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Tra “squircle e quadrotte”
nasce il design sofisticato
La plancia è concepita come un guscio polifunzionale al cui interno è ricavato un “tascone” porta-oggetti
Un linguaggio inedito racconta le soluzioni originali degli interni
Nel linguaggio raffinato delle forme si presentano con la Panda due termini curiosi, a prima vista un po’ ermetici, ma in realtà perfettamente aderenti a quel «ben fare» anche nello stile che caratterizza questa piccola grande citycar targata Fiat. Entrano in scena, parlando con Roberto Giolito, responsabile del design Fiat e papà del nuovo modello come della icona 500, due parole come «squircle» e «quadrotte». Che saranno mai?
Giolito, designer con la passione del jazz e dell’architettura, se la ride. «Squircle – spiega – rappresenta un’idea, quella di una figura geometrica che che unisce l’efficienza e la robustezza del quadrato alla gradevolezza e flessibilità del cerchio. E’ un termine che abbiamo scoperto nei nostri contatti con gli amici di Chrysler. Gli americani amano la sintesi, ed ecco fondersi “squ” per “square”, quadrato, e “ircle” per “circle”, cerchio. Un modo di dire perfetto per descrivere le linee della Panda, sia come corpo vettura che come abitacolo. E sottolineo subito che questa armonia tra carrozzeria e interni, disegnati con passione da due giovani del nostro team, è un elemento fondamentale: le dona equilibrio e piacevolezza, un senso di forza amichevole».
Lo «squircle» si manifesta in molte maniere, magari non te ne accorgi al primo colpo d’occhio, ma hai, inconsciamente, una sensazione di bellezza composta. «Rispetto al passato dice Giolito – la nuova Panda ha linee più morbide su un volume di forma regolare che sfrutta lo spazio a disposizione. Spigoli smussati, superfici arrotondate ma con andamento lineare e molto efficiente sotto il profilo aerodinamico. I proiettori, più alti, migliorano l’illuminazione e sono più protetti dai piccoli urti, ridisegnando il volto della vettura e creando un family feeling con quello della 500».
Il concetto di «squircle» ha ispirato altre soluzioni di un progetto che recepisce la lezione della scuola italiana di design, in cui si mescolano originalità che sorprende, uso di materiali innovativi, funzionalità estrema. Ad esempio, sull’esterno la ruota perde quasi la sua definizione di oggetto rotolante grazie alla muscolatura squadrata che la circonda e la rende alla percezione più grande, nell’abitacolo il volante è leggermente squadrato nella parte interna per incorniciare meglio la strumentazione i cui elementi, a loro volta, sono disegnati con questa particolare forma smussata.
Ma tutti i dettagli appaiono curati con raffinatezza inconsueta per una citycar: i 14 vani porta oggetti, la plancia colorata con i sistemi di aerazione raccordando i due lati della vettura, il pannello porta, suddiviso in due sezioni creando un comodo spazio. E il freno a mano cambia la sua tradizionale forma di leva lunga e stretta per diventare quasi un mouse. «Forma e funzione – sottolinea Giolito – non si disgiungono mai e si uniscono per servire e allo stesso tempo dare emozione. Le scelte di design sono state studiate per generare esperienze d’uso positive». Simply and more, insomma, semplicità con tante cose in più.
E le «quadrotte»? «Sono quei quadratini in rilievo che abbiamo posto sugli schienali dei sedili Slim anteriori. Realizzati con un’ossatura più sottile e un profilo più modellato per un eccellente comfort di seduta e un maggior spazio per chi si siede dietro. Le “quadrotte” creano una intercapedine tra la schiena del passeggero e il sedile per una migliore aerazione». Una soluzione simpatica, che dà movimento agli schienali e che viene realizzata con una tecnologia sofisticata. Piccoli particolari che si innestano su un’auto di sostanza e contenuti. Ma solo così la Panda può rilanciare la sua sfida da Pomigliano.