La SLS AMG resta un traguardo. Almeno per i tedeschi. Un mito, anche. E in questi anni in molti hanno fornito le loro speciali versioni, parlando di preparatori. Nessuno dei più noti si è tirato indietro. Tutti si sono concentrati sulla versione coupé, sulla da poco arrivata roadster pochissimi. E i motivi sono semplici da capire. Ma la scoperta può giocare le sue carte, perché non solo toglie qualcosa, il tetto, ma aggiunge contenuti tecnici, come le sospensioni adattive. Dunque, vedremo quale importante tuner avrà il coraggio di avventurarsi in maniera decisa in un suo up-grade.
Per ora, ecco una delle proposte Coupé dal risultato estetico più apprezzabile. È la SLS di Inden Design, noto per lavorare soprattutto su Mercedes, appunto, ma anche Ferrari. Quello che è stato fatto è ben visibile. Piccoli ritocchi alla carrozzeria. I cerchi sono da 20 pollici a dieci doppie razze bruniti con pneumatici 265/30 all’anteriore e 295/30 al posteriore. Qualche tocco di nero più marcato qua e là, ma la nuda scocca di soli 241 kg di peso, con le portiere che non superano i 18 kg, non è stata molto intaccata.
Il motore, invece, sì. Il V8 aspirato 6.3 da 571 Cv, uno in più della Ferrari 458 Italia, ne mette a disposizione ora 623, 52 in più. Il risultato è una SLS molto pulita, senza la voglia di mostrarsi a tutti i costi tipica delle versioni modificate. Nessun intervento alle sospensioni, ai freni e neppure all’assetto. Quest’ultimo, in particolare, è però uno svantaggio della Sls di Inden Design.. Soprattutto sapendo che adesso, ai clienti che lo richiedono, è la stessa Amg a montare sulla supercar tedesca in versione coupé il sistema di sospensioni adattive che la roadster possiede.
di Mauro Romanino