Artemide sconfigge la crisi
Il 2009 era stato, come per tutti, un anno da dimenticare, ma nel 2010 s’era intravista l’inversione di tendenza e Artemide, una delle aziende italiane di illuminazione di design più famose al mondo, era tornata a investire. Una strategia che nel 2011 ha dato i suoi frutti: l’anno appena concluso è stato quello dei record, nuovo trampolino per combattere con grinta e ottimismo le difficoltà della globalizzazione e i problemi di contraffazione e competizione sleale.
«Il fatturato è arrivato alla cifra record di 130,7 milioni, in crescita del 6,1% rispetto al 2010 ‐ racconta Ernesto Gismondi, presidente e fondatore, nel 1960, di Artemide ‐. Per quanto riguarda la redditività, l’ebitda è atteso a 20,7 milioni, il più alto mai registrato dal nostro gruppo, mentre l’ebit sarà di 13,4 milioni. I due indici sono saliti, rispettivamente, del 10,7 e del 44,8 per cento».
Affabulatore e solitamente appassionato degli aspetti di design ancora prima di quelli economici, questa volta Gismondi prosegue coi numeri: «L’utile netto di esercizio, nonostante oneri fiscali straordinari, sarà di 6 milioni, in crescita di oltre il 30% rispetto ai 4,5 milioni che avevamo registrato al 31 dicembre 2010.
Un anno davvero buono, che ci permette di affrontare questo incerto scenario economico con molta fiducia nelle nostre capacità e potenzialità. Il fatturato aumenta e produciamo reddito, ma lo facciamo in modo sano: l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2011 era di 13 milioni e le banche continuano a darci fiducia. Giustamente ». Come per molte aziende italiane, l’ottima annata di Artemide è legata soprattutto all’andamento dei mercati esteri, cresciuti dell’8,5%. «Siamo molto contenti in particolare dei Paesi dell’area tedesca, ma anche di Francia, Est Europa, Medio Oriente e India – precisa il presidente di Artemide -. Ed è motivo di orgoglio che la crescita abbia riguardato entrambe le divisioni del gruppo: il fatturato del design è salito del 5,5%, mentre quello della divisione architetturale del 7,8 per cento».
Nel 2012 Artemide continuerà a investire in innovazione, come del resto ha sempre fatto: 60 dei 700 dipendenti sono impiegati in attività di ricercasviluppo. «Un’azienda del settore illuminazione e in particolare di illuminazione di design, non può prescindere dalla ricerca, è condannata a innovare o a cavalcare ogni rivoluzione tecnologica ‐ racconta Gismondi ‐. Mai come negli ultimi anni questo è accaduto con tanta forza, con il perfezionarsi della tecnologia led, che ha coinvolto architetti, progettisti, designer e naturalmente i processi industriali. Un cambiamento epocale che ha aperto nuovi scenari per l’illuminazione di case, uffici, interni ed esterni e nuove opportunità, per chi, tra le aziende del nostro settore, ha avuto la forza e il coraggio di coglierle. Il processo è tuttora in corso e ci coinvolge e appassiona tutti profondamente».
Gli investimenti si concentreranno anche nella distribuzione, altro punto di forza di Artemide: la sede è a Pregnana Milanese, a pochi chilometri dal capoluogo lombardo, ma le lampade sono distribuite in 83 Paesi, poiché il gruppo ‐ che esporta il 75% della produzione ‐ opera nel mondo attraverso 24 società controllate e collegate e ha una rete distributiva tra cui spiccano quasi 60 showroom monomarca nelle più importanti città del pianeta.
Ottimista per natura, come forse sono obbligati a essere gli imprenditori, Gismondi non nasconde alcune preoccupazioni, legate in parte alla struttura industriale ed economico-finanziaria dell’Italia: «Molte aziende sono in difficoltà anche se fanno prodotti eccellenti, perché per competere bisogna espandersi all’estero e per farlo occorrono grande capitali: oggi ottenere l’appoggio e il sostegno delle banche non è facile e con questa logica di breve periodo si compromette il futuro del made in Italy. Ma c’è anche un problema che andrebbe affrontato dagli imprenditori, solo loro possono farlo, ed è il ricambio generazionale. Negli anni 60, quando ho iniziato io, era tutto più facile, perché era in corso un boom economico senza precedenti. Oggi, con un mercato frenato e tante nuove difficoltà all’orizzonte, dobbiamo avere il coraggio di dare spazio solo ai migliori, indipendentemente dai legami familiari».
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Article source: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2012-02-01/artemide-sconfigge-crisi-223851.shtml?uuid=AaWeYhlE