A MODENA alla galleria civica
Fino all’8 gennaio una retrospettiva sull’artista con 179 opere tra vetri, dipinti, foto, mobili e oggetti di design
Una delle opere in mostra
BOLOGNA – Non solo quadrati, figure per le quali era conosciuto come il pittore per antonomasia. Modena celebra l’eclettico estro artistico di Josef Albers con una grandissima retrospettiva, finora la pi esaustiva in Italia, che da sabato scorso porta alla Galleria Civica della citt 179 opere fra vetri, dipinti, fotografie, mobili e oggetti di design attraverso le quali stato possibile ricostruire il percorso dell’artista in tutte le sue fasi salienti, dagli anni del Bauhaus di Weimar, di Dessau e di Berlino a quelli del Black Mountain College, della Yale University, a quelli, infine, nei quali si dedic esclusivamente alla pittura.
LE OPERE – A parte un’opera fondamentale, una serie di omaggi appunto al quadrato, tutto quello che si potr ammirare proviene dalla Josef Anni Albers Foundation di Bethany in Connecticut. erroneo considerare Albers solo un grande celebrante di questa figura geometrica – afferma Marco Pierini, direttore della Galleria Civica e curatore della mostra – Albers comincia invece con il Bauhaus dove modella il vetro, realizza mobili bellissimi, xilografie stupefacenti e qui comincia parallelamente anche un’attivit come fotografo, assemblando pellicole con altri materiali-. Possiamo fregiarci di esporre sue istantanee mai viste finora.
Albers, retrospettiva a Modena
ALBERS PEDAGOGO – Albers, nato a Bottrop (Vestfalia) nel 1888, fu il primo allievo della scuola tedesca fondata da Walter Gropius e ne divenne docente fino alla chiusura: stato un grande pedagogo. vero, il suo insegnamento sperimentale ha avuto successo sia nel Bauhaus, sia Oltreoceano, dove ha avuto per allievi Robert Rauschenberg, Cy Twombly, Kenneth Noland, quindi buona parte della grande arte contemporanea americana, ma questa enfasi sulla sua figura di insegnante ha messo in ombra la sua natura di artista. Di quel periodo dietro alla cattedra dell’istituto di Weimar e poi Dessau – che divise con Klee e Kandinsky – sono esposte opere in vetro che vanno dal 1921 al 1932 e che gi hanno in s il germe visivo delle tele future di Albers, una piccola selezione di xilografie e di gouache e alcuni mobili.
DESIGN – Questi ultimi si contraddistinguono per funzionalit, purezza di linee e assemblaggio di materiali diversi. Come la famosa lampada Saturn, con una base di circolare in vetro. Il design di Albers bello ed efficace, ma limitato nel tempo, nel periodo della maturit ha realizzato solo una decina di pezzi – spiega il curatore – alcuni mobili sono andati perduti e poi ricostruiti, qui a Modena ci sono invece solo creazioni originali. Del fecondo periodo di Albers al Bauhaus, in cui svilupp anche asciutti e futuribili caratteri tipografici per la pubblicit, si pu ricordare l’unico pezzo entrato in produzione e onnipresente in ogni buon manuale di design: la poltroncina ti 244 del 1929, con tutti gli elementi fissati a un pannello e tubi in acciaio, una seggiola Ikea ante litteram. Albers infatti in quel periodo era diventato direttore della falegnameria preoccupandosi di sviluppare un mobilio economico, pratico e che potesse entrare anche nelle case pi modeste.
PITTURA – Alla chiusura del Bauhaus, avvenuta nel 1933 a causa dei nazisti, Josef Albers accetta di trasferirsi al Black Mountain College in North Carolina, scuola innovativa e sperimentale fondata proprio in quell’anno, nella quale insegneranno anche John Cage, Merce Cunningham e lo stesso Walter Gropius. In America comincia anche l’approccio alla pittura a olio. L’artista dipinge con la spatola ed estraendo il colore direttamente dal tubetto e gi si prefigura un certo equilibrio nei rapporti cromatici, che si concretizzeranno nelle serie “Varianti” (1947-1952) e “Omaggio al quadrato” (1950-1976). L’ultimo a poche settimane dalla morte dell’artista, il 25 marzo 1976.
COPERTINE DI DISCHI – In mostra anche le sette copertine di dischi disegnate per la Command Records, la casa discografica del violinista e ingegnere del suono Enoch Light con la confezione apribile inventata proprio da Albers.
Fino all’8 gennaio. Informazioni: 059/2032911/2032940. Orari: marted-venerd 10.30-13; 15-18. sabato domenica e festivi 10.30–19. Luned chiuso.
Andrea Rinaldi
12 ottobre 2011(ultima modifica: 13 ottobre 2011) RIPRODUZIONE RISERVATA
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