Il 2011 alla voce cellulari, per Lg Electronics, si è chiuso in rosso: la quota di mercato globale è scesa dall’8,4 al 5,7% (in virtù di circa 88 milioni di unità vendute rispetto agli oltre 116 milioni del 2010) e la casa coreana ha pure dovuto cedere il terzo gradino del podio ad Apple. Per l’anno appena iniziato, stante la raffica di annunci già ufficializzati in vista della vetrina del Mobile World Congress, l’obiettivo è senz’altro quello di tornare a crescere.

La novità più importante dell’azienda coreana si chiama Optimus Vu, uno smartphone extra large e assai sottile (8,5 millimetri di spessore) già predisposto ad operare sulle nuove reti 4G Lte e che debutterà sul mercato coreano a marzo per arrivare successivamente negli altri mercati in cui è attiva la rete mobile di quarta generazione. Il plus di questo apparecchio, motorizzato con un processore dual-core da 1,5 GHz e sistema operativo Android 2.3 Gingerbread (l’aggiornamento ad Ice Cream Sandwich 4.0 è già in lavorazione), è comunque lo schermo a cristalli liquidi a tecnologia Ips Hd (In-plane switching, con 1024 x 768 pixel di risoluzione) da cinque pollici in formato 4:3, un attributo che – in abbinamento al pennino digitale Rubberdium in dotazione – fa di questo device un antagonista del Galaxy Note di Samsung.

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I nuovi modelli Lg










Un dispositivo che si rivolge essenzialmente al mondo business (precaricata di serie c’è l’applicazione Polaris Office, che consente di aprire qualsiasi documento, foglio elettronico o presentazione) e che nasce – parole di Omar Laruccia, Mobile Communication Group Director di Lg Electronics per l’Italia – «per rispondere al crescente interesse degli utenti verso dei dispositivi ibridi che uniscano i vantaggi di portabilità degli smartphone con l’usabilità dei tablet».

L’altro asso che la casa coreana si appresta a mettere sul tavolo è l’Optimus 4X HD, uno dei tanti esemplari che alla kermesse mobile di Barcellona si presenteranno con a bordo il nuovo processore quad core Tegra 3 da 1,5 GHz di Nvidia. Si tratta quindi di uno smartphone – anch’esso basato su Android 4.0 Ice Cream Sandwich e dal design slim (8,9 millimetri di spessore) – che si colloca nella fascia più alta del mercato in relazione a una dote tecnica che prevede uno schermo da 4,7 pollici al alta definizione Ips, la possibilità di utilizzare fino 12 cervelli grafici (tanti sono i core della Gpu del nuovo chip di Nvidia) per le attività multimediali e una fotocamera digitale con sensore da 8.0 megapixel.

L’Optimus 3D Max, invece, evoluzione del primo telefonino capace di riprodurre immagini in tre dimensioni senza l’ausilio degli appositi occhialini, va inquadrato – secondo Laruccia – come «la continuazione di un presidio tecnologico che abbiamo aperto all’inizio del 2011» e come «un prodotto di nicchia che si rivolge principalmente ad un utente con un forte interesse alla fruizione del device in ambito multimediale e di gaming». Un prodotto che non aspira quindi a fare volumi e che si presenta con a bordo – oltre all’immancabile Android, inizialmente in versione 2.3 Gingerbread – uno schermo da 4,3 pollici, un processore dual core, un chipset per operare sulle reti Hspa+ e la tecnologia Nfc (Near Field Communication).

Cui si aggiunge la primizia di una doppia funzionalità software che permette di convertire in formato 3D le immagini tratte da Google Earth e Google Maps e giochi e applicazioni 2D basati su standard Open GL, trasferendo all’occorrenza tali contenuti su un televisore attraverso tecnologia Mhl (Mobile High-Definition Link).

L’ultima carta che gioca la casa coreana è orientata decisamente al fattore design, e si riassume nel nuovo “concept” L-Style. All’atto pratico parliamo di tre distinte famiglie di smartphone – Optimus L3, L5 e L7, sempre e comunque basati sull’ultima versione, la 4.0, sistema operativo mobile di Google e con schermi fino al formato da 4,3 pollici – le cui virtù sono essenzialmente di natura estetica e nel prezzo. Che Laruccia conferma essere previsto nella fascia compresa fra i 100 e i 300 euro.

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