Il good design di Prouvé
’incontro tra Vitra e G-Star RAW è nato dalla medesima passione per le cose oneste, ben fatte, originali e per la custodia della storia con l’innovazione. A monte, c’è un personaggio di ieri. Un forgeron francese, un fabbro, che ha lasciato un’indelebile traccia di poetica industriale nella cultura del design del Novecento: Jean Prouvé. Un’operazione di “good design”, sancita dalla volontà di rendere disponibili ai più idee e progetti (molti dei quali rimasti finora solo su carta) e di dare continuità all’intento originario di Prouvé: la grande diffusione di oggetti essenziali, radicali e moderni.
L’interesse di Ralph Fehlbaum, chairman di Vitra, per i lavori di Prouvé risale agli anni Settanta. Molte opere sono raccolte nella collezione del Museo Vitra e altre nel catalogo dell’azienda svizzera che, dal 2001 detiene anche i diritti esclusivi di produzione e vendita. Lo stesso interesse ha contagiato da tempo il marchio di denim G-Star, a sua volta collezionista di pezzi vecchi e nuovi dell’artigiano francese. Un loro recente progetto di arredo per uffici, due anni fa, ha generato l’occasione per proporre a Vitra una collaborazione: far rinascere, in maniera fedele, diciassette arredi dai progetti custoditi negli archivi del Beaubourg di Parigi.
Lasciando i vecchi pezzi originali al collezionismo dei musei e ai circuiti del mercato dell’arte e delle case d’asta, questa nuova collezione nasce con criteri contemporanei, dimostrando che le idee, quando sono buone e coerenti a un processo produttivo non invecchiano mai. Con il beneplacito della figlia Catherine Prouvé, il lavoro creativo di G Star è stato perseguito studiando modelli e disegni lasciati dall’industrioso artigiano di Nancy. E, grazie al coordinamento di Eckart Maise, capo degli uffici di design di Vitra, sono state usate le più recenti innovazioni tecnologiche.
Come per esempio, nella costruzione dei sottili braccioli di cuoio della poltrona Cité (1930): per assicurarne la tenuta è stato necessario doppiare il materiale con bande elastiche. Il tavolo di metallo S.A.M. Tropique (1950) è stato dotato di un sotto piano fonoassorbente, utile anche a non far imbarcare il metallo. La lounge Fauteil De Salon (1939), probabilmente mai prodotta, è stata realizzata rispettando ogni più piccolo dettaglio, commutandoli da modelli simili. Questi e altri accorgimenti contribuiranno forse a rendere davvero immortale, nelle generazioni a venire, il pensiero e il segno del grande forgiatore del metallo.
Porzia Bergamasco
14 Dicembre 2011
Article source: http://atcasa.corriere.it/Design-e-architettura/Oggetti/2011/12/14/vitra-g-star-raw-prouve.shtml