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Corriere della Sera

Abitare Le idee Abitare Le idee Cult Milano Design Week: gli oggetti del cuore scelti con passione

La Milano Design Weekend, che prosegue fino a domani, è l’ occasione per scoprire che il design può essere divertimento. E non è un caso che lo slogan scelto per questa edizione della manifestazione sia «Diamoci del tu». Come dire: prendiamo dimestichezza con gli oggetti, impariamo ad avvicinarci alle idee d’ autore. Il colore delle sedie di Kartell, il divano Natuzzi con sistema audio incorporato, la candela-gomitolo Missoni Home. Così anche personaggi che nella vita si occupano di tutt’ altro scoprono insospettabili affinità elettive. Abbiamo percorso le strade della festa del design con l’ attrice e scrittrice Anna Kanakis, che si lascia sedurre dai divani di Ron Arad per Moroso; con la romanziera e giornalista Camilla Baresani che si ritrova attratta dai tavolini modulari Le Corbusier per Cassina; e con il musicista, dj e conduttore radiofonico Alessio Bertallot che apprezza la linearità di una scrivania di Jean Nouvel. * * * Abitare Le idee La scrittrice Camilla Baresani «Tavoli e sedie comodi per scrivere» Per Camilla Baresani il tavolo da cucina deve fare il tavolo da cucina. «Cioè essere abbastanza lungo, solido e ampio da contenere tutti i libri che mi servono in ogni momento», ride la scrittrice appoggiando le braccia su un robusto tavolo Cassina. Romanziera nonché osservatrice dei costumi e delle tendenze, Baresani è una donna semplice e schietta, non sopporta gli eccessi. Ecco perché punta subito ai famosi Tabouret (sgabelli in legno, utilizzabili anche come piccoli tavoli) di Le Corbusier, gioiello dell’ arte modulare. «Io per mestiere scrivo e leggo – afferma -: devo avere sedie e poltrone che mi sorreggano comodamente la testa». Un’ ottima soluzione si trova da Poltrona Frau, con Lelit by Paola Navone, un lettone con la testata, alta, imbottita, quasi un paravento che ovatta e protegge. «Perfetto per il cane dispettoso che sale sul letto – ride Baresani -. Ma sulla poltrona non transigo. Deve essere perfetta perché uno ci si possa rannicchiare». La scrivania: non troppo alta, leggera da spostare («Sono una maniaca della pulizia»), con una sedia comoda. Ginger e Fred, sedia e scrivania di Roberto Lazzeroni per Poltrona Frau, forse si prestano allo scopo. Appassionata di cucina, gastronoma curiosa, Baresani sceglie utensili resistenti e facilmente lavabili, come le grosse scodelle BB, nel bellissimo store di via Durini. Dove c’ è anche Landscape, seduta rivisitata da Jeffrey Bernett, con un nuovo sostegno in acciaio che facilita il dondolio. «Leggere e scrivere – dice la scrittrice – richiedono un equilibrio tra comodità e tensione. La sedia non deve essere troppo morbida né troppo rigida». Nessun dubbio invece da Meritalia, dove la poltrona con il musetto della 500 disegnata da Lapo Elkann mette insieme divertimento e anticonformismo. E anche un po’ di nostalgia, nonostante la moderna, vivace e colorata Milano design Weekend. RIPRODUZIONE RISERVATA * * * Abitare Le idee Il musicista Alessio Bertallot «Come nella musica amo cose durevoli» Alessio Bertallot è una sorpresa: si ascolta la sua voce in radio (dal 2010 conduce RaiTunes su Radio2 e presto farà parte di un progetto con Mauro Pagani e Caterina Caselli) e si pensa a un musicista-musicologo un po’ umbratile. Poi si presenta in centro a Milano in giubbino e jeans, sorridente, simpatico e parla di design, arte, sociologia dei consumi. «Sono curioso – dice – e mi piace scoprire i legami invisibili tra le cose». Come tra la musica e il design, per esempio. «Anche nella musica ci sono cose che restano e cose che scompaiono – spiega comodamente accovacciato su una seduta Unifor – e in generale, nella vita, cerco di capire quali hanno una durata e quali no». Vive solo, in un appartamento ricavato da una struttura industriale e racconta di amare gli spazi vuoti («Sono pieni di possibilità») e le soluzioni lineari. Come una bellissima scrivania dal nome emblematico, Less Less, progettata da Jean Nouvel per Unifor. «Rifletto su una tendenza di oggi, ci spogliamo degli oggetti e al tempo stesso ci riempiamo di informazioni immateriali. File, siti, immagini sul pc. La domanda è: dove sta il cuore?» Il suo sta nella musica, che pervade ogni discorso. Guarda la bellissima Miniteca Flos, lampada da tavolo disegnata da Ron Gilad con un cuore moderno e rivestimento antico e osserva: «Anche nella musica qualche volta si contamina l’ antico con l’ attuale, per esempio prendendo dei brani classici e campionandone dei pezzi. Uno snaturare le cose? Non so, forse uno sguardo moderno sull’ oggi». Stesso discorso per le bellissime lampade Luceplan, mentre sugli oggetti così “deliziosamente inutili” non ha dubbi. «Ecco, questo non è l’ oggetto dei miei sogni – dice indicando un tagliere “regolabile” Joseph, in vendita da Moroni Gomma – ma chi lo ha inventato è geniale!» RIPRODUZIONE RISERVATA * * * Abitare Le idee L’ attrice e scrittrice Anna Kanakis «Materiali naturali e la casa è più vera» Bellezza greco-sicula su divano rosso. È il gruppo statuario (in carne ed ossa) che si poteva ammirare nei giorni scorsi nei locali di Moroso, via Pontaccio: lo spettacolo di Anna Kanakis abbandonata su Misfits, seduta color carminio firmata Ron Arad. «Comoda e vasta – commenta l’ attrice, da tempo anche romanziera – l’ ideale per riflettere». Kanakis ama arredare in prima persona la sua casa e approfitta della Milano Design Weekend per «rubare» idee in giro. «Quella poltrona per esempio – dice indicando Dolorez, un’ altra seduta firmata Arad – perché è classica e moderna al tempo stesso». Impegnata nella stesura di un nuovo libro (ancora segreto) Anna sceglie personalmente i materiali. E così, entrando da Boffi (cucine e sanitari) in via Solferino, indica un lavabo color cielo plumbeo: «È pietra serena, la riconosco. Amo le consistenze naturali, danno il senso della casa autentica. Che volete, sono nata a Messina, in una casa baciata dal sole e lambita dal mare». Apprezza i bagni Fiumi e Duemilaotto e confessa di essere un’ assidua frequentatrice di mercatini di antiquariato, tipico di una natura eclettica che mescola stili, suggestioni, tendenze. Retaggio delle origini miste: radici greche, educazione sicula, destino romano-milanese. «In genere – dice – “rompo” la continuità del moderno, pulito e lineare, con qualche pezzo antico. Ma su tutto deve prevalere la semplicità. Meglio togliere che aggiungere». L’ allegria arriva da Unopiù, dove l’ arredo da esterni, tra fibre naturali e strutture in alluminio, evoca serate dolci davanti ai tramonti. «No, non chiedetemi di sdraiarmi su quella sedia da giardino – conclude indicando una dondolina curvata a vapore – però è bellissima. Di un pezzo di arredamento devi guardare prima di tutto il carattere. Se ha personalità, di certo starà bene ovunque. Anche a casa tua». RIPRODUZIONE RISERVATA

Scorranese Roberta

Pagina 35
(8 ottobre 2011) – Corriere della Sera