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Corriere della Sera

Abitare Le idee Abitare Le idee Altra musica Ricercati e innovativi i nuovi impianti diventano arredo Estetica e funzionalità

L’ esperto «Prezzo alto, alta qualità? Non sempre è così. Per le casse “a chiocciola” sì: è la forma con la minore risonanza possibile»

N on ci sono mezze misure. O si punta al minimalismo più puro o, viceversa, all’ espressionismo più sfrenato. È lo «stereo», nel gergo dei truzzi, dove forme e materiali vengono impiegati per affascinare e stupire orecchie ma anche occhi. Rispetto agli anni 60 e 70 (quelli del boom per l’ hi-fi) quando l’ assortimento era ampio per tutte le tasche, ora la scelta si è divisa in impianti di fascia bassa (in stile «centro commerciale») o modelli dalle prestazione superiori venduti nei centri specializzati. Con un adeguato impatto estetico: come dire, belli da vedere e da sentire. «In hi-fi – precisa Bebo Moroni “storico” della riproduzione sonora, giornalista, direttore ed editore del sito www.videohifi.com, (80.000 hit giornalieri e 100.000 lettori al mese) – non sempre a un costo elevato corrisponde un’ altrettanto elevata qualità sonora. Alla fine contano le orecchie (e la bravura) di chi progetta l’ apparecchio». Però ci sono componenti straordinari che, oltre a «suonare» bene, grazie a linee originali, addirittura estrose, arredano una stanza con la loro semplice presenza. Anche quando sono spenti. Qualche esempio? Le casse acustiche BW Nautilus, dalla forma caratteristica. «In questo caso – spiega Moroni – design e funzionalità sono andati a braccetto perché la forma della chiocciola è quella con la minore risonanza possibile». Persino il piccolo diffusore Zeppelin per iPod, del costo di poche centinaia di euro, ha una forma nata per valorizzare la resa dei suoi cinque altoparlanti. Se da una parte ci sono marchi e modelli classici, come le Jbl S4700 o le Sony hi-end o, ancora, le Steinway Lyngdorf S-Series vendute con amplificatore digitale e subwoofer, dall’ altra è un fiorire di soluzioni originali, tra cui non mancano i modelli in cristallo: apparentemente una contraddizione date le caratteristiche del materiale. Eppure, il vetro viene «trattato» per suonare bene, come nel caso dei diffusori Perfect8 Point MkII o dei Waterfall. E che dire di amplificatori e giradischi? Per i primi spesso si adotta una estetica minimal: un semplice pannello in metallo satinato con un piccolo led, giusto per capire se l’ apparecchio è On oppure Off. Ma si va anche oltre, come l’ amplificatore Devialet D-Premier, al debutto dopo quattro anni di ricerca e sviluppo: un quadrato di metallo levigato e lucidato, spesso solo 32 millimetri, in una confezione che assomiglia a una scatola di cioccolatini, che ha vinto il premio Innovation Award 2012. Per non parlare degli amplificatori a valvole, dal fascino antico eppure così moderni? «È (relativamente) facile progettare un buon amplificatore a valvole – annuncia Moroni -. Molto più difficile ottenere lo stesso risultato con i transistor». Forse è per questo che modelli con questa tecnologia sono oggi molto più numerosi rispetto a qualche decennio fa. E poi, vuoi mettere il fascino di quelle valvole, disposte su file ordinate e illuminate di una luce tenue, che suonano meravigliosamente? In questo caso, i marchi di riferimento sono, oltre agli iperclassici McIntosh, Convergent Audio Technology, Audio Research, Jadis e Convergent. E per i patiti della Mela esistono anche in versione per iPod. Nonostante cd e dvd, il vinile non è mai passato di moda: i veri puristi ascoltano ancora gli Lp. Per i quali serve un giradischi. «Oggi c’ è il ritorno dei modelli con trazione a cinghia – conferma Moroni – perché si ottengono ottime prestazioni e affidabilità a un costo contenuto. Altra cosa sono quelli a trazione diretta o con braccio tangenziale, complessi e dal costo elevato». Certo, la scelta è fra pochi modelli, dall’ estetica molto particolare, magari dotati di bracci in carbonio. Con un solo problema, comune a quasi tutti questi elementi, il prezzo: in alta fedeltà, la voglia di perfezione (e di originalità) costa cara. Tanto per fare un esempio, le BW Nautilus, sul mercato già da qualche anno, costano 33.000 euro ciascuna. Quasi quasi conviene invitare a casa, una volta ogni tanto, la Filarmonica di Berlino. RIPRODUZIONE RISERVATA **** Premiato Alluminio lucidato a specchio, spessore di 32 mm, si può collocare a parete o in piano: il Devialet D-Premier (nella foto a sinistra), amplificatore stereofonico con convertitore Dac, ha ottenuto l’ Innovation Award 2012. Questo gioiellino, con una potenza di 240+240W e regolato da telecomando, è prodotto in Normandia e costa circa 13.000 euro

Vinelli Marco

Pagina 42
(7 aprile 2012) – Corriere della Sera