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La nuova Lexus LF-NX Concept posa in anteprima per Quattroruote.
Nobuyuki Tomatsu ha fatto una scommessa. Prendere la corrente di design L-Finesse, che negli ultimi anni ha indirizzato lo sviluppo dello stile Lexus, metterci dentro una bella dose di cattiveria, e convincere che le linee ardite della LF-NX nate da questa combinazione possono funzionare anche su altri modelli della Casa.
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Spigoli vivi. La LF-NX, che verrà presentata in prima mondiale al Salone di Francoforte 2013, e che noi abbiamo potuto toccare con mano in anteprima, è una Lexus come nessun’altra prima: mai, fino a questo momento, il Costruttore giapponese si era spinto tanto nel gioco di superfici articolate e spigoli vivi, nemmeno quando si è cimentato con il tema-supercar. Non è così la LFA, non è così la concept LF-LC, né tantomeno la più “terrena” LF-CC, esempio di equilibrio tra volumetrie atletiche e formulazione compassata.
La Lexus e il piacere di guidare. Il compito della LF-NX, del resto, era diverso, come ci ha illustrato il designer giapponese. Tomatsu, dopo aver firmato la LF-Gh Concept presentata due anni fa a New York, è al suo secondo prototipo nel ruolo di project manager. “Col passare del tempo”, ci spiega il designer, “il concetto di lusso nel settore dell’auto è cambiato radicalmente, e oggi è quanto mai legato a quello del piacere di guidare”.
Tradurre la sportività in design. “I nostri colleghi progettisti, i collaudatori, tutti nell’azienda stanno dando il massimo per fare delle auto che siano soprattutto belle da guidare”, racconta Tomatsu. Il dovere degli stilisti, dunque, è presto detto: “Noi dobbiamo tradurre un messaggio in linee, e rendere attraverso il design la direzione intrapresa da un marchio”.
Un messaggio forte e chiaro. Molto diverse sono in ogni caso le possibili interpretazioni di uno stesso brano, e per questa LF-NX la Lexus ha deciso di sposare il progetto tutto muscoli e spigoli del team di Nobuyuki. Il più adatto, forse, a spostare il baricentro dell’L-Finesse verso la sportività e – in definitiva – a veicolare il messaggio con la forza necessaria.
I dettagli dello stile. La LF-NX parla molto chiaro. I fari anteriori a lama ripresi da quelli posteriori e dalla pinna sul tetto, i profondi chiaroscuri frutto delle prese e degli sfoghi d’aria, i sorprendenti passaruota squadrati, sottolineati da vistosi rigonfiamenti sulla fiancata: il lessico della crossover è facile da capire, e non lascia spazio a dubbi sulle sue intenzioni. Scenografici anche gli effetti dei gruppi ottici, con i posteriori che creano fantasie di luce, e gli anteriori che si sviluppano nella parte superiore in un nuovo layout a tripla “L”, che potrebbe tornare su altri modelli del marchio.
Family feeling alla giapponese. “La Lexus non punta però a un family feeling troppo rigido. Ogni modello può essere originale, anzi: le differenze tra le nostre vetture sono considerate un’opportunità sul piano del marketing. Noi dobbiamo creare un legame stilistico che le unisca, ma sempre in maniera molto sottile”, ci ha spiegato il designer.
Ibride sempre più dinamiche. Impossibile non affrontare il discorso dell’ibrido, quando si parla di Lexus. “La Lexus di oggi”, ci racconta Tomatsu, “non ha bisogno della sua Prius, di un modello immediatamente riconoscibile dagli altri per la sua particolare meccanica. L’ibrido è un dato di fatto per la Casa: piuttosto, evidenzieremo sempre più come questo tipo di meccanica sia in grado di esaltare il piacere di guida, oltre che di ridurre le emissioni”.
L’emozione, perduta e ritrovata. Nel Sol Levante, in questi ultimi anni, è tornata a suonare una musica nuova. Troppo a lungo i colossi dell’industria automobilistica nazionale – leggi Honda e Toyota – hanno legato la loro filosofia aziendale ai soli aspetti dell’efficienza e della razionalità. Saranno cambiati i tempi, saranno nuove le sfide presentate dai mercati, ma dall’aspetto emozionale intrinseco nell’oggetto-automobile, è impossibile prescindere.