Vino e Design. Un connubio che funziona.

Qualche tempo fa fu la volta della celebre designer francese Matali Crasset, che lancio’ In Vino Veritas, una riflessione sulla cultura enologica, presentata con una collezione di oggetti per la degustazione del vino. Oggetti di vetro dal design anticonvenzionale e simbolico, che comprendevano una collezione di calici, decanter e bottiglie, rivisitati in modo ironico e dissacrante, per forma e aspetto.

 

Oggi si moltiplicano le applicazioni in questo campo, non solo per estetica, ma anche e soprattutto per funzionalità.

 

Uno degli ultimi esempi è Escargot, il nuovo e originale decanter realizzato a mano in cristallo senza piombo. Creato da Riedel, la prestigiosa cristalleria austriaca, è perfetto per la tavola di tutti i giorni o per stupire in qualche cena tra amici.

 

Con un design ispirato alla forma della lumaca, Escargot è anche un funzionale strumento creato per il servizio e per la miglior degustazione del vino, visto che ne permette una maggiore ossigenazione, grazie alla doppia ventilazione. Quando il vino viene travasato dalla bottiglia, con il decanter in posizione verticale, si innesca la prima ossigenazione; poi, quando viene adagiato sul tavolo in orizzontale, ulteriore aria fresca viene convogliata all’interno, così come mentre si versa il vino nei calici attraverso il lungo collo della lumaca. 

 

Inoltre, l’innovazione dei processi di produzione ha permesso anche di ridurre il peso di ciascun decanter di oltre il 18%. In vendita anche on line a 75 euro.

 

Parlando di design enologico, sono una ventata d’aria fresca anche gli  originali calici di Gumdesign, studiati in collaborazione con la Cristalleria ColleVilca di Colle Val d’Elsa, il distretto per antonomasia del cristallo italiano.

Presentati all’ultima edizione del Macef, questi bicchieri da degustazione, creati dai viareggini Laura Fiaschi e Gabriele Pardi, incarnano sette profili caratteriali, perfetti da abbinare a seconda degli stati d’animo.

 

Proprio nell’ambito del salone dell’home decor milanese, il duo ha strutturato Minimi-dialoghi immobili, un allestimento quasi inesistente, dove una serie di tavoli in lamiera tagliata diventano supporto per una successione di oggetti del paesaggio domestico, di materiali diversi come marmo, argento, poliammide sinterizzata e ceramica, visti però con occhi diversi e sotto un’interessante ottica emozionale.

 

Tra questi c’erano proprio questi curiosi Calici Caratteriali. Una collezione che pesca nella sfera delle personalità: c’è l’Altruista, che ha un beccuccio per condividere il vino con il proprio vicino. C’è l’Ambiguo, con le sue forme indecise. Il Conservatore, dotato anche di tappo, in sughero, per  preservare l’aroma del vino e  l’Estroverso, dallo stelo inclinato. Il suo opposto, l’Introverso che si abbina perfettamente ad una caraffa da mezzo litro che lo racchiude completamente. Il Passionale formato da una coppia di calici, rivolti uno l’uno verso l’altro. E il Rilassato, il calice perfetto anche per far decantare il vino.

 

A voi la scelta!
 

blog.matalicrasset.com

www.gumdesign.it

www.riedel.com

 


 

arch. Valentina Caiazzo