Genova – Sono passati oltre duecento anni da quando le statue di Andrea e Gio-Andrea Doria, che campeggiavano con autorevolezza sui basamenti ai lati della scalinata che porta da Piazza Matteotti all’atrio di Palazzo Ducale, vennero “dal furor popolare abbattuteâ€� quando una sollevazione portò alla proclamazione della Repubblica Ligure.

Grazie a BASAMENTI, concorso indetto da Comune di Genova e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con GAI – Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, i due piedistalli di marmo tornano al centro della vita culturale e sociale della città di Genova.
Una giuria di esperti ha selezionato tre opere, fra le 19 arrivate da tutta Italia, che nell’autunno 2011 rivestiranno i basamenti di creatività giovane. Il concorso era infatti riservato a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Oggi alle ore 17.30 viene inaugurata la prima di queste tre opere che rimarrà esposta fino al 30 dello stesso mese. SPLACE, collettivo artistico composto da Andrea Bosio, Giacomo Cassinelli, Antonio Lavarello, Katia Perini e Fabio Valido, ha realizzato l’installazione PLAY. Prendi la palla al balzo, due grandi cilindri trasparenti, riempiti di centinaia di palloni colorati.

Da sempre il gioco rappresenta uno strumento fondamentale per la conoscenza e la conquista dello spazio urbano: il cortile e il quartiere, il marciapiede e la piazza principale diventano luoghi conosciuti e rassicuranti attraverso partite a calcio e canestri improvvisati, guardie e ladri e nascondino e ogni altra attività che la fantasia riesce a partorire. Il carattere pubblico della città, il suo essere teatro di relazioni complesse e variegate, rapporti di forza, alleanze e scontri entra dunque in contatto per la prima volta con l’esperienza umana proprio per mezzo delle attività ludiche. Eppure la città contemporanea pare aver perso la capacità di accogliere al proprio interno le scorribande di bambini e adolescenti.

PLAY – un’opera d’arte tra monumento e strumento – prende le mosse da tali considerazioni e dalle opportunità simboliche che offrono i basamenti di piazza Matteotti, in virtù della propria forma, dell’uso consolidato, della posizione centrale: collocare uno strumento di gioco su un piedistallo significa, seppur temporaneamente, seppur con ironia, farne un monumento; vuol dire restituire all’attività ludica il ruolo che essa dovrebbe ricoprire nello spazio urbano, richiamarne l’importanza sociale ed estetica, riservarle un luogo privilegiato proprio laddove la città rischia di farsi riserva per turisti, vetrina luccicante e senza vita.
I due grandi cilindri trasparenti, sono presenze fisiche inaspettate, fresche, variopinte che si staccano dal rigore classico della facciata di Palazzo Ducale, funzionano come veri e propri distributori; ciascuno infatti può agevolmente prendere una palla dal fondo del cilindro e utilizzarla per giocare nel grande spazio di piazza Matteotti. In seguito può provare a inserirla nuovamente nel contenitore lanciandola – ancora una forma di gioco – oppure portarla con sé senza rimorsi.

Le altre opere vincitrici del concorso Basamenti sono BASTONE E CAROTA, di Alessio Manfredi, artista di Aulla, che verrà esposta dal 17 novembre al 4 dicembre, e PAUSA 1797-2011, di NeAL, artista di Procida, che sarà visibile dal 17 dicembre al 9 gennaio 2012.
BASAMENTI fa parte delle iniziative di Comune di Genova e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura per il sostegno alla creatività giovane, che ha il suo riferimento nella Sala Dogana a Palazzo Ducale. Il programma comprende una serie di bandi e concorsi d’idee per la creazione di opere, imprese e progetti in collaborazione stretta con il territorio e i Municipi. Obiettivi concreti e investimenti da parte di una città che ha da anni avviato un recupero culturale – attraverso la musica, le arti, lo spettacolo e il sostegno d’impresa – in un momento storico dove la produzione del sapere e di creatività rappresentano settori cruciali per il futuro. L’industria creativa – assieme alla ricerca e all’high-tech – può dare nuovi orizzonti allo sviluppo di Genova e dare luogo a inedite strategie d’intervento su zone urbane con problemi complessi.