Dal Guggenheim di Bilbao di Frank O. Gehry al Museo ebraico di Berlino di Daniel Libeskind, al Groninger Museum di Coop Himmelb(l)au, fino alla notissima CCTV Tower, la gigantesca costruzione di torri incastrate a formare un parallelepipedo che ridisegna una parte dello skyline di Pechino di Rem Koolhaas, le icone dell’architettura del Novecento (e oltre) che costellano il nostro pianeta, sono ora raccontate nella collana di Repubblica e L’Espresso: “L’Architettura: I Protagonisti” che presenta quindici nuovi titoli monografici.

Il primo, in uscita venerdì 6 settembre, è dedicato a uno dei pionieri del decostruttivismo: il canadese d’origini ebree polacche Frank O. Gehry, raccontato da Germano Celant attraverso le costruzioni che l’hanno reso famoso. Il libro inizia dalla sua casa di Santa Monica in California, dove l’architetto, (è la fine degli anni Settanta), crea un ampliamento dell’edificio esistente utilizzando frammenti e materiali di recupero per realizzare una forma spezzata e asimmetrica fatta di angoli, curve impreviste, pieni e vuoti che più che funzionali sono onirici e metafisici. E’ l’inizio di una ricerca che condurrà ad opere, amate o odiate, certamente molto discusse, come Ginger e Fred, la casa di Praga attorcigliata su se se stessa come una coppia avvitata in un giro di tango, il Guggenheim di Bilbao scandito in forme sinuose di titanio lanciate verso il cielo e incastonate lungo il fiume sotto il ponte più trafficato della città, o la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles che distilla l’immaginario del genio dell’animazione.

Ogni volume scandaglia progetti, costruzioni, sogni e ambizioni, teorie e pratiche degli architetti in immagini, interviste, saggi, scritti e alcune citazioni dei progettisti stessi. Parte importante nel progetto sono le monografie dedicate ad architetti italiani che hanno costruito icone storiche. Si inizia con Giuseppe Terragni con opere come la Casa del Fascio di Como, disegnato in forme severe, geometriche e rigorose che danno inizio a una nuova significativa stagione architettonica italiana. La storia dei nostri architetti continua con altri due maestri come Ignazio Gardella e Franco Albini fra i più interessanti interpreti del Modernismo, autori di progetti che hanno fatto la storia della nostra architettura, interpreti eccellenti di quello statement “dal cucchiaio alla città” che includeva nel progetto urbanistica, architettura e design. Notevole il volume dedicato a un altro dei protagonisti della nostra architettura come Aldo Rossi così come quello su Italo Rota. Sguardi trasversali toccano progettisti di nazioni e visioni lontane come l’austriaco Adolf Loos o il finlandese Eero Saarinen, speciale il suo terminal della TWA al John F. Kennedy di New York leggero come le ali di un aereo che si alza in volo, definito in ogni dettaglio anche nel design degli interni. E poi ancora in uscita Souto de Moura, Cesar Pelli, Miralles Tagliabue, Odile Decq con all’attivo l’ampliamento del Macro il Museo d’Arte Contemporanea di Roma.