Sedili anche in jeans, arriva la Ferrari personalizzata
Maranello Tre collezioni di sartoria per le auto «su misura». Montezemolo: un mix tra lusso e design. La versione di Lapo Elkann
MARANELLO (Modena) – Lavorazioni a taglio vivo, velluti, cachemire, persino denim, ma giapponese, cioè il migliore. Il «su-misura», pallino fisso dei signori più eleganti, stavolta non si indossa, ma si «guida». Si chiama «Ferrari tailor-made» ed è la nuova dimensione del lusso nata a Maranello, sulla scia vintage degli anni ‘ 60, quando i clienti cominciarono a farsi ritagliare tessuti, pelli e ebanisterie per personalizzare la propria «Rossa». Il rosso non manca neppure stavolta, ma c’ è anche molto di più: tinte Ingrid triplo strato (un innesto tra grigio e nocciola, omaggio a Ingrid Bergman, alla quale Rossellini regalò una Ferrari in quel colore ideato proprio per lei), Blu Scozia (ma opaco), accostamenti inconsueti come il «rosso-racing» e il blu Nart degli interni della 458 Spider, ispirata alla 250 Testa Rossa venduta all’ asta di Pebble Beach per la cifra record di 16,4 milioni di dollari. Nell’ azienda dove i dipendenti ricevono gratuitamente i libri scolastici per i figli, premiata nel 2007 dal Financial Times con il riconoscimento del «Best place where to work» (e che quest’ anno chiuderà con un bilancio di 7.300 auto prodotte), ieri il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha presentato il nuovo fiore all’ occhiello. «Oramai il 100% delle nostre automobili è personalizzato dal cliente e da oggi, chi lo desidera, avrà a disposizione un personal designer per assicurarsi quell’ unicità che cerca», ha precisato Montezemolo, affiancato da Andrea Perrone ex a.d. di Brioni ora nella scuderia Ferrari, Flavio Manzoni, responsabile del design, e Lapo Elkann, consulente d’ eccezione. «L’ obiettivo era dare il meglio, e per questo siamo andati a vedere da vicino il mondo del “su misura”, sfogliato gli archivi e osato con il jeans più prezioso», ha spiegato Lapo. Il «tailor-made, un misto tra lusso, moda, design e heritage», secondo la definizione di Montezemolo, è declinato in tre diverse collezioni. Nella gamma «Scuderia», ispirata al mondo delle corse, si può scegliere tra fibre di carbonio, tessuti sportivi, pelli scamosciate o gommate all’ alcantara, mentre chi punta sull’ «Inedita» si avventura nel campo della sperimentazione: pelli di arredamento sgargianti, tessuti d’ abito, tecnici e, appunto, il denim, trattato in maniera tecnologica e dunque a prova di sicurezza. «Negli anni Novanta i fratelli Marciano, creatori del marchio Guess , mi chiesero una Ferrari con gli interni in jeans, e all’ epoca non fu possibile accontentarli», ha raccontato Montezemolo. A soddisfare l’ intransigente dna ferrarista, ci sarà la linea «Classica», con colori pastello del passato, interni in lana, cachemire, velluto, certi dettagli di cucitura e la rinascita di un’ icona in chiave moderna: la FF ispirata alla 250 Europa, in colore Ingrid, con i sedili rivestiti in gessato e baule ricoperto in teak, realizzato dagli stessi artigiani delle barche Riva. Michela Proietti RIPRODUZIONE RISERVATA
Proietti Michela
Pagina 41
(7 dicembre 2011) – Corriere della Sera
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