Pinterest debutta con la versione in lingua italiana per la Fashion Week di Milano. Ha costruito uno spazio di conversazione globale sulla moda e sul design. Anche a New York durante la settimana della moda è stato sul palcoscenico accanto ai social network che sono più spesso sotto i riflettori come Facebook e Twitter. Rivela un mosaico che porta alla luce il tessuto produttivo nazionale frammentato in piccole e medie imprese.
La diffusione dei pin
Nelle bacheche del social network gli utenti elaborano narrazioni del made in Italy. Il meccanismo è semplice: raccolgono immagini dal web oppure attraverso scatti fotografici. Diventano “pin” secondo il dizionario della rete sociale online e possono essere condivisi con gli altri iscritti. Fino a costruire album da sfogliare in una singola pagina. Punta a coinvolgere una coda lunga di tante community interessate ad esempio anche a turismo, istruzione, alimentazione, architettura. Per cambiare lingua da web occorre selezionare il proprio profilo in alto a destra, poi andare su “settings”, indicare alla voce “language” la parola “italiano” e poi confermare su “save settings”.
L’ascesa del social network
Quella di Pinterest è inoltre una storia di coraggio e intraprendenza. La startup guidata da Ben Silbermann aveva scommesso su un design originale. Ha trovato presto una community di sostenitori e ha conquistato spazio grazie alla simbiosi con altre reti sociali online. Secondo le stime di AppData ha 23,9 milioni di utenti attivi mensili su Facebook.
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