Venerdì 22 Aprile 2016 alle ore 18.00 al Ridotto del Teatro Comunale
L’AQUILA – Calato il sipario sulla 41° Stagione Concertistica dell’ISA sabato 16 Aprile con la straordinaria presenza di Silvia Chiesa, esponente di spicco della scuola violoncellistica italiana, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese è già a lavoro per nuove e interessanti produzioni musicali.
La prima vedrà l’OSA sul palco del Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila, venerdì 22 aprile alle ore 18.00 con Sudamerica Classica, un concerto di grande interesse con opere di compositori di origini italiane che hanno operato in un Sudamerica in cui nei teatri delle grandi capitali fioriva una ampia attività concertistica grazie alla quale trovavano spazio anche moltissime opere nuove di compositori raramente eseguiti nelle stagioni musicali europee. L’Orchestra Sinfonica Abruzzese, diretta dal Maestro Marcello Bufalini, con il chitarrista Marco Salcito, proporrà in prima esecuzione italiana l’opera La campiña adormecida di Rodolfo Zanni, compositore italo argentino originario di Atri, e due Concerti per chitarra e orchestra del compositore italo brasiliano Radamés Gnattali. La serata sarà introdotta da una guida all’ascolto del professor Marcello Piras, uno dei massimi esperti di musica sudamericana.
Il concerto accompagnerà la prima registrazione a livello mondiale, proposta all’ISA dal M° Marco Salcito, dei 4 concerti di Gnattali per chitarra solista e orchestra scritti tra il 1951 e il 1967 e dedicati ad altrettanti importanti chitarristi sudamericani. Prima esecuzione italiana anche per il brano di Rodolfo Zanni, la cui versione per orchestra, persa l’originale, è stata ricostruita da una superstite riduzione per pianoforte dell’autore da Marco Valerio Marletta e rivista dal M° Marcello Bufalini.
I compositori Rodolfo Zanni e Radamés Gnattali, figli di migranti italiani nel continente americano alla fine del XIX Secolo, rappresentano il contributo che i musicisti di origini italiane diedero con generosità alla musica classica del Sudamerica integrando la propria tradizione culturale e musicale europea con gli aspetti più particolari della musica dell’America meridionale.
Particolarmente interessante per il pubblico dell’OSA sarà la scoperta della figura di Rodolfo Zanni, compositore di origini atriane, che, nonostante sia morto giovanissimo, aveva al suo attivo un catalogo di oltre 100 numeri d’opera di cui però non si trovano che poche tracce.
La ricerca pluriennale del dottor Giuseppe Zanni, suo discendente, ha permesso di ricostruire la vicenda umana e artistica di questo che era stato un enfant prodige della musica classica sudamericana, e che aveva avuto anche successo e onori – come testimoniano tanti articoli di stampa dell’epoca a lui dedicati – ma che, nella sparizione del corpus delle sue opere, all’indomani della sua prematura scomparsa, costituisce uno strano caso di “rimozione” dalla memoria, e ne fa un “Desaparecido” della musica sudamericana. Desaparecido è il titolo di un libro dedicato a lui da Giuseppe Zanni e Elio Forcella (Zecchini editore – 2014) in cui raccontano della loro esperienza di ricerca.
Gli interpreti Con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese si esibirà il chitarrista Marco Salcito, vincitore di numerosi concorsi e ospite di importanti festival e teatri internazionali, prossimo ad una tournée in Cina e docente presso il Conservatorio di Pescara, ha inciso nel 2014 per la Dynamic Le Variazioni Goldberg di J. S. Bach, che concludono tre anni di intenso lavoro di trascrizione ed arrangiamento. Il disco, unico nel suo genere, ha ricevuto ampi consensi dalla critica e dalle principali riviste specializzate.
Sul podio il direttore Marcello Bufalini, presente da oltre 20 anni nei cartelloni dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese anche in qualità di direttore ospite principale. Docente presso il conservatorio “A. Casella”, svolge un’intensa attività di direttore del repertorio sinfonico e d’opera in Italia e all’estero dove ha diretto orchestre come la Suisse Romande, la Radio Symphonie Orchester di Vienna, i Bayrischer Rundfunk e l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo.
Vista l’eccezionalità del programma, ci sarà una guida all’ascolto curata dal professor Marcello Piras, musicologo noto nel mondo per i suoi studi sulla storia del jazz e delle musiche nere. Ha pubblicato decine di saggi in volumi, enciclopedie e riviste italiane e statunitensi, tradotto numerosi libri, irmato note di copertina per oltre trenta Lp e Cd e prodotto ristampe di incisioni storiche.Dal 1978 tiene lezioni, conferenze e master class. Dal 2006 vive a Puebla, Messico, dove studia la musica barocca messicana. Qui ha fondato Adam (Association for Darwinian Afrocentric Musicology) e ha tradotto in spagnolo il Gabinetto armonico di Filippo Bonanni. Al momento lavora a una storia afrocentrica della musica dal Paleolitico a oggi.
Prossimi appuntamenti con l’OSA Gli eventi che vedono protagonista l’Orchestra Sinfonica Abruzzese continueranno senza sosta: Giovedì 5 maggio concerto straordinario che vedrà l’Orchestra Sinfonica Abruzzese impegnata insieme al grande pianista aquilano di fama internazionale Carlo Grante alle ore 18.30 presso l’Auditorium “Gen. S. Florio” dell’Aquila. Sul podio il Maestro Sesto Quatrini. In programma l’Italiana di Mendelsshon e brani sinfonici di Ferruccio Busoni, compositore italiano di cui Grante è uno dei massimi conoscitori ed esecutori a livello mondiale e del quale ricorre quest’anno il centocinquantesimo anniversario della nascita.
SUDAMERICA CLASSICA
PROGRAMMA
Radamès Gnattali (1906 –1988)
Concertino n. 1 per chitarra e orchestra
Moderato – Allegretto mosso
Andante
Con spirito
Rodolfo Zanni (1901 – 1927)
La campiŇa adormecida
Poema sinfonico per orchestra op. 22
Ricostruzione e orchestrazione di Marcovalerio Marletta
Radamès Gnattali
Concertino n. 2 per chitarra e orchestra
Allegro moderato
Saudoso
Allegretto con spirito
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
Marco Salcito Chitarra solista
Marcello Bufalini Direttore
Introduzione all’ascolto di
Marcello Piras
BIGLIETTI: Intero euro 5, Ridotto euro 3 (Fino a 26 anni, Studenti, possessori SinfoniCard)
INFO: Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito www.sinfonicaabruzzese.it o contattare il numero 0862.411102 e scrivere all’indirizzo info@sinfonicaabruzzese.it
Ford Mustang: design e sportività alla Milano Design Week
La Milano Design Week è l’occasione migliore per scovare oggetti di design innovativi che un giorno potrebbero entrare nella storia del prodotto. L’auto non è da meno, e Ford questo lo sa bene: in prima linea per le strade del Fuorisalone schiera la favolosa Ford Mustang, che si presenta come una fusione di muscoli, sportività e design.
Osservandola viaggiare lungo le strade milanesi, non si può non rimanere colpiti dal design ricercato ma sempre vicino agli stilemi classici della muscle car americana, che ne fanno di questa auto una icona in tutto il mondo. La Mustang di oggi, che presenta sempre una “coda” così breve da sembrare appena accennata e un cofano lungo e scolpito come un’opera d’arte, è la risposta all’evoluzione del design sportivo del nostro secolo.
Un design che cattura
Sono molti i dettagli che rappresentano quello che è il vero carattere Mustang che rivivono ancora oggi: la sagoma imponente che sposa perfettamente l’elegante linea che in maniera sinuosa disegna l’auto, nel posteriore i gruppi ottici tridimensionali insieme al parabrezza regalano un effetto tridimensionale unico. Ma il particolare che strega l’osservatore è l’effetto shark-bite del frontale, apice artistico del “muso”, disegnato in modo da conferire all’auto aggressività ed eleganza allo stesso tempo.
Se sommiamo a cotanta imponenza il rombo del suo motore, ci troviamo davanti ad un vera dominatrice delle strade, che non passa mai inosservato al suo passaggio, e cattura sia per la sua bellezza che per l’imponenza.
Tanti muscoli con particolari ricercati
Un design che conferisce all’auto muscoli e fascino allo stesso tempo, convive con particolari ricercatissimi che impreziosiscono la muscle car di casa Ford: il doppio tubo di scarico, fari anteriori allo xeno e posteriori a led, fino alla vera chicca che troviamo negli specchietti retrovisori dai quali viene proiettato sulla carreggiata lo stemma dell’auto sportiva, elemento che lascia a bocca aperta.
Nell’insieme poi, una linea che sfida l’aerodinamica per aumentare le prestazioni di una super-sportiva che sta entrando con prepotenza anche nel mercato europeo.
Gli interni: tra eleganza e particolari ricercati
Gli interni sono il sodalizio dell’eleganza e della sportività: il volante con comandi in pelle, come lo sono anche la leva del cambio, i sedili avvolgenti e alcuni inserti, sono accostati i numerosi particolari in alluminio come la plancia, i pedali, alcuni elementi delle porte e diverse finiture che si alternano agli inserti in pelle, che conferiscono un aspetto elegante e sportivo allo stesso tempo, nel semplice accostamento ricercato dei materiali.
Nulla è banale, anche il computer di bordo con controllo touch screen, è avvicinato con eleganza alla plancia, e al gioco di cerchi delle bocchette e del tasto di accensione dell’auto. La leva del cambio è nella sua semplicità un prodotto di design pensato per essere il protagonista dello spazio tra i due sedili.
Il design che guarda al futuro: la guida automatica
Ford è pioniera della ricerca sulla guida completamente automatica in condizioni invernali, e grazie al suo apporto, grandi passi avanti sta facendo la tecnologia self-driving. Oggi la casa dell’ovale sta intensificando la ricerca avvalendosi di una flotta di Fusion Hybrid, ma non è escluso che un giorno anche le Mustang potranno essere interessate da questa importante evoluzione Ford.
La 55a edizione del Salone del Mobile di Milano ha mostrato tutto l’orgoglio degli imprenditori del design italiano per questa rassegna, appuntamento irrinunciabile per un settore fondamentale dell’economia del Paese che muove un valore di quasi 25 miliardi di euro di fatturato.
Alla fine si è avuto un totale record di 372.151 presenze, con un incremento del 4% rispetto all’edizione 2014. In mostra tutte le nuove tendenze, dalla cucina hi-tech col “forno-tv” al bagno che è in grado di rivaleggiare con le spa. Al Salone e alle novità del settore il Giornale di Sicilia dedica uno speciale di 8 pagine in edicola domani.
Dall’indagine svolta da Blogmeter emerge che il profilo ufficiale del Salone è stato molto performante, mentre tra i brand spiccano Ikea e Kartell
La 55° edizione del Salone Internazionale del Mobile si rivela un enorme successo anche sui social media. Dall’indagine svolta da Blogmeter – che ha monitorato attraverso il proprio tool di Social Listening il buzz online relativo al Salone del Mobile e al Fuorisalone, parallelamente alle performance sui social network dei profili ufficiali della manifestazione e dei brand di design coinvolti nell’evento – sono risultati complessivamente oltre 113mila messaggionline per un totale di 51mila autori unici. Un risultato rilevante se si pensa che è stato ottenuto in soli sei giorni di manifestazione. La maggior parte delle citazioni, quasi 49.000 pari al 42% del totale, sono state raccolte su Instagram, rivelatosi il social più apprezzato dagli utenti per condividere immagini e momenti relativi all’esposizione in Fiera e ai numerosi eventi che si sono tenuti con il Fuori Salone. La seconda fonte di maggiore traffico è stata Twitter con circa 39mila messaggi, seguita da Facebook che ha registrato circa 19mila citazioni.
Il picco, gli hashtag più utilizzati e i temi più discussi
Il picco di conversazioni si è ottenuto il 13 aprile, con un passaparola online di circa 20mila messaggi, giorno in cui la Torre Velasca si è colorata di rosso, in occasione dell’evento Audi City Lab e le strade di Milano si sono affollate per il Design Pride promosso dal brand Seletti. Gli hashtag più utilizzati sono stati quelli ufficiali della manifestazione #FuoriSalone2016 e #SaloneDelMobile
con rispettivamente 22.400 e 18.300 citazioni, ma ottiene un buon numero di citazioni anche il #BreraDesignDistrict (2.100). Tra i temi più discussi sul web troviamo le nuove collezioni relative al mondo del design, il made in Italy, ma anche la Triennale di Milano che quest’anno ospita la XXI Esibizione internazionale dal titolo “Design After Design”. Da segnalare che l’inaugurazione del grande centro commerciale di Arese con l’attesissima apertura del primo store in Italia di Primark, ha generato grande entusiasmo tra gli utenti di internet, distogliendo per qualche ora l’attenzione dall’evento milanese.
I brand più performanti
La Milano Design Week è stata un’edizione molto social anche dal punto di vista delle performance dei brand di design su Facebook, Twitter e Instagram, a dimostrazione di come anche il mondo del design si sia aperto alle svariate possibilità che i canali social offrono per comunicare con la propria audience. Partendo dagli account ufficiali del Salone del Mobile, notiamo che il più coinvolgente è stato quello di Instagram con oltre 13.300 interazioni totali, a fronte di Facebook (4.600 interazioni) e Twitter (7.700). Il contenuto che ha generato più engagement è stato il post di lancio dell’evento. Anche i brand di design hanno ottenuto numeri importanti, sebbene emergano delle discrepanze evidenti tra i brand più noti a livello internazionale e i brand conosciuti e diffusi solo a livello locale. Su Facebook, a dominare per engagement durante l’intera settimana è Kartell con oltre 25mila interazioni ottenute grazie ai 160 post, con cui ha promosso i suoi numerosi progetti e la nuova linea di prodotti Kartell Kids dedicata ai bambini. Al secondo posto per engagement, troviamo la pagina Facebook di Ikea Italia, mentre la pagina che ha acquisito il maggior numero di nuovi fan nel periodo di riferimento (quasi 16mila ) è Scavolini. Rispetto a Facebook, i numeri di Twitter sono decisamente più contenuti ma pur sempre significativi: in termini di unique impression, la Top 3 è costituita da Moroso, Natuzzi e Foscarini, mentre il tweet più coinvolgente appartiene ancora a Kartell. A concentrare le performance migliori, tuttavia, è Instagram dove oltre agli account di Ikea e Kartell, con rispettivamente 36.500 e 32.000 interazioni, emerge l’account di Muuto Nordic che colleziona oltre 19.000 interazioni in sette giorni, mentre a incrementare maggiormente la propria community è Vitra con 5.600 nuovi follower.
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Dopo il successo della festa di Natale, l’IPSIA “G. Benelli” trionfa con l’autogestione.
“Un evento di rilevanza e rivoluzionario per la partecipazione alla vita scolastica di alunni e docenti, coinvolti negli eventi organizzati “affermano i rappresentanti d’istituto Thomas Allegrucci e Elia Pergamo, che hanno deciso di dare l’avvio all’attività di Autogestione: “Con impegno e determinazione siamo riusciti a realizzare questo nostro progetto, come da programma. Abbiamo organizzato varie attività di ordine didattico-formativo. Il nostro modus operandi si è basato sulle iscrizioni online che, seppur con qualche disguido, hanno riscosso gran successo tra gli alunni . Possiamo ritenerci soddisfatti, i relatori con stupore hanno riscontrato una esperienza positiva, percependo interesse e interattività da parte dei partecipanti “.
Come si può leggere in una nota dei volontari dell’ENPA “questa mattina andiamo all’IPSIA Benelli, chiamati dai ragazzi in autogestione, per parlare di ENPA e degli animali…un mare di studenti (OTTANTA!!!), interessati, attenti, partecipativi, un’organizzazione perfetta (è stato fatto anche l’appello degli iscritti alla ”lezione”), molte adesioni per il corso riservato agli studenti delle superiori (corso informativo su Pronto Soccorso, animali e loro tutela) e una decina di richieste di stages.
Siamo tornate a casa volando!!
Grazie Thomas e company per averci scelto e grazie a tutti per averci ascoltato”.
I rappresentanti concludono così: “Speriamo che questo possa essere da cavallo di battaglia per il nostro Istituto. Purtroppo, la maggior parte delle volte si ha una visione negativa di questa scuola per via delle voci fazionarie e fallaci che si diffondono all’esterno. E’ un Istituto come tutti gli altri, gli studenti sono uguali a quelli degli altri Istituti, hanno creatività e voglia di fare, di mettersi in gioco come dimostrano i diversi progetti e concorsi ai quali partecipano. Visto l’esito positivo, è una attività da riproporre per il prossimo anno. Ringraziamo il dirigente scolastico dott.ssa Anna Maria Marinai e i collaboratori del dirigente Gianfranco Uguccioni, Andrea Zaccarelli e Mariagrazia Tomassini, che ci hanno aiutato e supportato per realizzare questa attività, i docenti, il consiglio d’istituto ed i nostri aiutanti Ervila, Francesca, Sofia, Claudia, Annapaola, Paola, Mirko, e Francesco. Un ulteriore ringraziamento è rivolto a tutti i relatori ed esperti che hanno messo a disposizione di tutti i ragazzi la loro preziosa ed approfondita conoscenza in diversi settori quali : storia contemporanea, legalità, cyberbullismo, norme di pronto soccorso, ideologia di gender, attività teatrale, nutrizionismo e commercio equosolidale.”
L’App Store di Apple ha fatto il doppio dei soldi del Google Play Store nel corso dei primi tre mesi del 2016, nonostante gli utenti scarichi il doppio del numero di app su quest’ultimo. L’iOS App Store ha fatto il 90% in più delle entrate dello Store di Google nel corso del trimestre, secondo la società di analisi App Annie.
I risultati riflettono i grandi cambiamenti di tutta l’economia generale delle app nel 2015; l’anno scorso infatti Google ha preso un vantaggio significativo in termini di numero di app scaricate, grazie ad acquirenti di smartphone per la prima volta nei mercati emergenti, in particolare Brasile, India, Indonesia, Turchia e Messico.
Dall’altra parte, gli utenti Apple in Cina, Giappone e Stati Uniti hanno contribuito a quasi il 90% di crescita del fatturato di App Store rispetto all’anno precedente, portando a casa quasi il doppio di ciò che il Play Store ha fatto durante tutto l’anno in quelle regioni.
Sorpasso cinese
La Cina ha superato il Giappone tra gennaio e marzo diventando il più redditizio mercato iOS di download, con un incremento di due volte del fatturato rispetto all’anno precedente, trainato quasi esclusivamente dai giochi. Tra questi Fantasy Westward Journey, Westward Journey Online, Hero Moba e The Legend of Mir 2. Apple è attualmente il marchio di smartphone più popolare in Cina, e ha possesso circa un terzo del mercato. Il marchio californiano è seguito da vicino dalla cinese Huawei, che detiene circa il 24% del mercato, seguita al terzo posto da Xiaomi con il 17%.
Le app più popolari su App Store
Netflix è stata la app più popolare di streaming video, mentre Spotify senza grosse sorprese comanda le entrate delle app musicali. La piattaforma musicale di Jay Z, Tidal, ha assistito ad un picco enorme di download a seguito al rilascio di Anti di Rihanna e The Life of Pablo di Kanye West esclusivamente sulla piattaforma, con quest’ultimo che ha avuto oltre 400 milioni di stream durante i primi tre mesi dell’anno. Entrambi gli album sono stati da allora reso disponibili anche su altri servizi di streaming.
Gli utenti Apple hanno speso oltre 1,1 miliardi di dollari tra app e acquisti in-app durante il periodo festivo, spendendo poco più di 144 milioni di dollari soltanto il 1° gennaio.
Apple ha confermato che gli sviluppatori hanno fatto quasi 40 miliardi di dollari dal lancio dell’App Store nel 2008, un terzo dei quali è stato generato solo l’anno scorso. La società ha sostenuto che questo ha portato alla creazione di 1,9 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, 1,2 milioni in Europa e 1,4 milioni in Cina. (Fonte)
Partiti i festeggiamenti per il Natale di Roma, l’evento che ricorda la leggendaria fondazione della Città Eterna avvenuta, secondo i calcoli astrologici di Lucio Taruzio, nel lontanissimo 21 aprile del 753 a.C ad opera di Romolo.
Dal 21 aprile al 6 maggio la Capitale celebra l’anniversario della sua nascita con un programma ricco di appuntamenti culturali, musicali e gastronomici.
Il cuore della manifestazione è prevista per il 21 aprile in Campidoglio. Dalle ore 11.00 in poi presso l’Aula Giulio Cesare si susseguono i principali appuntamenti del Natale di Roma: l’annuale Strenna dei Romanisti, la medaglia per il gemellaggio Roma –Parigi e i premi per i concorsi ‘Cultori di Roma’, ‘Premio Urbis’ e ‘Certamen Capitolinum’. Sulla Piazza è atteso anche il concerto della banda della Polizia Locale.
Alle 12.30 il programma che celebra la nascita della Città Eterna prevede la riapertura del Giardino degliAranci, seguita alle 15.00 da quella del giardino di Piazza Cairoli, due spazi che riaprono i battenti dopo una serie di lavori di restauro.
L’evento clou della giornata è previsto al tramonto, esattamente alle ore 19:58, quando il Foro Romano accenderà le luci del nuovo impianto di illuminazione a led realizzato da Acea.
I festeggiamenti per l’anniversario della fondazione di Roma continuano sulla banchina destra del Tevere, all’altezza di Ponte Sisto, location che a partire dalle ore 20.30 accoglierà una performance di musica e danza. A seguire ‘I Viaggi nell’Antica Roma’ a cura di Piero Angela. Per entrambi gli spettacoli è richiesta la prenotazione, gratuita fino ad esaurimento posti.
Il 21 aprile è inoltre previsto l’ingresso gratuito ai Musei Civici di Roma Capitale e la visita libera alle collezioni e le mostre in corso.
Un altro appuntamento da non perdere è quello di domenica 24 aprile al Circo Massimo dove a partire dalle ore 10.00 il Gruppo Storico Romano proporrà un’interessante rievocazione in abiti storici.
In occasione del Natale di Roma la Città dell’Altra Economia inaugura la prima edizione di ‘Eterna #2769. Il compleanno di Roma’, un evento nell’evento che dal 21 al 25 aprile propone un programma all’insegna della musica, del buon cibo e della solidarietà.
A dare il via ai festeggiamenti il lancio di lanterne che illuminerà il cielo della Capitale a partire dalle ore 23.30. Numerosi gli ospiti attesi durante la kermesse tra i quali Teo Mammucari, Rudy Zerbi, Raf e Francesco Totti, l’amato capitano giallorosso al quale sarà donata un’opera realizzata per l’occasione dallo street artist Maupal.
Attesissimo anche il ‘Food Truck Fest’, l’appuntamento gastronomico nell’ambito del quale sarà protagonista il cibo di strada preparato da oltre 40 cucine su ruote.
Completano il programma del Natale di Roma presso la Città dell’Altra Economia una serie di laboratori creativi, tornei di burraco e attività ludiche per bambini.
«Che orgoglio il Buosino, icona di Varese. E quei cioccolatini per Giorgio Armani…»
Il maestro del cioccolato – Denis Buosi tra storia e futuro: «Sogno un polo dedicato al gusto»
Dal Buosino ai cioccolatini di Giorgio Armani, passando dalla Buosi Academy fino a guardare al futuro con un’idea che potrebbe presto diventare realtà. Un piccolo viaggio – perché non basterebbe un giornale intero per raccontarne l’amore e la passione per l’arte pasticciera – insieme al re del cioccolato di Varese, Denis Buosi, maître chocolatier e autentica icona dei golosi del nostro territorio, che nelle sue boutique hanno trovato un punto di riferimento per cura, creatività, rispetto delle tradizioni e capacità di innovazione nel lavorare il prodotto più amato da grandi e piccini.
Ci racconta un po’ di storia?
I miei genitori, papà Ermes e mamma Rosangela, avviarono un’attività di commercio e rivendita alimentare. Con la nascita dei supermercati hanno deciso di diversificare, spostandosi nel mondo della pasticceria. Io ho iniziato a metà degli anni 80: abbiamo chiuso il negozio di alimentari e, sempre a Venegono Superiore, dove tutt’ora abbiamo laboratorio e negozio, abbiamo riaperto come bar, pasticceria, gelateria. Nel tempo sono arrivati altri punti vendita: una gelateria all’Iper, rimasta aperta 10 anni tra il 1985 e il 1995, e poi la cioccolateria di piazza Beccaria a Varese.
Un’attività di famiglia.
Che sarei contento se proseguisse. Mio papà, a 78 anni, è ancora con noi. Mio fratello Fabio lavora a Venegono, mio fratello Marco ha aperto la gelateria di via Veratti a Varese. Io ho tre figli: Giulia, classe ’95, che studia Giurisprudenza, e due gemelli, Lorenzo e Andrea, del ’97. Lorenzo lavora con me da un anno, Andrea sta per finire il De Filippi, indirizzo chef-pasticceria. Per questo lavoro bisogna essere portati: serve sacrificio, perché si lavora quando gli altri si divertono (feste, sabato, domenica) e anche tanta creatività, capacità di abbinare, rispetto delle proporzioni, gioco dei colori. La pasticceria è una vera e propria arte.
Qual è stato il suo percorso?
Scuola professionale, impreziosita con corsi in Italia e anche all’estero, Austria, Francia, Germania. Dalla pasticceria “classica” mi sono dedicato al cioccolato: un prodotto che mi affascina, malleabile, da trasformare, che dà spazio a creatività e fantasia. Portando avanti l’attività di famiglia ho anche lavorato come consulente di grandi multinazionali: per Algida ad esempio ho sviluppato il Magnum al pistacchio. E un altro grande orgoglio è stato produrre per anni i cioccolatini di Giorgio Armani.
Giorgio Armani?
Sì. Cercarono cioccolatieri in tutta Europa perché voleva creare una linea di cioccolatini artigianali con una forma molto azzardata per l’epoca: un cubo 2x2x2, a spigoli vivi, molto difficili da lavorare. Ricevemmo degli input con dei prodotti da utilizzare, soprattutto orientali, molto ricercati, alcuni sconosciuti: il goma, una pasta di sesamo simile alla nostra pasta di nocciola; il sosho, acquavite di frumento; e poi tè verde, zafferano… Preparai le mie ricette e dopo una settimana fui chiamato per andare a casa di Armani. Lì mi chiesero di appoggiare i miei cioccolatini su grande tavolo di teak nero. Armani li guardò per valutarne l’estetica, poi prese un coltello e li tagliò, un gesto da professionista, per valutarli come quando esamini una torta o un pasticcino. Li assaggiò, mi diede qualche consiglio e mi ringraziò.
E poi cos’è successo?
E poi scelse i miei cioccolatini per i suoi Armani dolci. Per circa 8 anni ho preparato io i cioccolatini che venivano venduti nei caffè Armani: siamo partiti con Milano, poi Monaco di Baviera, Shanghai, Hong Kong, Kuwait, Bahrein, New York… Ho dovuto smettere perché nel tempo i volumi erano diventati troppo grandi per un’attività artigianale come la nostra. Certo è stata una grande soddisfazione e una tappa importante per la mia crescita professionale: ogni anno si creava una collezione nuova, c’erano tanti stimoli; ero un designer del cioccolato… Non potevo dirlo ma nell’ambiente si sapeva e questo mi ha dato molto lustro tra gli addetti ai lavori.
Qual è la sua invenzione preferita?
Il Buosino, senza dubbio. Che insieme al tris di cioccolati è diventato per noi un’icona. Il Buosino l’ho creato per l’apertura nel ’99 della cioccolateria di Varese. Arrivavo dal paese e aprivo in città: che orgoglio. Volevo qualcosa che ci rappresentasse. L’illuminazione mi venne alla Villa Reale di Monza, durante un evento organizzato da una multinazionale del cacao: avevo il mio banco, dove esponevo i miei cioccolatini. Mi si avvicinò una signora anziana, che mi raccontò del suo bar che, durante la seconda guerra mondiale, preparava per i soldati una bevanda, un mix tra cioccolata, caffè e spezie. Si univa il potere eccitante del caffè a quello energizzante del cioccolato. L’idea mi frullava in testa, ho fatto un po’ di prove, cercando il giusto equilibrio tra caffè e cioccolato. Niente spezie, lo volevo neutro, che potesse piacere a tutti. Ho aggiunto la schiuma di latte e la granella di cioccolato per la presentazione. Avevo trovato le tazzine giuste, trasparenti, in Germania. Mancava solo qualcosa che lo identificasse…
Il cucchiaino di cioccolato…
Ho girato tanti concorsi, vincendo diverse medaglie, a Vienna, a Monaco, a Salisburgo. Proprio a Salisburgo partecipai come pasticcere della squadra della Lombardia dei cuochi: preparai un dolce al caffè e, per svelare l’ingrediente, misi sopra un cucchiaino fatto di cioccolato. Ecco cosa ci voleva per il mio Buosino! È stato un successo, da subito: la bevanda piaceva molto e tutti volevano i cucchiaini da portare a casa: sotto Natale non riuscivamo quasi a stare dietro alla produzione..
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E ora, cosa c’è nel vostro futuro?
Di certo proseguiremo con la Buosi Academy, nata 5 anni fa: sono dei corsi per cuochi amatoriali che tengo in prima persona nel nostro laboratorio del cioccolato di Vedano Olona, che spaziano dall’antipasto al dolce. Per i bimbi invece c’è il Kids Lab che tiene la mia compagna, Francesca. Di recente abbiamo aggiunto la pausa pranzo nei nostri punti vendita, dove il cacao è parte anche dei piatti salati. E nel futuro prossimo ho un sogno nel cassetto: un laboratorio del gusto, il “Buosi Foodie Experience”, un polo polifunzionale dedicato al gusto, che trasmetta le nostre peculiarità e quelle del nostro territorio.