Jonathan Ive (Ap)
“Fare qualcosa che sembra come se non fosse stata disegnato, perché è inevitabile”: è una riflessione di Jonathan Ive, vicepresidente per il design industriale di Apple. Che raccoglie l’eredità visionaria di Steve Jobs. Hanno lavorato insieme fianco a fianco negli ultimi quindici anni. Ma finora il motore creativo dell’eleganza di iPhone, iPad e altri gioielli non è mai arrivato sul palcoscenico.
Preferisce impegnarsi con discrezione in un piccolo gruppo che sperimenta le idee attraverso iterazioni continue su pochi progetti. Prova e riprova fino a trovare qualcosa che sia “inevitabile”. Segue i dieci principi di Dieter Rams, capo del design alla Braun, ispirato dal funzionalismo mitteleuropeo: l’attenzione ricade, per esempio, su semplicità, sostenibilità, capacità di dare spazio all’espressività delle persone senza limitarla.
Jonathan Ive, o “Jony”, è una figura chiave nella rinascita di Apple a partire dalla fine degli anni Novanta con iMac. È un inglese e allievo prodigio fin dall’università quando i suoi amici parlano di “jony-ness”: qualcosa in più capace di esprimere le emozioni in un oggetto. Sarà un talento che emergerà, per esempio, con ipod che per primo introduce una rotellina dove gestire i brani musicali. Conclusi gli studi all’università Northumbria fonda una sua società, la Tangerine. Poi arriva alla Apple nel 1992 dopo una consulenza. Uno dei suoi primi lavori è stato il Newton: non ha successo sul mercato, ma è un prototipo di quello che sarebbe diventato iPad.
Quando Steve Jobs ritorna nell’azienda di Cupertino inizia una svolta. Arriva iMac: per assicurarsi che all’esterno appaia brillante il designer inglese visita una fabbrica di caramelle dove analizza gli effetti della lucentezza. Con ipod la scommessa si sposta sulla musica e con iPhone sulla telefonia mobile e sul computing attraverso l’introduzione sul mercato di massa del display sensibile al tatto. E l’innovazione continua alimenta la corsa di Apple nei mercati attraverso un ecosistema integrato di software e hardware inseguito dai rivali.
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