la mostra

Cibo come opera di design

Le collane da mangiare e i mobili da masticare in esibizione a Vicenza Creazioni effimere pronte da cuocere

Le perle della collana sono scure, tondeggianti, oppure violacee. Un gioiello d’effetto, sembrano pietre dure, invece sono patate. Da mangiare bollite, al forno o da farci il pur. Patatine piccole, compatte, che diventano una delle collane da cucinare create dalla designer vicentina Francesca Braga Rosa. Un gioiello effimero, da indossare per il tempo di un evento, poi tagliare, cucinare e mangiare. Ci sono anche i monili con i broccoletti, i fagiolini, i collier di perle di cioccolata, firmati Barbara Uderzo. Il cibo diventa opera di design, dall’ ascia-dolce di torta di Natascia Fenoglio, ai piatti volanti di Roberta Mitrovich, ai mobili da masticare di Rui Pereira e Ryosuke Fukusada. La nuova tendenza in materia d’arte prende forma nella mostra che domenica s’inaugura a Vicenza, nella Casa del Palladio (ore 18), Men-food design, curata da Stefania Portinari. E la sorpresa che la nutrita pattuglia di artisti di punta del settore veneta e si concentra tra Vicenza, Venezia e Padova. Architetti, designer o chef che hanno scelto di esprimersi attraverso il cibo rivisitato in opera d’arte, saranno i protagonisti di questa singolare esposizione, in cui il food design declinato sia come cibo presentato in modo creativo, che oggetti con cui si mangia o a forma di alimenti.

Cos nella sezione cocktail, campeggia l’opera della padovana Anna Indri, che ha preso ispirazione con ironia da James Bond, realizzando un enorme drink con dentro una dentiera, che apparteneva realmente alla sua nonna. Il messaggio? Anche James Bond ormai da rottamare. E’ una mostra divertente, in cui si mescolano micromondi creativi – anticipa Stefania Portinari, docente di storia dell’arte contemporanea e di storia del design all’Universit di Ca’ Foscari a Venezia e curatrice dell’esposizione vicentina – , dai progetti di serio dsign industriale del veneziano Marco Zito, alle creazioni effimere, come le collane glucogioiello, pronte da cuocere e da mangiare. Il men sar molto vario e prevede anche merende e vini d’autore. Evento collaterale, l’invasione dei funghi in ceramica di Carlo Stringa, che domenica mattina cresceranno a sorpresa in luoghi imprevisti del centro storico di Vicenza, come quelli che il Marcovaldo di Italo Calvino trova un mattino alla fermata del tram, portati come doni inconsueti dal vento che giunge da lontano. Fa notare l’assessore alla cultura di Vicenza, Francesca Lazzari: In questa piccola, ma preziosa sede, in un palazzo progettato da Andrea Palladio, le rassegne dedicate al design hanno messo in luce molti giovani veneti che, con inventiva, anche imprenditoriale, si sono fatti strada . Cos nell’evento Men-food design i nomi internazionali come Giulio Iacchetti o Matteo Ragni, gli oggeti creati dall’agenzia della nota firma vicentina Cleto Munari o quelli realizzati da Carlo Scarpa, si mescolano ai giovani talenti veneti. La mostra (a ingresso libero), aperta da marted a domenica, inaugurazione il 30 settembre.

Francesca Visentin
27 settembre 2012 RIPRODUZIONE RISERVATA