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La sfida della Coupé CC
Mix di lusso e tecnologia
Il filante aspetto della nuova CC
Design più dinamico
ed elettronica al top
C’è anche un sistema
che «sveglia» il pilota
Dopo l’anteprima al Salone di Los Angeles, è in arrivo in Italia per i primi di marzo: è la CC (Comfort Coupé), che nella prima edizione si chiamava Passat CC. Un capriccio della Volkswagen? No, certo, ma una scelta di marketing che già nel nome mira a separare più nettamente questa nuova generazione del coupé sportivo a quattro porte e 5 posti dalla berlina, da cui, peraltro continua a derivare.
Lo scopo è chiaro: fare della CC un modello a se stante, con una identità propria e una iniezione di eleganza e di contenuti tecnologici per sfidare ambiziosamente in questo campo Bmw e Mercedes (l’Audi non si nomina, è di famiglia). L’appetito vien mangiando, si dice, e il successo ottenuto dalla precedente edizione (320 mila vendite globalmente, di cui circa 5 mila in Italia) ha spinto quelli di Wolfsburg a osare ancora di più nel mondo del lusso sportiveggiante.
Lusso sobrio, per carità, niente ostentazioni, prezzi relativamente abbordabili per una vettura di quasi 5 metri (si parte da 31.400 euro per le versioni a benzina e da 34.200 per quelle Diesel), un design rivisitato con gusto rispetto alla Passat CC, specie nella parte anteriore (calandra, gruppi ottici a led) e posteriore, ispirandosi a quella semplicità di linee di cui Walter de Silva è il guru. Un’auto raffinata, con aspetto più dinamico, espressione di un comportamento stradale piacevole, mai «spinto», come abbiamo rilevato nei test in Costa Azzurra: silenziosità, maneggevolezza malgrado le dimensioni, fluidità di marcia e prestazioni di rilievo, ovviamente in accordo ai cavalli nascosti nel cofano.
Le motorizzazioni sono sei, tutte a iniezione diretta, a benzina e a gasolio (da noi re incontrastato, rappresenterà il 90% delle vendite) per un arco che spazia da 140/170 Cv dei due litri TDI in varie tipologie fino ai 300 del 3.6 V6 FSI, che piacerà soprattutto agli americani. In Italia ci si «accontenterà» dei Diesel, dotati di serie di Start/Stop e sistema di recupero dell’energia in frenata. Propulsori efficienti e brillanti, molto interessante il BlueTDI da 140 Cv, già in regola con le norme anti-inquinamento Euro 6. Cambi manuali a 6 marce o DSG a doppia frizione, in tempi brevi sarà disponibile per i Diesel anche la trazione integrale 4Motion, già presente sulla V6.
Per la CC attento lavoro sugli interni: spazio, luminosità, inserti decorativi di pregio, colori combinabili. Cristalli da 6 mm per attutire i rumori esterni, parabrezza termico (optional) senza fili a scorrere sul vetro. Non ci è piaciuta la parte inferiore della plancia, rigida al tatto.
Ricca la dotazione di serie, con sistemi elettronici di alta classe per la sicurezza attiva e passiva (c’è persino il rilevatore della stanchezza del guidatore, con tanto di allarmi acustici e visivi), ricchissima la gamma degli optionals per configurare «su misura» la vettura.
Di tutto e di più, come il Side Assist Plus e il Lane Assist, dispositivo al debutto su una Volkswagen (segnala la presenza di veicoli nell’angolo cieco e aiuta in emergenza il pilota intervenendo sullo sterzo), il riconoscimento dei segnali stradali grazie a una telecamera, oppure l’impianto di gestione automatica degli abbaglianti. Basta pagare. Come sempre.