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Corriere della Sera

Abitare Le idee Abitare Le idee Tendenze Da Milano a Parigi e Londra, le gallerie rispondono alla richiesta di pezzi d’ epoca

Anni 50 e 60 superstar Grandi maestri Franco Albini, Carlo Scarpa, Ico Parisi: i design addict cercano il design retrò nelle gallerie e nei mercatini cool di tutta Europa L’ Italian style sbanca le aste

C laudio Loria nella vita ha seguito la sua passione. «Mi definisco un rigattiere, come quelli di una volta, che girano e raccolgono oggetti e mobili, rivendendoli così come sono o reinterpretandoli». La descrizione che fa di sé è riduttiva, nello spazio «L’ eclettico» che ha appena inaugurato a Milano in zona stazione Centrale, si respira stile, cultura, avanguardia. Le proposte di arredo vintage non sono ammassate in un magazzino polveroso, ma distribuite come in un set cinematografico in un loft di ottocento metri quadrati pieno di luce che un tempo ospitava un magazzino di stoffe. Giovane, 32 anni, ma con le idee chiare, ha fatto da consulente per la linea Missoni Casa, arreda negozi e boutique, come lo show room di Aspesi in Montenapoleone. «Sono da sempre un raccoglitore attento. Curioso fra fabbriche che chiudono, in alberghi in disuso. Da una vecchia torneria ho rilevato i bancali di lavoro dipingendoli poi in giallo flou, dalla palestra dismessa ho recuperato antichi attrezzi ginnici in legno. Tutto può avere una seconda o terza vita. Gli originali, i pezzi cult, come le poltrone di Gio Ponti o i divani in pelle di Cassina degli anni 60 li vendo all’ asta a New York. Altri arredi li reinvento con il mio marchio con l’ aiuto di maestri artigiani brianzoli, infine edito i progetti di giovani designer che scovo in giro per il mondo». Il vintage è di moda. Molto richieste le atmosfere sixties, i colori pop, il design retrò. Una vera caccia al tesoro fra mercatini cool e negozi specializzati, anzi super specializzati. Come Nordic Market a Parigi, nel quartiere Marais, dove si vende solo arredo scandinavo anni 50/60. I design addict, sempre a Parigi, questa volta nella Galerie de Casson, nella Rive gauche, possono trovare un raro pezzo di design del 1968, la chaise longue Déclive di Pierre Paulin, pioniere del moderno design, il cui talento è stato riconosciuto da vari presidenti francesi, da Pompidou a Mitterand. Secondo Guillame de Casson, titolare della Galleria «Déclive è un pezzo importante, rappresentativo dello spirito nomade dell’ epoca; che io sappia ce n’ è solo un altro modello, nella collezione del Museo del Centro Pompidou. Come unica è la poltrona rivestita con un tessuto in jersey Larsen, sempre di Paulin, che sarà presentata al Pavillon des Arts et du Design a Parigi, a fine marzo». Le gallerie attirano gli appassionati, da Vincenzo Caffarella e Monica Glerean a Londra, all’ interno dell’ Alfies Antique Market, si danno appuntamento i collezionisti di modernariato con firme italiane: in vendita dalle sedie di Fornasetti ai vetri di Fontana Arte. I prezzi proprio per il design italiano volano alle stelle. All’ ultima asta di design da Philips de Pury a New York, cifre da capogiro per il lotto di dieci sedie «Africa» di Gio Ponti, disegnate per Cassina nel 1951, che facevano parte dell’ arredo della nave Oceania. Sono state vendute a 63 mila dollari. Ha superato gli 85 mila dollari il mobiletto del ‘ 53 firmato Fornasetti, si chiama Leopardo, con un decoro di litografia che ricorda i quadri di Rousseau e le stampe animalier. Italiane anche le firme che si trovano in vendita da due signore del collezionismo milanese Rossella Colombari e Nina Yashar di Nilufar. Mercato fluttuante, ma sempre in ascesa, soprattutto per i nomi più famosi: «Il mercato va sempre più nella direzione del collezionismo storico, che risulta così più difficile da trovare e sempre più costoso. Gli intramontabili «Grandi maestri» come Gio Ponti, Franco Albini, Ico Parisi, Carlo Scarpa, Piero Fornasetti, sono sempre in ascesa e sempre più richiesti. Per definizione è difficile che ci siano designer che scendono, possiamo però dire che i “minori” in questo periodo sono stabili nei costi e nel loro valore». Sempre molto richiesto il lavoro di Carlo Scarpa, al punto che Marina Barovier esperta dei lavori in vetro dell’ architetto veneziano, chiusa la sua storica galleria di Venezia, ora si occupa solo di trattative private e expertise. «Sto preparando una grande mostra monografica sui vetri di Scarpa, per la Fondazione Cini di Venezia, per la prossima Biennale di Architettura». Per chi invece predilige il design viennese gli appuntamenti da seguire sono quelli della casa d’ aste Dorotheum a Vienna. A fine febbraio in Austrian Design sono stati battuti circa 170 oggetti significativi del design made in Austria realizzati, dagli anni 20 agli anni 60. Clou è stata una collezione privata di oggetti, nella tradizione del design viennese. Da Josef Frank, pioniere del design funzionale con la sua sedia da camino del 1930, firmata Thonet, al mobile giallo per televisione di Anna Lülja-Praun. Lauretta Coz RIPRODUZIONE RISERVATA

Coz Lauretta

Pagina 39
(10 marzo 2012) – Corriere della Sera