«La Casa del Grande Fratello nel corso degli anni ha influenzato il design italiano e i gusti dei giovani». Emanuela Trixie Zitkosky, triestina cresciuta a Roma, laureata all’Accademia delle Belle Arti, è la mamma naturale della casa più spiata d’Italia. Scenografa televisiva, cura da 12 anni per Endemol l’allestimento degli interni e l’arredamento delle stanze del Gf.

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La casa del GF 12: gioca a riconoscere l’arredo

La casa del GF 12: gioca a riconoscere larredo

APPROFONDIMENTI

  • Dalla lampada Lamur al divano Chateux d’ax: gioca a riconoscere l’arredo del GF 12

Cosa significa secondo lei: “la televisione fa tendenza”?

Me ne accorgo ogni anno al Salone del mobile di Milano. Ad aprile, quando è da poco finito il programma, ritrovo in fiera lo stesso stile scelto da noi, magari su prodotti nuovi. Cambi di colore, l’uso della pelle. Quello che va sotto i riflettori televisivi influenza le tendenze dell’anno successivo. Tra i casi più eclatanti c’è quello di un divanetto glamour che scelsi di mettere nel bagno della Casa. L’azienda aveva anche telefonato per lamentarsi di questa scelta, eppure hanno dovuto ricredersi: su quel divanetto è nata una storia d’amore nel corso del programma e poi in tanti se lo sono anche comprato.

Qual è lo stile di arredamento della Casa di quest’anno?

Abbiamo deciso di puntare di più sul colore. Nelle ultime edizioni c’era molto bianco. Quest’anno abbiamo scelto delle tinte naturali, più accese. Dal verde acido all’arancione. Dal rosso al turchese.

Cosa vuol dire allestire una casa televisiva?

È una casa mediatica, è il primo caso di una scenografia televisiva che viene vissuta dai ragazzi. Risponde a tutte le leggi delle inquadrature televisive ed è costruita per essere vista in televisione. A partire dall’utilizzo di tutti quegli specchi. Ogni angolo della Casa deve essere riprendibile e gli inquilini non si possono mai nascondere. Le scelte di stile non possono prescindere da quelle degli autori, con cui discuto costantemente. Ogni anno la casa si allarga sempre di più e si riempie di stanze segrete o delle sorprese. Guadagna metri quadri e l’allestimento deve rispondere a esigenze autoriali sempre diverse. La parte architettonica e la disposizione delle stanze è ancor più importante della scelta dei complementi d’arredo.

In che senso?

Quest’anno per esempio per la prima volta abbiamo deciso di mettere un tavolo rotondo, e non rettangolare. Non perché non ci avessimo mai pensato, ma per esigenze televisive, di inquadrature lineari. Quest’anno, per poterlo utilizzare, abbiamo incrementato il gioco di specchi intorno alla zona pranzo e installato una telecamera al centro del tavolo in un cubo di vetro. Allo stesso modo, per poter spegnere le luci e utilizzare le telecamere a infrarossi, le camere da letto sono completamente prive di punti luce e finestre.

Sono 12 anni che cura l’allestimento della Casa del Gf. Non rischa di essere ripetitivo?

La struttura su cui lavoriamo è un capannone industriale dentro Cinecittà, sopra una collina. Alla fine del programma viene lasciato il tetto e buttato giù tutto il resto. Ogni anno si riparte da zero e crescono i metri quadri a disposizione. La prima cosa che si decide è la posizione del confessionale: dev’essere vicino al soggiorno e alla cucina, non troppo alle stanze. Poi si procede, rispettando tutti i canoni di una scenografia televisiva tradizionale. Solo alla fine diventa una casa.

E per quanto riguarda i complementi di arredo? come sceglie un divano, o una lampada, piuttosto che un altra?

È una ricerca continua e stilistica. A meno che non ci siano delle stanze tematiche, come quella dei nababbi o il tugurio, per il resto l’unico spirito che guida le mie scelte è un certo piglio giovanile. L’utente della casa ha dai 20 ai 35 anni e il pubblico è sempre più giovane. Forse la cosa più difficile da scegliere sono proprio le lampade: in certi casi si assomigliano davvero molto, vanno per tendenze. Di solito ne scelgo almeno sempre una che sia riconoscibile e originale.

Quali sono gli arredi più originali di quest’anno?

Ad esempio al Salone del mobile 2010 sono rimasta molto colpita dalle poltrone in cartone riciclato che ho deciso di inserire quest’anno. La ricerca di idee, di originalità e di nuovi materiali è continua. Poi quest’anno c’è stata anche una revisione degli spazi: il fatto che la zona cucina sia così grande e aperta, che diventa soggiorno, è una scelta autoriale dettata dalla volontà di aumentare il dialogo e i momenti di comunione tra i ragazzi. Un unico spazio giorno e anche un bagno aperto che comunica con la cucina, non più chiuso “infondo a destra”. Così una parla mentre si asciuga i capelli all’altro ce riposa sul divano. L’apertura degli spazi facilita l’interazione.

Il reality dunque influenza le mode e le preferenze dei consumatori di arredo? Specie tra i giovani?

Mi sono accorta ad esempio che fino a pochi anni fa l’utilizzo di carte da parati era un tabu, una cosa vecchia che apparteneva al passato. Il loro riutilizzo in chiave giovanile nella Casa del Gf le ha fatte ritornare di moda: oggi si chiama wall dress, ma di fatto sono sempre carte da parati. Negli ultimi anni ce ne sono di meravigliose sul mercato e funzionano benissimo in televisione. Così come l’uso della moquette, che viene dagli anni Settanta. C’è stato un grosso ritorno di recente, specie nella zona notte, dove noi siamo obbligati a utilizzarle per ragioni di “sonoro” televisivo. Ce en sono di bellissime, da utilizzare anche come tappezzeria a parete, oppure con il pelo lungo di pura lana. Hanno fatto tendenza anche le essenze di legno che abbiamo scelto, così come le laccature o l’uso delle maniglie più quadrate. Poi le cucine: non hanno molte differenze l’una dall’altra ma i materiali utilizzati fanno la differenza. La Casa del Gf, ad esempio, è stata una delle prime ad utilizzare il Corian anche per i lavandini.



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