Christine Beranger-Morel, numero due del gruppo che sponsorizza Coppa America, promuove la città: “E’ fantastica. Crimine e rifiuti? Anche a Parigi”
di STELLA CERVASIO
Christine Beranger-Morel con Paolo Graziano
IL SUO nome è la firma sugli inviti indirizzati ai vip di mezzo mondo, cene eleganti, colazioni a bordo di favolose barche ormeggiate nei porti più chic, concerti di prestigiose orchestre in città capitali dell’arte per le quali i grandi eventi sono il pane quotidiano. Christine Beranger-Morel, come “Corporate Events Director”, a capo degli eventi creati dal “Luxury luggage and fashion brand”, la griffe di accessori e alta moda Louis Vuitton, è più abituata a lavorare che a rilasciare interviste. Infatti l’appuntamento per l’America’s Cup è tra un mese ma lei non ci sarà: c’è un’altra tappa della regata che ha come main sponsor la casa francese, la “Classic” dal Principato di Monaco a Venezia.
Ma la due giorni napoletana della numero due del gruppo che fattura trenta miliardi di euro l’anno è stata all’insegna dell’ospitalità napoletana. Accompagnata dall’imprenditore Paolo Graziano, promoter appassionato di Napoli come location delle fasi preliminari dell’America’s Cup, prima di apprezzare la cucina napoletana di Coco Loco (che si è aggiudicato anche il foyer del San Carlo, dove presto ci sarà una nuova sortita di Vuitton) è stata alla prémiere del film di Verdone prodotto da De Laurentiis ed era seduta accanto al patron del Napoli Calcio. Un’accoppiata che fa prevedere, almeno nelle speranze di Graziano, qualcosa di più della sponsorizzazione delle
date partenopee della regata.
Addirittura un Museo del Mare che farebbe felici più di tutti gli archeologi che hanno scavato il porto di Neapolis tirando a secco le due navi da carico romane di piazza Municipio. Tra loro, la responsabile delle ricerche collegate ai lavori del metrò, Daniela Giampaola. Nessuno se ne ricorda quasi più, risale al 2003-2004 la scoperta delle due barche di dieci metri ciascuna, tender tra le navi da carico in rada e ai moli dell’antico porto. E poi una terza barca di 13 metri e mezzo per oltre tre metri, chiglia larga e prua piatta, definita dagli archeologi un unicum. Da anni sono immerse in un bagno d’acqua salina in un deposito della periferia e attendono un trattamento apposito per la messa in sicurezza prima di essere esposte. Che sia la volta buona? Graziano è misterioso: «Ci stiamo lavorando».
L’altra cosa è la mostra “Venti e ali” (Wind and wigs) che su pannelli esplicativi sparsi ovunque in un sito che ci sarà rivelato solo alla vigilia (la diffusione di notizie con il contagocce è una caratteristica anche un po’ voluta, di questa kermesse), racconterà la storia della Coppa America: «Vuitton — spiega la direttrice del settore sponsorizzazioni della casa francese — affianca dal 1983 questo evento, è un matrimonio che prosegue perché abbiamo la stessa filosofia: soprattutto quella di unire persone di paesi diversi per la partecipazione a quello che non è solo un grande appuntamento dello sport, ma che unisce importanti personalità, stili di vita, eleganza, raffinatezza». Nessuna remora o prevenzione per quanto la stampa straniera ha scritto negli ultimi mesi su Napoli.
«C’ero già stata — dice Christine Beranger, seduta su uno dei divanetti dell’hotel Vesuvio per un fuggevole incontro con la stampa — e la trovo fantastica. Per il mare, ma anche per tutto quello che c’è sulla terraferma. Noi di Vuitton, che siamo partner dell’evento, daremo il nostro contributo all’organizzazione: porteremo la stampa internazionale e gli ospiti stranieri a Napoli». E annuncia due iniziative della griffe nell’ambito del trofeo: la mostra sulla storia della regata e una linea di design prodotta contestualmente alle gare, che sarà presentata per la prima volta proprio a Napoli, per essere commercializzata in estate. Niente sfilate, ma ci sarà un orologio, l’America’s Cup Watch con un segno che ricorda Napoli.
Graziano parla anche di uno spot pubblicitario che passerà in 197 paesi sulle eccellenze della Campania, cultura, industria, università: «Grazie alle istituzioni e agli enti che si sono messi in rete con noi realizzeremo una grande operazione di marketing territoriale», dice Graziano. «Le World series dell’America’s Cup sono una grande opportunità — incalza Marco Monsurrò, presidente dell’associazione Nautica regionale campana che dal 24 marzo al primo aprile organizzerà la 25esima edizione dell’expo in mare “Navigare” che avrà come teatro Baia — che consente alla città e alla fascia costiera di uscire da un immobilismo che da anni ingessa la produttività cittadina e dell’intera regione». “Navigare” farà da red carpet all’America’s Cup, precedendo di sette giorni le sue regate.
Graziano si sofferma anche sul cronoprogramma: «Lo stiamo rispettando — annuncia, aggiungendo che si attende per mercoledì l’esito della procedura negoziata bandita dal Comune per il villaggio in Villa Comunale, mentre l’istruttoria per le sponsorizzazioni della società Acn si chiuderà martedì. Solo la prossima settimana si conoscerà il progetto reale che l’azienda aggiudicatrice ha proposto e concerti, eventi e percorsi dedicati all’interno del Village. Ventuno le aziende partecipanti, tra cui Jumbo Grandi Eventi, Rti Fiera di Roma e Fondazione Idis-Città della Scienza.