingua d’arrivo come luogo d’incontro tra soggetti che abitano la medesima società.

Dall’8 al 12 novembre alle ore 18.00 presso il Teatro Cecchetti di Civitanova Marche, scrittori e scrittrici provenienti da differenti Paesi del Mediterraneo, accomunati dalla scelta dell’Italia come “patria d’adozione”, saranno protagonisti con le loro opere di inediti dialoghi con musicisti che eseguiranno dal vivo brani in acustica tratti dal proprio repertorio, per dar voce e corpo ad una densa polifonia, testimonianza del profondo legame che unisce loro, i loro luoghi e culture di origine. Gli incontri avverranno quotidianamente con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Una lectio magistralis di Khaled Fouad Allam, eminente studioso delle relazioni tra oriente e occidente, protagonista di rilievo della vita culturale pubblica del Mediterraneo, segnerà l’avvio della rassegna. L’evento avrà luogo l’8 novembre alle ore 10.30 presso il Teatro Cecchetti.

Centrale al progetto è lo stimolo a lavorare insieme per una democrazia attiva, partecipata, uno stimolo che si vuole rivolto a tutti, ed in particolare ai giovani: il Mondo di oggi è caratterizzato da un’evoluzione multiculturale e multietnica continua e la “costruzione” di una società dinamica, in grado di accogliere e rilanciare stimoli e sfide, passa attraverso il coinvolgimento partecipativo di coloro che la abitano. Tutti, soprattutto i giovani.

Alla popolazione più giovane che Civitanova si rivolge con il progetto Concerto per libri e altri strumenti, nella convinzione che ragazzi e ragazze siano protagonisti importanti dell’oggi, “guida” per il mondo che sarà. Da loro ci si aspetta un contributo importante per operare trasformazioni e indicare soluzioni innovative alle difficoltà, nella convinzione che il loro coinvolgimento nell’elaborazione e costruzione di modelli culturali alternativi di convivenza sia uno dei presupposti indispensabili per uno sviluppo sostenibile. Perché ciò possa essere è nostro compito ascoltarli e consentirgli conoscenza e scambio di sapere. Imparare significa anche scambiare informazioni, intervenire sollecitando riflessioni, relazionarsi Ecco perché è ai giovani degli Istituti Superiori del territorio che la Rassegna dedica un’attenzione particolare assegnando loro il titolo di interlocutori privilegiati e coinvolgendoli attraverso un percorso di formazione e autoformazione proposto in collaborazione con i loro docenti.

Grazie a workshop mirati e a strumenti da essi derivanti – creazione di un gruppo creativo aperto su facebook – gli studenti saranno coinvolti nell’elaborazione di una “narrazione” soggettiva o di gruppo inerente il tema del “Mediterraneo” nella disciplina prescelta – scrittura, musica, immagine – e a partire dalla loro esperienza, reale e/o ideale. Il Mare Nostrum è spazio comune di condivisione, convivenza, riflessione, crescita: tutti temi capaci di sollecitare e promuovere la presa d’atto e la discussione inerente ai processi di internazionalizzazione e dialogo interculturale, di cui i giovani non possono disinteressarsi o non sapere, essendone comunque i soggetti più direttamente coinvolti.

Ed è con la partecipazione diretta e la conoscenza che si favoriscono il processo di apprendimento e il rispetto per la diversità sessuale, culturale, etnica, religiosa, perché lo stimolo alla curiosità e alla riflessione aiutano a combattere la disinformazione e il pressappochismo e a respingere il “timore del diverso”.

Ogni “opera” cosi creata dai ragazzi e dalle ragazze contribuirà a dar vita ad un “Nuovo Dizionario Mediterraneo”, divenendone una delle “Voci” che lo compongano. Un Dizionario giovane che lavori per guardare insieme antico e contemporaneo, vecchio e nuovo, scritto da giovani, capace di essere strumento per tutti di apprendimento e di conoscenza.

Un’apposita Giuria rappresentativa degli obiettivi della Rassegna e scelta per le competenze nelle varie discipline, esaminerà e valuterà le opere selezionate, stabilendo per ogni settore e ogni categoria, le migliori, che verranno premiate nel corso di una Cerimonia che avrà luogo a Civitanova, in uno spazio pubblico prestigioso.

Concerto per libri ed altri strumenti, ideato e organizzato da OPERAMED Associazione Culturale in collaborazione con Comune di Civitanova Marche – Assessorato alle Politiche Giovanili, Pinacoteca comunale “Marco Moretti” e Biblioteca comunale “Silvio Zavatti”, è realizzato con il sostegno del Ministero della Gioventù e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

CONCERTO PER LIBRI E ALTRI STRUMENTI. Rassegna di suoni, gesti e parole del Mediterraneo.
In un mondo connotato da un’evoluzione multiculturale e multietnica continua, la “costruzione” di una società dinamica in grado di accogliere e rilanciare stimoli e sfide, passa attraverso il coinvolgimento partecipativo di coloro che la abitano. Concerto per libri ed altri strumenti si propone come grande fucina di “fare”; dando vita a momenti spettacolari di conoscenza e sapere, costruendo attività rivolte alla cittadinanza tutta, ed a ragazzi e ragazze che siano capaci di sollecitare e raccogliere spunti creativi diffusi. La Rassegna si propone come un contenitore capace di incoraggiare e veicolare rispetto reciproco e capacità di cooperazione sul piano del dialogo e della diversità interculturale. In un contesto cittadino pubblico, scrittori e scrittrici provenienti da differenti Paesi del Mediterraneo accomunati dalla scelta dell’Italia e dell’italiano come “patria d’adozione”, saranno protagonisti con le loro opere di inediti dialoghi con musicisti che eseguiranno dal vivo brani in acustica tratti dal proprio repertorio.

Alla popolazione più giovane di Civitanova, la Rassegna dedicherà un’attenzione speciale. Alle ragazze ed ai ragazzi dei locali Istituti Superiori ci si rivolgerà come interlocutori privilegiati con appositi workshop costruiti e proposti con i loro docenti. Attraverso i workshop ci si rivolgerà ad un numero campione di studenti incoraggiandoli a discutere e lavorare sui temi che ruotano intorno al Mediterraneo come spazio comune di condivisione, convivenza, riflessione, crescita. La sezione laboratoriale del progetto mira ad attuare una verifica “sul campo” per: stimolare la creatività giovanile in ambito di democrazia partecipativa; dare vita a forme di cittadinanza attiva consona alle esigenze del mondo contemporaneo incentivando la partecipazione dei giovani alla vita civile della propria comunità di appartenenza specifica così come nazionale, europea ed internazionale; mettere a punto una strategia di apprendimento e comunicazione innovativa nel rispetto delle differenze e nel superamento di ostacoli sociali, geografici, culturali.

Saranno proposti tre diversi tipi di laboratorio a seconda dell’interesse e della formazione degli studenti ai quali ci si rivolgerà: laboratorio di lettura e scrittura; laboratorio musicale; laboratorio visivo.

Ogni Laboratorio consisterà in cinque incontri ciascuno e si rivolgerà agli studenti in seduta comune. Ogni laboratorio e/o workshop realizzato consentirà agli studenti che vi prenderanno parte, di essere in grado di elaborare un proprio intervento inerente al tema Mediterraneo nella disciplina prescelta – scrittura, musica, immagine. Le “Voci” realizzate parteciperanno ad un Concorso.

Un’apposita Giuria rappresentativa degli obiettivi della Rassegna e scelta per le competenze nelle varie discipline, esaminerà e valuterà le opere selezionate, stabilendo per ogni settore e ogni categoria, le migliori, che verranno presentate ed esposte in un allestimento di esposizione multimediale. La Cerimonia di Premiazione avrà luogo a Civitanova, in uno spazio pubblico prestigioso. Ad essa verranno invitati ad intervenire protagonisti della vita culturale ed artistica che proporranno le opere prescelte, festeggiando con la popolazione i giovani protagonisti.

PROGRAMMA

CONCERTO PER LIBRI E ALTRI STRUMENTI
Rassegna di suoni, gesti e parole del Mediterraneo
8/12 NOVEMBRE 2011
Teatro Enrico Cecchetti – Viale Vittorio Veneto 128 – Civitanova Marche

8 Novembre ore 10.30
INCONTRO DI APERTURA
LECTIO MAGISTRALIS DI KHALED FOUAD ALLAM

8 novembre ore 18,00
Karim Metref, Algeria
Intervento musicale: Ziad Trabelsi , Tunisia

9 novembre ore 18,00
Sarah Zuhra Lukanic, Croazia
Intervento musicale: Marco Ferrari, Italia

10 novembre ore 18,00
Kamela Guza, Albania
Intervento musicale: Vanghelis Merkouris, Grecia

11 Novembre ore 18,00
Helene Paraskevà, Grecia
Intervento musicale: Alberto Rodriguez, Spagna

12 Novembre ore 18,00
Elvira Mujcic , Serbia
Intervento musicale: Jamal Ouassini, Marocco

PROTAGONISTI

Khaled Fouad Allam
“La questione dell’immigrazione è un nodo imprescindibile per la stessa costruzione europea, perché veicola tutte le tematiche relative ai diritti, alla questione dell’eterogeneità delle culture e allo spazio pubblico che le diverse culture possono avere nelle odierne democrazie occidentali. Ma questo spazio democratico va costruito, favorendo politiche innovative di integrazione sul piano sociale, politico e culturale. I nuovi diritti di cittadinanza rappresentano nuove forme di lotta in un’Europa già postmoderna. Nell’odierna fase storica, l’Italia sembra trovarsi dinanzi a un bivio: la modernità incompiuta che la sta attraversando può spingere il paese verso coraggiose innovazioni politiche sul piano istituzionale, culturale e sociale, oppure verso tendenze regressive che rischiano di mettere a tacere le speranze di molti”.

Nato a Tlemcen, in Algeria, verso il confine con il Marocco, da madre di origine siriana e padre algerino. Dopo aver vissuto in Marocco, Algeria e Francia, si è trasferito e risiede da anni a Trieste, dal 1993 è cittadino italiano. Dal 1994 insegna Sociologia del mondo musulmano all’Università di Trieste e Islamistica all’Università di Urbino. Parlamentare nella precedente legislatura, da anni si occupa di Islam contemporaneo. Editorialista prima de La Stampa, poi di Repubblica, è attualmente editorialista de Il Sole 24 Ore e consulente scientifico delle Fiera del Libro di Torino. Presta la sua expertise presso diversi organismi nazionali e internazionali come il Consiglio d’Europa, l’ Unione Europea e le Nazioni Unite.
Molte le sue pubblicazioni, incentrate sull’approfondimento delle tematiche inerenti ai rapporti tra mondo arabo-islamico ed occidente. Tra le altre: L’ Islam contemporaneo ed. Laterza. L’Islam globale ed. Rizzoli. La solitudine dell’occidente ed. Rizzoli
Piccolo dizionario del razzismo ed. Giudice Universale. Ha appena pubblicato il volume L’islam spiegato ai leghisti, ed. Piemme Mondadori. Le sue opere sono tradotte in varie lingue e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti.

Sarah Zuhra Lukanic
Nata a Spalato, in Croazia, nel 1960, dopo gli studi superiori, si è laureata in Letteratura all’Università di Fiume, con una tesi sulla regia teatrale. Negli stessi anni, ha collaborato con il Teatro di Spalato e con alcuni quotidiani jugoslavi. Nel 1987 si è trasferita in Italia, a Roma, dove ha lavorato come barista per sedici anni. Finalista in molti concorsi letterari,
ha vinto premi importanti tra i quali, nel settembre del 2006, il Premio Giornalistico Letterario Mare Nostrum-Viareggio con la raccolta di racconti Rione Kurdistan e, nel 2008 all’Aquila, il Premio per la Pace e i Diritti Umani. Il suo dramma teatrale Donne sotto l’orologio della Baščaršija ha debuttato nel maggio 2011 al Teatro dell’Orologio di Roma.
Dal 2006 collabora stabilmente con il settimanale Internazionale. Dal 2009 fa parte della “Compagnia delle Poete”. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo Le Lezioni di Selma per la libribianchi di Milano. Di prossima uscita il suo romanzo Caciara Balcanica.

Nota Bibliografica
Le lezioni di Selma, libriBianchi edizioni, 2007 Sarajevo, 1992. Selma Coen è una donna ebrea colta e raffinata, sposata con un medico musulmano. La città bosniaca è sotto assedio, ma l’eco dei combattimenti non arriva a turbare la serenità borghese della sua vita, fino a quando tre soldati serbi si installano brutalmente a casa Coen per interrogare il marito. Vi rimarranno per tutta la durata dell’assedio. Il racconto lungo di Sarah Zuhra Lukanic si sviluppa all’interno della sua abitazione, delineando con delicatezza e maestria i personaggi, coinvolti loro malgrado in sofferti rapporti di odio-amore.

Karim Metref
Nato in Algeria nel 1967, dopo studi di scienze dell’educazione e d’arte ha lavorato come insegnante di educazione artistica nel suo Paese, impegnandosi nella militanza per i diritti culturali dei Berberi e per l’accesso ai diritti democratici. Dal 1998 vive in Italia, a Torino, dove lavora come educatore e formatore in educazione. Come giornalista ha pubblicato articoli e dossier sulle riviste “Carta”, “Cem-mondialità”, “Guerre e Pace”, “Diario” e sui siti delle agenzie Migranews e di Peacereporter. Ha lavorato come animatore radiofonico a Radio Torino Popolare nelle trasmissioni dedicate al mondo dell’immigrazione. Ha lavorato in Medio Oriente sempre in progetti educativi in situazioni di emergenza o conflitto.

Nota Bibliografica
Tagliato per l’esilio, Compagnia delle Lettere, 2008
La fine del buio, disse il vecchio rabbino, è quando il volto dell’estraneo ti diventa familiare come quello di un fratello o di un caro amico. Migrare è lanciarsi a testa bassa nel buio: essere l’Estraneo, lo Straniero, l’Altro. La lingua della terra che ti ospita diventa allora l’unico fragile lume per infrangere la corazza del buio, per mostrare il proprio volto e scorgere quello dell’Altro. La lingua madre resta comunque il filo di Arianna, per non perdere se stessi in questo viaggio, nell’intimità di questa si potrebbe anche riuscire a raccontare l’esilio. Il racconto delle storie della Cabilia nella lingua ospite; la passione per la propria terra, ma anche quello scivolamento lento e inesorabile verso l’altrove.

Un libro che va oltre la testimonianza sollevando interrogativi, perplessità, invitando ad una presa di coscienza che interroghi sulla realtà dell’Iraq, sul conflitto e le responsabilità di chi ha sostenuto la guerra e l’occupazione. Attraverso la narrazione scritta e visiva la descrizione di una realtà sconosciuta che parla di un popolo che ha perso lavoro e ricchezza, ma non dignità e orgoglio.

Kamela Guza
Nata in Albania, a Durazzo, nel 1986, città nella quale vive fino all’età di diciotto anni, si trasferisce in Italia, dopo aver conseguito il diploma di maturità. Si stabilisce inizialmente a Venezia ed inizia gli studi in architettura che continuerà a Firenze, dove si trasferisce e dove risiede tuttora. Nei suoi percorsi di vita, asseconda il personale desiderio di studiare e confrontarsi con realtà nuove e diverse da quelle d’origine, altrimenti conosciute solo attraverso i libri. Nel 2009 per l’editore Zandonai ha tradotto in italiano il romanzo I fiumi del Sahara dello scrittore e giornalista albanese Ardian Christian Kyçyku. Il suo racconto Il luogo dei confini, ambientato a Treviso, ha vinto il Primo Premio del V Concorso letterario
nazionale Lingua Madre.

Nota Bibliografica
Il luogo dei confini, in Lingua Madre Duemiladieci. Racconti di donne straniere in Italia, Ed. Seb27. Tante vite condensate in poche pennellate ed un finale intriso di noncuranza, per narrare della perdita d’importanza del clandestino, di una persona, del soggetto in genere. Un racconto che colpisce per la semplicità e la pulizia dello stile che, nonostante il tema porti con sé una naturale polemica, non cede mai alla retorica.

Marco Ferrari
Marco Ferrari si è dedicato dal 1978 (dopo aver conseguito il diploma in clarinetto con il massimo dei voti al conservatorio di Bologna), allo studio dei rapporti tra musica scritta e musica di tradizione orale, specializzandosi nelle tecniche esecutive e musicali degli strumenti a fiato. E’ stato direttore artistico per la musica del Festival del Ticino.
Ha insegnato Clarinetto al Conservatorio di Cesena e tiene regolarmente stages in Francia ed al Conservatorio superiore di Ginevra. Le collaborazioni con musicisti ed ensemble provenienti da Serbia, Romania, Grecia e dalla tradizione araba egiziana, libanese e maghrebina gli hanno fruttato una grande esperienza ed apertura verso le culture musicali di tradizione orale.
Ha fondato e diretto per 10 anni l’ensemble Sine Nomine ed Acantus; con questi ed altri gruppi di livello internazionale, Alia Musica di Milano, Cantigas di Parigi, Lucidarium di Basilea, ha sostenuto una intensa attività concertistica e discografica (ca. 40 Cd) in Europa e Stati Uniti.

Jamal Ouassini
Nato a Tangeri (Marocco), studia al “Conservatoire de musique et de danse de Tanger”: musica arabo-andalusa e violino sotto la guida dei maestri Ustad Mhemmed el’Amrani- Cheikh Mohammed Zaitouni – Ustad Mohammed Berrak e musica classica
occidentale sotto la guida del violinista M° Antoine Batte (Primo premio del Conservatorio Superiore di Musica di Parigi).
Si trasferisce in Italia, nella città di Verona, dove termina i suoi studi e si diploma, come violinista, presso il Conservatorio di musica della stessa città. Per diversi anni si dedica alla musica classica collaborando con numerose orchestre da camera, sinfoniche e liriche e, contemporaneamente, insegna violino e teoria musicale presso l’Accademia di Musica Moderna di Verona e presso il Centro di Ricerca Musicale di Verona (IT).
Nel 1984 fonda l’Ensemble Ziryab, gruppo musicale che, riunendo prestigiosi musicisti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo, tra gli anni ‘80 e ‘90 ha suscitato grandi consensi nell’ambito dei più prestigiosi festival di World Music, sia in Italia che nel resto d’Europa.
Numerose le sue collaborazioni nella realizzazione di musiche sia teatrali che cinematografiche; sono da ricordare “Federico II” di e con Giorgio Albertazzi, “Il Viaggio di Mirnah”,“Il Castello Variopinto” e “Aladino” di e con Michel Poletti. Nel 1992 collabora alla realizzazione della colonna sonora del film “Uova di Garofano” di Silvano Agosti, presentato alla Biennale di Venezia. Da ricordare anche la colonna sonora del film “Nikebe”, di Chalier Owens, come interprete delle musica di Carlo Ceriani,
orchestra C.C. diretta dall’autore per il film “Broken Blossom” di David Griffith (1919), presentato al “Festival internazionale del film muto con orchestra” nelle città di Roma, Parma, Ferrara, Trento e Garda (VR). Come direttore e violinista dell’Orchestra Arabo-Andalusa di Tangeri, ha pubblicato il CD “Incontro a Tangeri”. Quadri musicali tra cultura araba, cristiana ed ebraica”, con la presentazione di Tahar Ben Jelloun. (Materiali sonori distribuzioni).
Nel 1995 a Toledo si è esibito in duo con il cantante e pianista A. Pimienta, eseguendo brani dal repertorio sefardita.
Dal 1996 al 1998 è direttore artistico del Festival “Musica delle Radici” di Nogara (Vr).
Nel 1997 e nel 1999 ha curato la redazione di due saggi sulla musica arabo-andalusa per il Festival Di Nuovo Musica (Reggio Emilia).
Collabora, nel 1998, alla realizzazione dello spettacolo Al Kamar, del pianista e compositore A.Breschi, realizzando e pubblicando anche un CD dall’omonimo titolo, presentato a Parigi presso l’Istituto del Mondo Arabo e nei teatri La Cigale(special guest Manu di Bango) e Cirque d’Hiver , proseguendo il tour per la Svizzera, Italia, Spagna, Irlanda, e Francia. Lo spettacolo è stato ripreso 2000/01 con numerose tournèe in Irlanda (Carlsberg Dingle Music Festival, Vicar street Dublin, Town Hall Theatre Galway, Feile-Belfast 2001); da ricordare le partecipazioni a trasmissioni televisive irlandesi (BBC North Ireland, R. T. Eireann).
Con “Jamal Ouassini Ensemble”, fondata nel 1999, realizza il CD “Al Kafila” (la Carovana), in coproduzione con Sheherazade, Toscana Music Pool e Fabbrica Europa, seguito da un tour italiano a cui hanno partecipato numerosi ospiti come: Alfio Antico,
Fratelli Mancuso, Mauro Pagani, Mouna Ammari, Fey Nepon, Igor Polesitzkij, Moni Ovadia, Paolo Fresu, Pape Siriman Kanoutè, Estie Kenan Ofri, Evelina Meghnagi, Gabriele Mirabassi, Abdessalam Nayti, Youness Chadigan, Jànos Hasur, Vlademir Denisenkof, Elena Vicini.
Con “Jamal Ouassini Ensemble” partecipa al Taranta Power Festival, ospite nel progetto “Che il Mediterraneo Sia” con Eugenio Bennato. Collabora stabilmente con Moni Ovadi nello spettacolo “Shir del essalem” (Canti per la pace). Nel 2002 è stato realizzato un doppio CD dal titolo omonimo, allegato al n.2, anno XII della rivista Amadeus (speciale). Nello stesso numero della rivista è stato pubblicato un articolo, scritto da Jamal, intitolato “La musica araba Andalusa – Da Cordoba a Tangeri” Autore nel 2004 dello spettacolo “Al Kazar”, spettacolo di musica e danza dedicato al Mediterraneo che vede come collaboratori e protagonisti il celebre ballerino flamenco Joaquin Ruiz e il musicista e attore partenopeo, Nando Citarella. Lo spettacolo è stato rappresentato al teatro Valli di Reggio Emilia, in seguito pubblicato in DVD. Il 2004 ha visto anche l’allestimento di uno spettacolo di musica, poesia e pittura di grande successo, nato dalla collaborazione con il poeta spagnolo Juan Vicente Piqueras e con il pittore iracheno Jaber. Dal 2004 e direttore artistico di “Ziryàb”, Associazione culturale per lo studio e la promozione della musica del Mediterraneo. Nel 2005 fonda una nuova orchestra, la “Tangeri Café Orchestra”, pubblicando nel 2006 il primo Cd dal titolo “Tingitana”, con la presentazione di Khaled Fouad Allam, Produzione Promomusic, EGEA Distribution .
Nel giugno 2005, Jamal è presente con musiche proprie nel CD allegato al libro “Palme” (titolo originale in spagnolo “Palmeras”), di Juan.V.Piqueras per le Edizioni Empiria, con l’introduzione di Marco Lodoli.
Nel 2006, da ricordare il concerto tenutosi nell’ambito del Festival della letteratura di Mantova, con la partecipazione di Khaled Fouad Allam e di Tahar Ben Jelloun. Fonda l’ensemble “Encuentros” (compagnia di Musica e Danza), che vede insieme 16
artisti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo. Per Encuentros mette in scena lo spettacolo L’ayali l’kamar, presentato per la prima volta presso il Teatro Grande di Pompei, all’interno della rassegna Incontro Internazionale di Musica e Letteratura
“Mediteraneo”. Hanno partecipato allo spettacolo Moni Ovadia e Khaled Fouad Allam.
Sempre nel 2006, da menzionare la partecipazione, come violinista, al concerto realizzato per la manifestazione “La casa di Abramo”, realizzato il 22 giugno presso la Casa dell’Architettura di Roma. Poi ancora la conferenza-concerto ad Arpino, durante la
settimana arpinate tenutasi a settembre proprio ad Arpino, con il “Jamal Ouassini Trio”. Numerosissime le performances concertistiche nonchè i laboratori ed i seminari musicali tenuti presso Università, Accademie e Conservatori di musica.
Recentemente, Jamal ha collaborato con Cinzia Merletti nell’ambito del suo progetto letterario-musicale, un libro con CD allegato dal titolo “Suggestioni Mediterranee”, che la stessa sta per pubblicare con MMC Edizioni . Jamal è presente nel libro con un’intervista ricchissima di contenuti culturali e musicali, oltre che comparire nel CD con il brano “Rhizlane”, tratto dal suo CD “Tingitana”, con la Tangeri Cafè Orchestra, prodotto da Promomusic e distribuito dalla Egea Distribution.

Alberto Rodriguez
Studia chitarra dall’età di 12 anni con il maestro Miguel Heredia a Huelva e con Mario Escudero a Siviglia. Lavora in diversi “tablaos” con il percussionista J. Heredia e con il chitarrista El Chipo. A Granada si esibisce con il chitarrista El Pare e le ballerine La Presi e Maria Hungaro. Collabora alla realizzazione del disco “Campos de Agua” con David Garrido. Nel 1994 è professore titolare di chitarra e “compàs” (tempo e ritmo) flamenco al centro de Estudio Flamencos “Carmen de las Cuevas” a Granada.
Dal 1996 collabora regolarmente con la Peña Flamenca di Milano dove si è esibito con artisti quali El Junco, Ana Cali, Imma Rivero, Timo Lozano, Juan Ortega, etc. Ha lavorato nei teatri e nei festival più importanti del panorama artistico italiano con le compagnie “La Moreria”, “La Carboneria”, “FlamenQueVive”. Attualmente fa parte della TANGERI CAFE’ ORCHESTRA diretta da Jamal Ouassini e della ORCHESTRA STABILE MULTIETNICA del Teatro Manzoni di Bologna.
Compositore delle musiche dello spettacolo PINTURAS – Omaggio flamenco a Pablo Picasso della COMPAGNIA FLAMENQUEVIVE in tournée nei più importanti teatri italiani e festival estivi quali Taormina Arte, Vignale Danza, Spoleto Estate.
Fa parte del gruppo FLAMENCONCERTO con le clavicembaliste Silvia Rambaldi ed Andreina Di Girolamo e Rita Marchesini dove ha composto delle libere interpretazioni sulle musiche di Domenico Scarlatti.

Ziad Trabelsi
Musicista tunisino che da anni vive e lavora a Roma. Virtuoso di oud, il liuto arabo, cantante e compositore, è membro dell’ Orchestra di Piazza Vittorio. L’incontro con gli altri musicisti dell’orchestra, ma forse più di tutto con Roma, lo stimola a concentrarsi sul suo repertorio originale di canzoni che fanno incontrare la grande tradizione araba con altre suggestioni musicali dalle quali Ziad viene ogni giorno sorpreso e stimolato.
Ziad Trabelsi ripropone al pubblico italiano anche la forza dell’incanto del suo ambiente tradizionale e la bellezza della musica araba ispirandosi all’incontro fra le civiltà mediterranee e mediorientali, spaziando fra i classici più coinvolgenti provenienti da tutto il mondo musicale arabo non solo mediorientali, ma anche egiziani e nordafricani. Ne scaturisce una musica che esalta la commozione, l’ebbrezza e l’estasi, tipiche di questo genere: la musica araba è l’arte della memoria e dell’improvvisazione, l’espressione di infinite sfumature melodiche.

Vangelis Merkouris (voce solista, bouzouki, outi, kithara)
Nato in Grecia a Keratea, nella regione dell’Attica, si è formato nel campo della musica bizantina con il primo cantore della Cattedrale di San Demetrio, Georgios Angelis. Ha compiuto i suoi studi sul sistema modale con Manolis Karpathios, suonatore di
kanonaki e fondatore dell’Orchestra Bizantina di Atene; ha inoltre studiato outi con il grande maestro Nikos Saragoudas.
Attualmente suona col suo quartetto etno-jazz “Merkouris Quartet”, e con vari artisti di generi ed estrazioni diverse.

Elvira Mujcic
Elvira Mujcic è nata nel 1980 a Loznica, una città al confine tra la Serbia e la Bosnia, ma ha vissuto a Srebrenica fino al 1992, quando a causa della guerra è stata costretta a fuggire, con la madre e i due fratellini, in un’altra città bosniaca, dov’è rimasta per sei mesi. È poi riparata in Croazia, in un campo profughi, finché, all’agosto del 1993, è arrivata in Italia grazie ad un progetto umanitario. Per cinque anni ha risieduto in un paese in provincia di Brescia, dove ho frequentato il liceo linguistico; nel 2004 si è laureata in lingue e letterature straniere presso l’Università Cattolica di Milano. Vive a Roma.

Nota Bibliografica

E se Fuad avesse avuto la dinamite?, Infinito editore, 2009
Un paesino sulla Drina, una minaccia terribile, gli echi di un genocidio, il tempo lungo e indefinito del dopoguerra bosniaco; un nipote e suo zio che si districano tra passato e presente, s’inoltrano nei terreni dei rancori famigliari, intrecciano guerra e amore, verità e dubbio, passeggiano attraverso le follie di un popolo inebetito, cristallizzato nell’incubo del conflitto.

Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebenica, Infinito edizioni, 2007
Dopo l’inattesa sentenza della Corte di giustizia dell’Aja che solleva la Serbia da ogni responsabilità nel genocidio di Srebrenica, un diario di viaggio e di vita scritto da una ragazza nata e cresciuta nella ex enclave dove l’11 luglio 1995 si è consumato il genocidio dei cittadini.

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