Porsche Design P’6780 Diver

Porsche Design P’6780 Diver

A 28 anni di distanza dal primo orologio subacqueo tutto in titanio Porsche Design torna sul tema dell’orologio subacqueo riprogettandolo con caratteristiche innovative. Una cassa d’acciaio, all’interno della quale è alloggiato il movimento meccanico a carica automatica di derivazione Eta, è incernierata ad una leggerissima struttura in titanio, che la contiene, incernierata in un castello di titanio. Premendo contemporaneamente i due pulsanti laterali la cassa si libera per accedere alla corona di carica, ben protetta dal castello di titanio. Il Diver è garantito impermeabile fino a ben 100 atmosfere (la pressione che troveremmo a circa mille metri sott’acqua) grazie al sovradimensionamento di tutti i componenti. La corona, però, non è serrata a vite perché un particolare sistema di guarnizioni, ancora in via di brevetto, garantisce l’impermeabilità e contemporaneamente funge da valvola per la fuoriuscita rapida dell’elio eventualmente penetrato nella cassa. E proprio per evitare che urti laterali possano piegare l’alberino della corona il tutto è ben protetto dal castello di titanio.

Interessantissima anche la lunetta girevole unidirezionale: i denti di scatto e il fermo di riferimento sono esterni: ciò consente una più agevole pulizia del dispositivo che, se non regolarmente risciacquato in acqua dolce dopo le immersioni, può sporcarsi e renderne disagevole l’azionamento.

Spettacolare, infine, la chiusura pieghevole doppia, anch’essa realizzata in titanio e acciaio: come la cassa possiede una “sicura” a doppio pulsante; in più contiene un’estensione per indossare l’orologio sulla muta da sub e consente comunque una facile regolazione sul cinturino di caucciù. La leggibilità è molto buona in ogni condizione di luce, anche se il Diver dà il meglio di sé proprio in immersione.

La vista laterale consente di comprendere bene la struttura del Porsche Design Diver. Si nota l’ampia corona zigrinata come la corona (con i denti d’arresto bene in evidenza) e uno dei due pulsanti che consentono di liverare la cassa d’acciaio incernierata al castello di titanio. Vanno notate anche le anse articolate, che consentono un’indossabilità ottimale sia al polso che sulla muta da sub. Dal prossimo autunno sarà disponibile anche una versione con cassa e castello sottoposti ad un trattamento PVD per annerire il metallo.

Il quadrante del Diver è ben protetto da un ampio vetro zaffiro, visto che ampio è anche il diametro della cassa: quasi 47 millimetri. Nella vista di tre quarti si nota l’articolazione del rialzo della lunetta girevole che ruota su un sistema di guarnizioni in grado di garantire l’impermeabilità fino a 100 atmosfere. Interessante anche il sistema di ritenzione della cassa: premendo i pulsanti indietreggiano due i due bracci solitamente ben fissati ai perni sporgenti sulla cassa. Il vetro zaffiro è stato sottoposto a trattamento antiriflesso sia interno che esterno.

Oggi gli orologi con cassa in titanio sono relativamente comuni, ma è stato Ferdinand Alexander Porsche a proporre, in collaborazione con IWC, il Titan (1980), primo cronografo con cassa e bracciale in titanio di grado chirurgico. Il titanio, metallo molto comune, ma difficile da rendere pressoché puro (e difficile da lavorare: la polvere di titanio prende fuoco con estrema facilità) possiede una serie di qualità, fra cui un’alta resistenza alle soluzioni saline, che lo rendono particolarmente adatto alla realizzazione di orologi subacquei; e nel 1983, infatti, è di nuovo Porsche Design a lanciare (sempre in collaborazione con IWC) l’Ocean 2000, primo orologio subacqueo interamente realizzato (cassa e bracciale) in titanio.

Augusto Veroni
11 novembre 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

Article source: http://www.corriere.it/cultura/speciali/2011/orologi/notizie/veroni-porsche-design_11c04b6a-0c48-11e1-bdbd-5a54de000101.shtml