L’esperimento è prodotto da Ridley Scott, regista e produttore cinematografico britannico classe 1937, celebre per la cura ossessiva delle immagini e per la sua versatilità, che con le sue produzioni ha svariato tra vari generi, dalla fantascienza alla commedia, dal thriller agli storici d’azione. Il film è una panoramica su cosa può accadere nel mondo in un preciso giorno dell’anno, precisamente il giorno 24 luglio 2010. In questa data gli utenti di Youtube hanno avuto 24 ore di tempo per immortalare uno spaccato della loro vita, aprendo una finestra su quei momenti quotidiani e inviando i propri contributi. È un documentario realizzato appunto dagli utenti della “community” e si presenta come esperimento che ha portato alla creazione del primo lungometraggio cinematografico di questo genere.
Prodotto insieme al fratello Tony Scott, e diretto dal premio Oscar Kevin Macdonald, il film gode del contributo musicale di Harry Gregson-Williams e Matthew Herbert, il quale ha scritto la canzone d’apertura del film, cantata dalla giovane britannica Ellie Goulding. Decine di migliaia di persone hanno risposto all’appello di caricare su Youtube una giornata-diario, per raccontare passioni e paure: un totale di oltre 80mila video provenienti da 196 paesi per 4.500 ore di girato. Da una selezione durata ben sette mesi di lavoro, ecco alla fine sbucare il film. Annunciato da Youtube il 6 giugno scorso ma già presentato il 27 gennaio al Sundance, e poi alla Berlinale e al Milano film festival, “Life in a day” ha riscosso grande successo e in seguito è stato mandato in “streaming” in alta definizione e in svariate lingue. Il National Geographic ha accettato di distribuirlo negli Stati Uniti.
Dai primi di ottobre “Life in a Day” sbarca anche nelle sale italiane per un periodo limitato, ma rimarrà visibile sul canale dedicato da Youtube dal 28 ottobre in “worldwide releasing”. Il film può essere classificato come primo “social movie”, dalla durata di 97 minuti e 57 secondi. Sicuramente una pellicola non destinata a tutti ma capace di intrigare attraverso i forti contenuti riportati dalle persone che vi hanno preso parte. Contenuti e indentità che nella quotidianità spesso non riconosciamo: e allora perchè non metterli nero su bianco o meglio registrarli su una pellicola? Del resto la storia produttiva di Ridley Scott alle spalle testimonia la rilevanza del progetto. Che ha come scopo quello di cercare di far capire che il cinema può essere fruibile anche attraverso il web, pur mantenendo la propria identità artistica e la propria carica emotiva. «Sarà una sorta di capsula del tempo che le persone del futuro, magari tra venti, trenta, quaranta o duecento anni, potranno guardare e forse diranno: Ma guarda… si viveva così! Insomma, un ritratto della vita in un giorno», ha detto Kevin Macdonald.
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