15 settembre 2012
Il Made in Italy sempre pronto a sorprenderci. Milano, centro nevralgico e propulsore di nuove tendenze ed espressione poliedrica del concetto di fashion, oggi si pone chiaramente sul panorama internazionale come città aperta all’innovazione e a nuove espressioni artistico-culturali, non solo nel campo della moda, sua punta di diamante, ma anche nell’ambito più ampio del design. In una realtà dinamica e molteplice come Milano, dunque, le novità non mancano mai e mai probabilmente si arresterà la sua straordinaria apertura a nuove forme di arte, ad inedite creatività, a nuove modalità di fare stile.
Il 20 settembre prossimo, a conferma della poliedricità della città meneghina, uno straordinario momento di arte dai sapori della tipica tradizione artigianale italiana, ma, che al tempo stesso, intende affermare a chiare lettere un concetto di innovazione estemporanea.
“Nodi contemporanei“, che inaugurerà giovedì prossimo presso il PlusDesign, è la personale di Loredana Bonora, che è riuscita a fare del suo hobby una vera e propria forma d’arte: il Crochet Design. Basta ammirare uno dei bellissimi lavori dell’artista (foto a sinistra) per rendersi conto di quanto l’innovazione e l’avanguardia siano in grado di fondersi sapientemente con la tradizione, con il passato, con lo stile classico delle nonne italiane.
Una mostra tutta da vedere, uno stile creativo unico e sorprendente che oggi, è la stessa artista, Loredana, a raccontarci.
1. Una forma d’arte sicuramente innovativa ma al tempo stesso dai sapori antichi. “Stilosa” e trendy, ma al tempo stesso anacronisticamente classica. Loredana, raccontaci, come nasce la tua passione per l’uncinetto? Una storia di famiglia o una passione tutta personale?
E’ nata per caso apparecchiando la tavola una sera. Ho appoggiato la bottiglia di plastica dell’acqua e, trovandola esteticamente brutta, ho pensato di rivestirla. Da ragazzina mia madre mi aveva insegnato a fare l’uncinetto e così, aggiungendo un po’ di filo, ho provato a ricordare la tecnica dei nodi con il vecchio uncino ed è nato il primo rivestimento.
Complice il mercatino natalizio della scuola di mia figlia, mi sono ritrovata ad “abbigliare” una cinquantina di bottiglie per poi passare a piccole cornici, sveglie, lampade da tavolo. Tutto completamente rivestito all’uncinetto. Da quel momento ho cominciato a ricoprire oggetti sempre più grandi e ad appassionarmi alle forme, assecondandole, e ad intrecciare qualsiasi tipo di filo: da quello per stendere i panni al cordoncino dorato per confezionare i pasticcini, dal pvc al nastro bianco e rosso che segnala i lavori in corso.
2. Quando è avvenuto il passaggio da appassionata di filo e uncinetto a vera e propria crochet designer?
Quando Mariano Pichler (artefice della riqualificazione di Lambrate, architetto e appassionato collezionista) ha visto le fotografie di alcuni miei lavori. Il giorno dopo tutto quello che avevo realizzato è finito nella sua galleria, la Plusdesign, e dopo due settimane mi sono ritrovata ad esporre al Fuori Salone e da “matta dall’uncinetto facile” sono stata promossa designer.
Così mia suocera ha smesso di dire che facevo le mutande alle bottiglie!!
3. Le tue opere sono di una straordinaria eleganza e complessità. Quanto tempo impieghi per creare un tuo lavoro? Per esempio, la bellissima Chaise Longue “La bella Addormentata”, quanti giorni/mesi hai impiegato per realizzarla?
E’ uno dei lavori più lunghi che ho fatto. L’anima della “Bella Addormentata” è la chaise longue di Le Corbusier, un oggetto con tantissimi dettagli. In più, ho voluto aggiungere centinaia di fiori sulla base sotto la seduta e , alla fine, ci sono voluti oltre due mesi di lavoro intenso.
4. Oggi le passioni giovanili sono sempre più legate al mondo dell’hi tech, dello sport, della musica o dei viaggi. Ti piacerebbe aprirti ai giovani per infondere loro un po’ della tua arte? Hai mai pensato di proporti come insegnante di questa bellissima arte di cui sei ormai espertissima? Pensi che una studentessa del 2012 potrebbe essere affascinata dall’arte dell’uncinetto?
Credo che l’uncinetto, come altre forme di artigianato, non siano da considerarsi l’esatto opposto di ciò che hi tech o di altre passioni da tempo libero. Sono tecniche di lavorazione che, acquisite, permettono di esprimere creatività. Il centrino all’uncinetto è sicuramente un’immagine che non appartiene a una studentessa del 2012 ma, con la stessa tecnica, la stessa studentessa potrebbe riuscire ad esprimere un pensiero o una suggestione squisitamente attuali, oltre a godere dello straordinario potere rilassante dell’uncinetto. Sono pronta a dare suggerimenti se qualcuno volesse provare!
5. J. W. Goethe in “Le affinità elettive” sosteneva che “Le passioni sono difetti o virtù, ma elevati di grado”. La tua passione come si inserisce in questa definizione?
Per mio marito è un difetto, molto elevato di grado! Ci sono periodi in cui vivo con l’uncinetto sempre in mano.
6. Hai partecipato al Fuori Salone -primavera 2011; alla mostra a Roma “Straordinario” – autunno 2011, al Fuori Salone 2012 “TheThreads That Bind Us- aprile 2012, mentre esordirai giovedì 20 settembre presso il PlusDesign di Milano con una tua personale “Nodi Contemporanei”. Quali aspettative rispetto a questo importante evento e soprattutto quali attese e sogni per il tuo futuro da Crochet Designer?
Per scaramanzia…. posso risponderti dopo l’inaugurazione della mostra?
7. Tre buoni motivi per coltivare e imparare a fare del Crochet un arte e trasformarlo in oggetti di design…
Per dare valore a una tradizione antica, modernizzandola. Per trovare una forma di espressione del proprio mondo. Per rilassarsi se si cerca un’alternativa allo yoga. Uomini compresi, l’uncinetto è unisex!
Per conoscere lo stile e le opere dell’artistasi rimanda alla consultazione del sito loredanabonora.it
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