Tornano in aula gli studenti coratini: ad attenderli ci sono nuovi dirigenti, progetti in via di sviluppo, nuove possibilità di formazione, ma anche vecchi problemi ancora da risolvere.
A fare una panoramica dello “stato di salute” delle scuole superiori coratine, trampolino di lancio per il futuro dei nostri giovani, sono gli stessi dirigenti scolastici.
Grande soddisfazione e grandi progetti di miglioramento per la dirigente Angela Adduci, alla guida del liceo classico “Oriani” da diversi anni e dall’anno scorso, anche dell’Istituto professionale per i servizi commerciali “Tandoi”.
«Il liceo “Oriani” e l’istituto professionale “Tandoi” costituiscono ormai un’unica grande realtà, sebbene mantengano due identità diverse e ben configurate. Si tratta di circa 600 studenti al Liceo e circa 450 al Professionale. Le iscrizioni di quest’anno ci hanno confermato una tendenza molto positiva verso entrambe le realtà.
L’ Oriani ha mantenuto i suoi 5 indirizzi, con un grande aumento delle iscrizioni, soprattutto per l’indirizzo scientifico e quello di comunicazione. I progetti di alternanza scuola lavoro sono stati un’ottima possibilità di crescita per i nostri studenti e ci tengo a ringraziare tutte le realtà territoriali che hanno voluto accoglierli. Quest’anno abbiamo raggiunto un accordo in tal senso anche con Sistema Museo e con il Museo Jatta per poter dare spazio anche all’attività lavorativa connessa all’indirizzo di Beni Culturali, grande patrimonio della nostra Italia.
Al “Tandoi” invece, da quest’anno parte l’indirizzo e si sono formate due classi, composte ciascuna da 30 alunni. Fino ad oggi l’istituto alberghiero più vicino era quello di Molfetta, decisamente sovraffollato. La filiera agroalimentare viva e fiorente a Corato è il giusto sfondo per un percorso di studi di questo genere».
Eppure c’è ancora un problema da risolvere: le ore di insegnamento per le discipline di Sala e Cucina.
«Il problema – continua la dirigente Adduci – è in realtà molto più generale. Quello che occorre fare è riprendere l’accordo programmatico stipulato con la Provincia per la costruzione di un unico polo scolastico che accolga “Oriani” e “Tandoi”. É giusto che i nostri ragazzi possano vivere il loro percorso scolastico in un ambiente adeguato e funzionale. Da vent’anni ormai il liceo svolge le sue attività in quella che era una scuola materna, con un auditorium trasformato in palestra. Il “Tandoi” vive invece in dei locali in affitto, di proprietà della curia.
Alla Provincia spetta seguire gli adattamenti edilizi e dare input per le nuove costruzioni, per le altre pertinenze invece può intervenire anche il Comune. Entrambe le realtà scolastiche possono vantare una grande storia ma sono deficitarie di una struttura adeguata alle esigenze dei ragazzi. Io vorrei tanto poter offrire loro una scuola sempre aperta, la possibilità di una biblioteca in cui studiare, di una palestra in cui allenarsi e stare insieme, un percorso di studio il più possibile completo e proiettato alla costruzione del futuro dei nostri giovani».
Cambiano invece i dirigenti scolastici del liceo artistico Federico II Stupor Mundi, guidato ora da Nunzia Tarantini, e dell’Istituto tecnico commerciale “Tannoia”, diretto ora da Giovanni De Nicolo.
«Dirigo il liceo artistico solo dal primo settembre – dice la Tarantini – e già ne sono completamente coinvolta in virtù della sua stupenda realtà che vado scoprendo ogni giorno di più. La scuola racchiude al suo interno due anime, il liceo artistico, secondo i nuovi ordinamenti, e il professionale per l’industria e l’artigianato.
Il primo si articola in diversi indirizzi (Arti Figurative; Design con le sezioni legno, oreficeria, metalli; Architettura e Ambiente; Scenografia) mentre il professionale mira a sviluppare competenze operative nei settori dell’artigianato locale e, in particolare, in quello ceramico e dell’oreficeria. Nel frattempo, si stanno concludendo in questo anno scolastico i corsi del vecchio ordinamento e del serale.
Ho scoperto una scuola che, per la specificità e peculiarità dei suoi curricula, si connota come serbatoio di professionalità e competenze che, traendo forza dalla sua ricca e riconosciuta tradizione, è in grado di sviluppare tutte le sue potenzialità in favore del territorio su cui insiste oltre che di quelli limitrofi.
Ciò è particolarmente vero se si considera che nel nord barese e fino ai confini della provincia di Foggia è l’unico Liceo artistico ad annoverare storia e tradizioni consolidate e a offrire, a tutt’oggi, un ventaglio di offerta formativa ampio e variegato. Per logica conseguenza, l’utenza proviene da un bacino allargato comprendente, oltre Corato, anche Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Molfetta, Bisceglie, Trani, Andria, Canosa, Gravina, Minervino, Poggiorsini ecc.
Tutto ciò è da considerare sicuramente come una ricchezza ma anche come un limite. Una ricchezza perché si aprono prospettive concrete di valorizzazione delle diverse vocazioni produttive locali attraverso la formazione di competenze professionali di elevato livello qualitativo. Questa scuola, infatti, con il dirigente scolastico e l’intero corpo docente, crede molto nella possibilità di creare valore aggiunto attraverso la formazione che offre. Energie e sforzi sono orientati a studiare e ricercare percorsi formativi che siano in grado di far emergere nei nostri studenti attitudini e maturare competenze idonee sia al proseguimento degli studi nell’alta formazione artistica e universitaria che all’inserimento nel mondo del lavoro.
Ma, nel contempo, ci rendiamo conto che è indispensabile avere al nostro fianco la società civile e le istituzioni soprattutto quelle più prossime alla scuola, ovvero l’ente Comune. È vero, infatti, che le scuole secondarie superiori sono gestite dall’Ente Provincia per ciò che riguarda le strutture edilizie e la fornitura di suppellettili e servizi vari. Ma un ruolo strategico può essere svolto dal Comune che ha tutti gli strumenti per creare reti a supporto di realtà formative importanti come quella del Liceo artistico Federico II.
Un limite perché, purtroppo, i servizi presenti sul territorio a disposizione degli studenti pendolari non sono sufficienti a garantire loro la possibilità di fruire anche in orario pomeridiano delle importanti strumentazioni e laboratori di cui la scuola è dotata. Difficoltà si riscontrano, in primis, nei trasporti pubblici che stentano, nonostante le ripetute richieste in tal senso, ad adeguare gli orari delle loro corse agli orari delle attività scolastiche. Non va dimenticata neanche l’assenza di servizi di ristorazione per studenti e, eventualmente, di alloggi per studenti fuori sede.
Ci stiamo attrezzando per risolvere queste difficoltà logistiche che pregiudicano, a volte, la partecipazione degli studenti pendolari alle attività extracurriculari ma ci sembra che l’intervento degli enti pubblici preposti potrebbe essere risolutore non fosse altro che per accompagnare le azioni poste in essere dalla scuola contribuendo a sbloccare certe scelte aziendali dettate prevalentemente dalla logica del profitto o per scardinare visioni miopi.
La scuola non è un’isola sperduta nell’oceano, ma è cuore pulsante di vita giovane e di belle speranze all’interno di un tessuto sociale, politico ed economico che non può disinteressarsi di essa.
Questa scuola, in particolare, può contribuire molto allo sviluppo locale oltre che alla progettazione di spazi urbani vivibili ed ecosostenibili. Sto pensando ad una idea di sviluppo che non risponda unicamente a logiche globalizzate e omologate ai consumi di massa, ma che, attraverso la mappatura delle produzioni locali di tipo artigianale, sappia creare nicchie di autentico Made in Italy se non di vero e proprio Made in Puglia. La vivacità delle nostre piccole imprese è un dato oggettivo.
Questa vivacità va incanalata in una progettualità innovativa che attingendo dalla tradizione sappia re-interpretare i manufatti ad alto valore aggiunto di creatività aprendosi a nuovi mercati anche internazionali.
Noi ci muoveremo in questa direzione perché crediamo nei nostri giovani e nella forza dirompente del loro entusiasmo e della loro creatività. Ma chiediamo fermamente l’attenzione e il coinvolgimento delle Istituzioni. È indispensabile, infatti, che questa certezza sia condivisa dai decisori politici locali che, attraverso diversi canali, possono accendere la miccia e far esplodere tutte le potenzialità insite nei nostri curricula. Non ci accontentiamo di piccoli progetti in collaborazione che, sebbene assolutamente utili a creare occasioni di formazione e confronto per i nostri giovani, rispondono a logiche di breve periodo.
Richiediamo una co-progettazione di medio-lungo periodo che esca dai confini comunali e coinvolga in un discorso di rete altri attori quali gli altri Comuni che afferiscono al nostro bacino di utenza, le imprese locali, le associazioni di categoria e altri soggetti della società civile che abbiano a cuore le prospettive di lavoro dei nostri giovani costretti, oggi, a cercare opportunità fuori dal nostro territorio se non all’estero».
«Il Tannoia conta più di mille studenti, circa 580 a Corato e 450 nella sede di Ruvo – spiega il dirigente Giovanni De Nicolo.
E’ un istituto conosciuto in ambito provinciale, regionale e nazionale per la sua capacità di sperimentare e innovare: la scuola è stata capofila nazionale in esperienze quali la rete di istituzioni internazionali per una scuola europea senza violenza, e si è aggiudicata premi e riconoscimenti nazionali in numerosi concorsi, da quello sulla legalità indetto dal Rotary International a quello di Policultura promosso dal Politecnico di Milano, per ricordare soltanto i più recenti.
Da quest’anno è attivo il nuovo Indirizzo di Costruzioni, Ambiente e Territorio a Corato, che amplia l’offerta formativa del “Tannoia” con l’apertura alle problematiche attualissime della gestione del territorio ma anche dell’amministrazione dei condomìni, e che si affianca agli Indirizzi di Amministrazione, Finanza e Marketing, Sistemi Informativi Aziendali, Relazioni Internazionali, Turismo (a Ruvo), SIRIO (a favore del rientro degli adulti nel circuito formativo).
Sono questi i punti di forza di una scuola che ha fatto del rapporto con il territorio – e della collaborazione con i diversi soggetti che lo interpretano- una risorsa per incrementare e migliorare le proprie prassi educative e formative, ma anche un volano per superare gli stessi limiti geografici e antropici della sua collocazione confrontandosi con realtà diverse e lontane, all’insegna di una lettura della realtà utile ad avviare i suoi studenti al mercato del lavoro e verso i percorsi di formazione universitaria.
A tutto ciò il “Tannoia” aggiunge la dimensione comunitaria della sua presenza e della sua attività quotidiana per gli studenti, per le loro famiglie, per i docenti, per il personale non docente, e per le città di Corato e Ruvo in particolare: dimensione che rappresenta un risposta serena ma forte, pur nella complessità della situazione sociale, economica e culturale, alla domanda di senso che viene soprattutto dal mondo giovanile.
Alla ripresa delle attività scolastiche la scuola intende rilanciare il buon rapporto con le Autorità Amministrative territoriali che le ha finora consentito di pianificare e realizzare l’indispensabile manutenzione ordinaria e straordinaria delle proprie strutture e dei propri spazi».
Prospettive, idee e persone che lasciano ben sperare nella possibilità di grandi evoluzioni.
Agli studenti l’augurio di saper cogliere tutte le sollecitazioni, ai docenti il gusto di riscoprire ogni giorno di più la bellezza e l’importanza del loro ruolo. Ai dirigenti un grande “in bocca al lupo”, perché conservino la forza, l’energia e la passione per combattere le battaglie più giuste della formazione di ieri, di oggi e di domani.