Victorinox, dai coltellini agli orologi
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La notizia era stata data lo scorso marzo, all’ultimo salone di Basilea: Victorinox Swiss Army, il brand dei famosi coltellini multiuso, stava organizzando un premio di design ecosostenibile, intitolato “Time to Care” e rivolto agli studenti del settore in tutto il mondo. All’iniziativa erano collegati una mostra fotografica a tema, esposta prima nello stand del marchio e poi itinerante, la presentazione dei nuovi orologi Alliance e il lancio di un mini-sito (www.timetocare.victorinox.com) per eleggere il vincitore on-line.
In maggio, una giuria internazionale di architetti e ingegneri aveva selezionato sette finalisti, fra una quarantina di progetti giunti dalle principali scuole di design: dalla Central Saint Martins di Londra alla Domus Academy di Milano, fino alla University of Technology di Sydney, tanto per citarne alcune. E, in estate, il pubblico della Rete – con più di 80mila voti registrati – aveva scelto le idee più innovative.
Eccole. Al primo posto “Leaf”, una fonte idrica a energia solare: che cattura l’umidità dell’aria, la condensa artificialmente in rug
iada, la filtra e la concentra in un serbatoio interno – ed è in grado di produrre fino a 20 litri di acqua potabile al giorno. Al secondo posto “Waterless Toilet”, una toilette che funziona senz’acqua: grazie a una miscela di terra e calce, è in grado di trasformare i materiali organici in un composto inerte, e così evita il deflusso delle acque nere e attua il risparmio idrico. Al terzo posto, infine, “SafetyNet”: una rete da pesca “selettiva”, che consente una via di fuga ai pesci più piccoli attraverso appositi anelli.
I vincitori sono stati premiati a Valencia con un riconoscimento in denaro, e soprattutto con la possibilità di realizzare i propri progetti – i cui progressi si possono seguire sulla pagina di Facebook dedicata. Del resto, il concorso “Time to Care” va inquadrato nel più ampio contesto di policy aziendale. Da tempo Victorinox Swiss Army è in prima fila nella salvaguardia dell’ambiente: «Sul finire degli anni Sessanta, ben prima che l’idea di sostenibilità diventasse diffusa preoccupazione», racconta François Nunez, Product director del marchio, «la nostra azienda stava già impiegando l’energia inutilizzata dagli impianti di produzione per riscaldare gran parte del Paese», cioè Ibach-Schwyz, sede della società.
Pioniere nel risparmio energetico e del riciclo, il marchio continua ad attuare una serie di misure ecologiche, sia a livello produttivo, sia nella scelta dei materiali e del packaging: per esempio totale indipendenza dal petrolio, omissione di metalli pesanti, imballaggi di cartone e carta riciclati. Non a caso, per il suo programma ecologico Green Shield si è aggiudicato nel 2008 il Company Prize dello Swiss Environmental Trust. «Non credo sia solo un impegno verso la natura – continua Nunez – è soprattutto una questione di rispetto. Verso le persone prima di tutto, e quindi verso il pianeta». In quest’ottica si comprende meglio lo spirito di innovazione e di sostenibilità che ha animato il premio “Time to Care”, dedicato alle future generazioni di designer.
E, a proposito di innovazione e di design, la manifestazione ha rilanciato anche la collezione di orologiAlliance, dopo un accurato restyling estetico che l’ha resa più essenziale e ne ha decisamente svecchiato l’immagine. Opera di François Nunez – una lunga esperienza maturata da Audemars Piguet prima e in Swatch Group poi, a dispetto dell’età –, in azienda da poco più di un anno, che è riuscito a dare una nuova impronta anche agli altri esemplari in catalogo.
Le novità uscite nel 2011 sul mercato, infatti, rispettano l’ispirazione militare propria del DNA del marchio, ma hanno un carattere più forte e deciso, più attuale nelle dimensioni e nei dettagli: dall’AirBoss, il tipico orologio da pilota dalle funzionalità enfatizzate, all’Infantry Vintage, ben riuscito nella versione PVD Black Ice; dall’Original, dalla disarmante semplicità, fino all’Alpnach, più tecnico e ricco di particolari che richiamano l’elicottero Coughar cui è dedicato. In pratica, gli orologi Victorinox Swiss Army hanno una connotazione più giovane, un maggiore appeal, e sembrano più adatti al pubblico italiano. Il segreto? «Nessuna rivoluzione, ma un’evoluzione graduale verso il contemporaneo. È importante rimanere fedeli all’eredità e alla filosofia del brand. Riaggiustare, ricentrare e reinterpretare icone come l’Original. E bilanciare attentamente tradizione e innovazione. Vogliamo creare nuovi classici per il futuro. E non è un’ambizione da poco».
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