Dopo la grande svista di Windows Vista, Microsoft è pronta a fare il mea culpa ancora una volta, stavolta per Windows 8 a sette mesi dall’uscita ufficiale. Infatti Tammy Reller, intervistato dal Financial Times, ammette gli errori commessi con l’ultimo sistema operativo e, viste anche le ripetute lamentele dei consumatori, dice anche che ripenseranno subito un nuovo Windows 8 che verrà prodotto entro la fine dell’anno.
Questo tipo di passo indietro però non è nuovo, infatti trent’anni fa anche Coca -Cola ha avuto un grosso fiasco commerciale, poiché, provando a contrastare la rivale Pepsi, proprio come sta cercando di fare Microsoft con Apple, ha deciso di portare grosse, forse troppe, novità alla bibita, facendola assomigliare a quella della rivale, ma ai consumatori amanti del tipico gusto, questa scelta non piacque e appena dopo due mesi, Coca-Cola fu costretta a togliere dal mercato la nuova bibita; così anche Microsoft si trova nella medesima situazione e con un prodotto potenzialmente fallimentare sul mercato.
Perché però Windows 8 viene criticato così tanto? Partiamo dal fatto che in un mondo come quello dell’informatica, pur avendo un ottimo software come poteva essere Windows XP (fra l’altro ancora rimpianto da tutti), non si può mai starsene con le mani in mano e bisogna cercare sempre l’innovazione, così Steve Ballmer, nuovo amministratore delegato di Microsoft, ha portato una politica molto più innovativa alla compagnia, ma, pur essendo vero che per essere creativi bisogna correre rischi, stavolta probabilmente è stato fatto un passo più lungo della gamba, tentando di portare il computer all’era dei tablet con un sistema touch forse troppo ambizioso.
A questo punto così arriva l’obbligo di tornare un po’ indietro per andare in avanti, però si dovrebbe pensare che, se dal 2006 a ora Microsoft ha sbagliato due volte su tre, forse bisogna cambiare qualcosa, forse paradossalmente bisognerebbe prendere spunto da un più vecchio ma ottimo XP. D’altro canto però è anche vero che nell’informatica non si può guardare indietro perché i momenti sono sempre diversi l’uno dall’altro e soprattutto perché la velocità con cui vanno avanti le cose è sempre maggiore e non si può mai prendere spunto da qualcosa di superato.
In conclusione non so dire bene quale sia quale sia la soluzione a questo problema (altrimenti Microsoft mi avrebbe già assunto come dipendente), ma so che, al contrario di come è stato per Coca-Cola, per Microsoft non sarà semplice ritornare al passo che aveva prima e, se vuole realmente farlo, deve iniziare a rimboccarsi le maniche e portare qualcosa di convincente entro la fine dell’anno, per la gioia di tutti i consumatori affezionati rimasti delusi.
Andrea Ceredani
Classe 2D – Liceo Classico “Galileo” di Firenze
Andrea Ceredani
Liceo Classico “Galileo” di Firenze
II D