Creatività anticrisi Cake design per arrotondare

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Creatività anticrisi
Cake design per arrotondare

In migliaia ai corsi per imparare a produrre dolci: «Concilia casa e famiglia» I percorsi insoliti delle donne (anche con la laurea)

Olivia, 35 anni e casalinga per necessità da quando ha avuto Marco e Alice, lo ha scritto anche in un post: «Voglio cambiare vita. E questa pasta di zucchero mi darà una mano». Perché la nuova frontiera, per le donne in cerca di prima o nuova occupazione, ha colori sgargianti, consistenza appiccicosa e un nome inglese: cake design. Dolci da sogno, trionfi di glassa e di pasta da zucchero: l’arte delle torte decorate, dopo aver spopolato su Internet con un passaparola telematico, è sbarcata in Italia direttamente dagli Usa e dalla Gran Bretagna.

Un fenomeno inaspettato. Ma reale. «The Cake show» (15 e 16 ottobre scorso a Bologna) ha scatenato un’isteria collettiva. E a Milano, l’anno scorso, si è tenuto il primo Cake design festival al Westin Palace (nel 2012 si ripeterà a maggio allo Sheraton Hotel di Malpensa). Le stesse organizzatrici, Adriana Fusè e Federica Visconti, titolari dell’associazione «Silovoglioevents» (www.silovoglioevents.com, 40 mila contatti solo per il Cake design nella community facebook), sono rimaste spiazzate dalle presenze, quasi tutte femminili: 1.700 iscritti e 2.300 partecipanti. Loro le prime a inventarsi anche i corsi itineranti in tutt’Italia: ogni weekend in due città diverse. Un’esperienza che hanno raccontato nel libro Cake design (Rizzoli), e che Federica, 30 anni e un passato da giornalista freelance, spiega così: «Ai nostri corsi partecipa chiunque, dalla ragazza che vuole aprire il suo laboratorio alla casalinga che ha il sogno di avviare un’attività. Non c’è limite di età: andiamo dai 20 ai 60 anni. E le donne, manco a dirlo, sono il 95 per cento. Il segreto? È un mondo che fa sognare: fiori, colori, personaggi… Sembra di entrare in una favola. Ma soprattutto è un lavoro che concilia la casa con la famiglia».

La loro formula itinerante vede 15 persone a corso. E si articola in tre moduli: base, intermedio e avanzato. Alla fine si ottiene un certificato della «Cast alimenti», scuola riconosciuta a livello nazionale. Tra gli insegnanti tanti big italiani del settore: da Renato Ardovino a Giusy Verni, da Letizia Grella a Ellie Alessandri, da Tamara Blunotte a Molly Coppini. «Ogni tanto – aggiunge Federica – i nostri allievi ci scrivono e ci raccontano come è cambiata la loro vita… E per noi è il più bel riconoscimento». Non a caso l’anno scorso, al festival, hanno aperto uno spazio dove una consulente del lavoro forniva consigli gratuiti a chi voleva aprire un’attività nel settore: il servizio è andato a ruba.

Una realtà così concreta che l’Associazione italiana Cake design ha avviato una collaborazione con gli enti non profit delle varie regioni. Obiettivo: «Sostenere le donne in difficoltà o che si trovano ai margini del mondo occupazionale. A volte basta una gravidanza o una malattia… Il Cake design può spingere sempre più donne nel mondo del lavoro: come decoratrici di dolci, magari con chiamata a gettone, o con rapporto continuativo con le pasticcerie».

A Milano c’è la Cooperativa sociale «Paideia» (www.coop-paideia.com), che oggi tiene il suo open day. La loro è una delle scuole di pasticceria più quotate del momento, riconosciuta dalla Regione Lombardia. Dal corso base (86 ore), alle tecniche di pasticceria (360), al gettonatissimo master professionale in Modellaggio e Cake design con pasta da zucchero e cioccolato plastico (40 ore, 10 incontri, a numero chiuso). Insegnanti: pasticcieri di alto livello, ma anche un ex presepista di San Gregorio Armeno, artista nei paesaggi in miniatura. Specificità: si rivolge solo a un pubblico femminile. Racconta Margherita Marrama, coordinatrice dei corsi: «Da subito abbiamo riscontrato che andavamo a colmare un’esigenza: molte delle donne che vengono ai nostri corsi sono in cerca di occupazione.

Non a caso la maggior parte, dopo, apre dei catering o trova impiego in pasticcerie. Parliamo di un centinaio di allieve ogni anno. Età media sui 32 anni, al 64 per cento sono di Milano e hinterland. Per tutte, o quasi, la motivazione base è riuscire a lavorare nel settore. La nazionalità? Il 79% italiani, ma abbiamo anche una bella quota di straniere. E attenzione: il 53% ha un diploma e il 25% una laurea».

Le storie di vita, da «Paideia», sono tante. Molte hanno scelto di seguire questi corsi per contribuire al mantenimento della famiglia e arrotondare il budget. O per cambiare vita. Ma c’è anche chi, come Maria (nome di fantasia), 38 anni, gli ultimi trascorsi in una comunità per ex alcolisti, è stata indirizzata al corso di Cake design di «Paideia» dalla sua educatrice, che racconta: «Veniva da una vita di sottomissione, ma volevo obbligarla a fare qualcosa per lei. È stato un modo per relazionarsi col mondo e sentirsi libera di percorrere nuove strade. Così, ogni volta che fa quelle torte del corso, così sognanti, mi messaggia e mi dice: sono felice. Chi poteva immaginarlo?».

Angela Frenda26 novembre 2011 | 8:38© RIPRODUZIONE RISERVATA

Article source: http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_26/creativita-anticrisi-cake-design-per-arrotondare-angela-frenda_7ca68d1c-1801-11e1-9544-dc3583e849e1.shtml