Il passato è colorato come il mosaico di vetri delle lampade Tiffany; il futuro è leggero e hi-tech come i tablet retrò illuminati da portarsi dietro di stanza in stanza, per sfogliare un giornale o leggere un libro. Serrate tra il ruolo di ieri, quando erano protagoniste della casa, e quello di domani, quando forse non serviranno più per leggere, ma saranno comunque belle da guardare, le lampade da tavolo oggi non perdono appeal. Sono oggetti di design da scegliere con cura e posizionare negli ambienti in modo da creare contrasti di stile o rispettando il fil rouge dell’arredamento. Ma con una certa flessibilità di base: in fondo, basta staccare la spina e spostarle per cambiare il volto della propria casa.
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Lampade da tavolo per tutti i gusti
APPROFONDIMENTI
- Atmosfere di taglia mini
Le proposte in materia sono davvero tante, ma aderiscono quasi tutte a un dualismo fondamentale: da un lato modelli che colgono le atmosfere retrò care alle vecchie abat-jour e le ripropongono, magari in chiave più contemporanea; dall’altro, lampade che mixano design di ultima generazione e alta tecnologia, in un inno alla funzionalità. Tra le novità 2011 di Foscarini c’è Anisha, che risponde a questo concept d’avanguardia. Il nome deriva dalla parola anisho (anello in argentino), ma è anche un omaggio al l’opera di Anish Kapoor: a firmarne il design è lo studio spagnolo Lievore Altherr Molina. Essenziale nella forma ellittica, è realizzata in plastica e impiega luci Led incorporate nella struttura. Sempre da Foscarini arriva una soluzione meno estrema: Birdie di Ludovica + Roberto Palomba rilegge la classica lampada da tavolo con paralume; è ideale per la lettura, con la sua luce diretta verso il basso, ma anche come illuminatore d’ambiente, visto che diffonde un chiarore soffuso adatto al relax. Ed è hi-tech nei dettagli: per accenderla basta sfiorare il «touch dimmer», a forma di ramo.
Anche Flos gioca tra passato e presente: Miniteca di Ron Gilad è un omaggio alla classica abat-jour e al contempo un passo avanti definitivo rispetto alla sua eredità. Il designer ha inserito la lampada in una teca di vetro, con tanto di targhetta con il nome dello stile: l’abat-jour è un modello da museo, sembra dire con ironia Gilad. Completamente diversa Piani, disegnata per Flos dai fratelli Boroullec: linee pulite e grande funzionalità che, nella parte inferiore, la fa diventare uno svuota tasche.
Tra le lampade da tavolo di ultima generazione merita una menzione Elica di Brian Sironi per Martinelli Luce, che quest’anno ha vinto il Compasso d’Oro e il Red Dot Design Award. Essenziale, ha una base di struttura conica a cui si sovrappone un braccio illuminatore perpendicolare. Kartell ha ripensato invece un «must have» della propria collezione, la Bourgie di Ferruccio Laviani, in versione metallizzata, tinta unita oppure multicolore. Elegantissima Ametista di CatellaniSmith: in ferro grezzo e tecnopolimero, sembra quasi una galassia. Formosa di Aldo Cibic per Antonangeli Illuminazione mantiene una caratteristica fondamentale nei modelli del passato: il diffusore di tessuto. Montato su un piedistallo di metallo all’insegna dell’essenzialità, dona un twist nuovo alla lampada grazie a una struttura asimmetrica.
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