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l vuoto è un elemento determinante nell’architettura giapponese. Le case spesso ci appaiono disabitate, prive di vita o semplicemente troppo ordinate per essere vere.
Non è così l’abitazione di Hiromi Yamamoto e Masayoshi Kosugi a Tokyo: 130 mq pieni di indizi e dettagli che ci svelano gusti e passioni di chi ci vive. A partire dal grosso tessuto vintage usato come tenda per la vetrata del living: un lavoro di Arne Jacobsen datato 1946. È solo uno dei tanti pezzi d’epoca presenti in casa, quasi tutti provenienti dal Nord Europa.
«Amiamo il design scandinavo degli Anni 50 e 60, e in particolare quello svedese. Pensiamo che si leghi bene all’architettura giapponese», spiega Masayoshi che insieme a Hiromi gestisce il negozio situato nei tre piani inferiori dell’edificio. Si chiama Quico e propone un’accurata selezione di arredi, accessori e abbigliamento. Il loro appartamento invece occupa gli ultimi due piani. «Abbiamo cercato di mescolare il design moderno europeo con quello giapponese e alcuni lavori indiani, africani e sudamericani. Mixando i diversi stili, abbiamo creato il nostro». Non c’è da stupirsi quindi se gli arredi firmati da Poul Kjærholm sono accostati a pezzi provenienti da tutto il mondo.
Abitazione, negozio e uffici sono raccolti in un unico involucro: un’architettura dall’inconsueta forma piramidale che si farebbe notare in qualsiasi città del mondo, tranne questa. Il progetto, sviluppato su cinque piani, si confonde tra i palazzi di Shibuya. È stato realizzato nel 2006 dall’architetto Kazunari Sakamoto. «Ha saputo interpretare bene le nostre esigenze», dice Hiromi. «Siamo molto soddisfatti del suo lavoro.
La posizione centrale poi è fondamentale per la nostra attività. In futuro però ci piacerebbe trasferirci in campagna, in una casa con un giardino di cui prendersi cura». Per il momento si consola riempiendo la casa di piante: euphorbia, amaryllis, ficus, orchidee, zamioculcas, citronella, caprifoglio, olivo.Il verde colora le stanze e porta all’interno un grande senso di freschezza, pace e tranquillità. Entrando si ha la sensazione di arrivare in un’oasi, nel centro di Tokyo.
Link
www.quico.jp
Testo di Paola Menaldo. Foto di Toni Meneguzzo
28 Novembre 2011