Design di ispirazione marocchina

Ecco un buon esempio di definizione pertinente e coinvolgente: una storia di incontri. Bella ed evocativa come Dar en Art, avamposto francese del design marocchino.

Questo progetto collettivo nato a Parigi nel 2006 deve al suo fondatore Karim Hamdi la definizione iniziale di intenti, la promozione oltremare di uno spirito nuovo e la costante selezione e valutazione di adepti tra giovani in cerca d’autore.

 

Ora, a qualche anno di distanza, siamo arrivati ad una comunità creativa che vanta la partecipazione di cinque designer (Mostapha El Oulhani, Oriane Dambrune, Bastien Baillard, Sophia Tazi e Charles Kalpakian) e due artisti/artigiani (Laurence Landon e Karim Alaoui), combinati in un melting pot culturale altamente produttivo.

 

Sugli oggetti e gli arredi in vetrina sul sito, articolati in tre serie (Contemporary, Creative e Limited), aleggia un caldo vento nordafricano che ha rubato alla sua terra, per regalarcelo in forme inedite, quel particolarissimo gioco di forme, incastri, luci e trafori che ne è la pura essenza.

 

Contaminazioni arabo – andaluse permeano il pattern della libreria/contenitore La Ruche, un alveare di moduli in legno laccato da farsi colorare a piacimento al momento dell’ordine online. Scenografia di grande effetto per un arredo protagonista fatto di minuziosa interpretazione di una perfezione naturale, da giocare su una parete completamente vuota o a centro stanza, come divisorio tra due diverse aree funzionali.

 

Manifattura contemporanea e fascino ancestrale della forma a stella permeano invece l’essenza del tavolo Nej. Un unico foglio d’acciaio sagomato, piegato e traforato al laser diventa il supporto per un’eterea e quasi invisibile lastra in vetro, così inessenziale alla definizione formale dell’insieme da essere venduta separatamente. Anche in questo caso la personalizzazione è consentita e, per il committente illuminato, può anche assumere la veste affascinante di una stella a otto punte verniciata color oro.

 

Pura nostalgia fatta divano è poi l’ispirazione di Gibraltar, imbottitura sagomata a mo’ di Rocca dell’omonimo Stretto e rivestita artigianalmente in tessuto o pelle.

 

Abbandoniamo ora la Francia e torniamo alle origini. A Marrakech c’è una giovane realtà creativa e produttiva che si chiama Younes Duret Design e che fa dello zellige (il mosaico, abbreviato in zelli) una matrice ricorrente e sempre riconoscibile; questo accade alla piccola scala dello Zellifood, combinazione blackwhite a misura di finger food, e alla grande scala della Zelli, libreria da terra o da parete in Simopor, lastre leggere in PVC espanso.

 

Per ulteriori informazioni è possibile consultare i siti:   

 

www.darenart.com

younesdesign.com  

 


 

arch. Nora Santonastaso

  
 

Article source: http://www.lavorincasa.it/architetto/news.php?news_id=3188