Design Circle, l’appuntamento only for design addicted , è tornato lo scorso 7 ottobre con una edizione ricca di nuove ispirazioni e dinamiche. Una bella iniezione di energia per proseguire con le chiacchierate milanesi di fine giornata. Questa volta ci siamo incontrati da Skitsch, nello spazio che il marchio ha in via Monte di Pietà, molto vicino alla Scala. Grazie a questa felice ospitalità, Design Circle inaugura dunque la sua nuova dimensione itinerante che si aggiunge alla consueta informalità degli incontri e alla piacevole vitalità che a ogni serata si sente crescere tra i presenti, sia tra i relatori (che parolona…) che tra il pubblico. Design Circle è un circolo aperto, dove affrontare i temi della contemporaneità, tra storie, esperienze, provocazioni e condivisioni, una scena su cui tutti, proprio tutti, possono prendere parola. Vi aspettiamo per portare suggerimenti per i prossimi temi e appuntamenti (tramite la pagina FB o scrivendo a info@designcirclelab.it), metteremo in agenda ancora molte serate in cui sapremo dove ritrovarci da bravi amici ‘design dopati’. E non è detto che prima o poi non ci scappino anche due spaghi …
Gigliola Moré di Santa Cole
Durante questo sesto incontro si è parlato di vendita, di comportamenti d’acquisto e di nuovi scenari distributivi. Il tema della serata recitava così: “Design on sale: e-commerce Vs distribuzione tradizionale”. Come evolvono i comportamenti d’acquisto nel design? Il nostro obiettivo era indagare tra spazi commerciali di nuova concezione e realtà online.
Per Cristina Morozzi, giornalista e art director Skitsch, l’esperienza d’acquisto è il momento fondamentale che qualifica il successo o meno della vendita. I caratteri e i valori che vengono comunicati attorno all’oggetto, sia in negozio, showroom o in un sito online, definiscono la percezione che l’utente ha della brand identity e dell’insieme di valori ad esso connesso.
Per questo la chiave che ha mosso il mondo della distribuzione tradizionale ora si deve ricreare, con evidenti nuovi linguaggi e dinamiche, anche online nei siti di e-commerce.
Matteo Ragni, designer
Su questo punto è intervenuto Marco Tonizzo, responsabile dell’area design di Yoox.com, il best seller online di prodotti moda, luxury e design. Marco ci ha confermato l’attenzione e l’importanza che vengono dedicate alla modalità con cui i prodotti e gli oggetti vengono fruiti, alla percezione di essere all’interno di un contenitore che operi una selezione e che aggiunga contenuti di profilo editoriale. Il successo della vendita online dunque non si basa dunque solo sul mero strumento tecnologico, che per quanto performante ed efficace, ha bisogno di essere associato a dimensioni creative adeguate.
Massimiliano Moschini, Direttore Generale Skitsch, ha condiviso con noi gli esiti dell’esperienza aziendale. Skitsch è una società che sperimenta in modalità innovativa praticamente tutte le vie distributive attualmente praticabili: il marchio Skitsch è infatti commercializzato sia in negozi monomarca in Italia e all’estero, che in aree shop-in-shop, che online presso il proprio sito. Dagli esiti sia di vendita che di comportamento d’acquisto, è emerso che tutte le compagini di vendita siano assolutamente complementari e mutualmente incentivanti.
A conferma di questo fenomeno in particolare sono stati i commenti di Gilles Massé, responsabile dell’area design de La Rinascente, lo storico department store milanese che ha al suo interno un seguitissimo Design Supermarket: ha definito assolutamente interconnesse le due realtà di vendita e di comunicazione, virtuale e reale. Dunque tanto lo spazio di vendita quanto l’area sul web contribuiscono a comunicare design e i suoi contenuti.
Gilles Massé, La Rinascente
La risposta al quesito di fondo, ovvero se realtà virtuale e spazi reali siano in conflitto di interessi e di immagine, è stata a questo punto una corale negazione. Tutti, aziende, designer e player della vendita online hanno confermato il valore e la positiva collaborazione tra i due livelli. Il prodotto di design può essere visto dal ‘vero’ in negozio, showroom, o multimarca, e poi essere valutato e soppesato in un acquisto tra le mura di casa; all’inverso, le vetrine virtuali possono servire per fare scoperte o stimolare la curiosità, per condividere l’acquisto con i propri contatti, e per poi passare alla visione di persona e in situ nei negozi.
Gigliola Moré, per Santa Cole, ci ha parlato di una nuova frontiera della promozione nei canali distributivi tradizionali con l’operazione della Barraca con cui i prodotti di questa azienda spagnola vengono portati direttamente ai punti vedita, dunque dribblando con un gesto pragmatico e understate le necessità dei comuni momenti fieristici. Con una dinamica degna della più gloriosa Commedia dell’Arte, lampade e oggetti vengono caricati su un furgone assieme alle semplici strutture espositive in legno, partono per una tournée creativa e coinvolgente, in cui l’oggetto si rende protagonista di una scena effimera.
Luisa Bocchietto, ha portato la sua esperienza di sito promotore e sostenitore della creatività italiana: www.akille.it è infatti un’esperienza unica nel suo genere in cui si trovano in vendita progetti selezionati di designer italiani, già in produzione presso altre aziende. Dunque un modello di vendita online che diviene strumento per la promozione e l’affermazione del design nazionale. La suddivisione in ambiti di pertinenza è molto interessante, vi sono i progetti per la persona e le sue passioni (gioielli, accessori, food, pets, ecc) quelli per gli ambienti e gli spazi (dunque le categorie tradizionali dell’interior) e i progetti per nutrire la menti (libri, musica e grafica).
Grazie alla presenza di Paolo Corradini di www.madeindesign.it abbiamo potuto avere un’idea dei comportamenti d’acquisto in rete oltralpe e dei volumi che vengono mossi internazionalmente in questo settore. Questo che è il stato il primo sito di e-commerce di design internazionale, è nato in Francia una decina di anni fa e sviluppa un fatturato per milioni di euro, ora ha appena aperto una filiale in Italia.
La presenza di Michele Preti dell’azienda G.T.Design, produce progetti e superfici tessili lavorati a telaio manuale, ci è stata utile per conoscere la loro esperienza nel mondo virtuale. L’e-commerce per loro è infatti divenuto il canale per aprire un personalissimo e unico negozio online, appunto www.unicowebstore.it, dove andare a vendere pezzi unici, pezzi di passate collezioni, edizioni limitate. Questa operazione è stata salutata con immediato favore dalla clientela di lungo corso e da chi già era appassionato della produzione.
Parlando del ruolo che gli spazi dedicati al design giocano nella scoperta e nella diffusione di una cultura del progetto, Gilles Massé, de La Rinascente, ha confermato quanto sia efficace per i clienti poter toccare e visionare dal vero oggetti e prodotti di design. Rispetto allo scenario delle showroom tradizionali, la dimensione che si viene a creare presso il loro Design Supermarket è quella di una spontanea interazione che lascia un ricordo ben impresso nella memoria del cliente.
Anche per Matteo Ragni, designer, questo è un valore positivo in assoluto. Con orgoglio infatti Matteo ha ammirato i clienti del Design Supermarket, toccare, sporcare e giocare con le sue famose macchinine in legno Tobeus.
A questo punto siamo arrivati a parlare del ruolo che il designer può avere nella comunicazione del proprio progetto, dentro e fuori dell’azienda committente, arrivando a citare corteggiamenti, attenzioni, lusinghe…
Ma non vi vogliamo dire troppo! Perché qui siamo già sbarcati sul tema della prossima serata di Design Circle…
Patrizia Coggiola
La serata è stata accompagnata come sempre dai vini di Bava (Cocconato d’Asti).
Design Circle è un progetto ideato e curato da Patrizia Coggiola e Nemo Monti per Santa Cole.