Stile Tre progetti degli studenti dello Ied di Torino concepiti sui pianali Panda, Jeep Wrangler e Dodge Caliber
I giovani stilisti disegnano l’ auto annunciata da Marchionne Pygmy
MILANO – «Un suv a marchio Jeep» – annuncio della Fiat – nello stabilimento di Mirafiori, da produrre «nella seconda metà del 2013». Ok: eccolo. Anzi: eccoli. Perché i progetti sono almeno tre. Escono dall’ Istituto europeo di design (Torino), corso di Transportation design , firmati da altrettanti giovani designer. Con tutti i connotati della loro precaria età (contratti a termine, stage, master…), comprese la «fame» e la «follia» di cui parlava Steve Jobs. La proposta del russo (di Kaliningrad) Vasiliy Kurkov, classe 1987, si chiama Pygmy. Pigmeo. Un fuoristrada autentico (come denuncia il marchio Jeep orgogliosamente scolpito sul frontale), compattato sulla piattaforma della Panda. Doppia sfida: un veicolo di piccole dimensioni, europeo, contaminato dallo spirito americano. Per Vasiliy, lo Ied arriva dopo il liceo artistico e il politecnico di San Pietroburgo. Pygmy ha due posti ed è un 4×4 eclettico: da citycar può radicalizzarsi in vettura sportiva, per correre nei rally; è high-tech , ma cita il fashion e il rétro . La New Campagnola di Emanuele Mattia Nava, 25 anni, di Gravedona (Como), nasce sul pianale della Jeep Wrangler Unlimited. «L’ obiettivo – spiega Emanuele, raggiunto al Centro stile Fiat, dove lavora come stagista con un contratto semestrale – era un fuoristrada molto caratterizzato, al tempo stesso emozionale e funzionale». Le due qualità sono sintetizzate nella «carrozzeria» fatta di cuoio stratificato, teso su un telaio rinforzato: una tensostruttura, in pratica. I posti sono quattro. Due le porte, senza cerniere: l’ apertura è consentita dal ridotto spessore della pelle. «Il cuoio evita le ammaccature e i graffi producono un certo effetto vintage». La pulizia? Risposta pronta: «Il cuoio è trattato con nanopolveri protettive: resiste ai rulli dell’ autolavaggio». C’ è un altro aspetto curioso in questo progetto: le tende. Estratte dalle tasche nascoste nell’ involucro, si compongono in una specie di veranda. Così Emanuele prolunga l0 spazio abitabile del veicolo. L’ idea della tensostruttura è anche al centro dello studio di Pino Nicola Pira, 24 anni, di Ozzieri (dopo lo Ied ha trovato lavoro, come consulente, in uno studio di design torinese). Il suo Cross(c)over prende forma sul pianale del Dodge Caliber e si colloca nel segmento dei modelli di medie dimensioni, tipo Nissan Qashqai. Le ruotone di 20 pollici e i 18 centimetri di luce a terra danno una forte presenza al veicolo, mentre le linee fluide slanciano le fiancate, rimandando più al mondo patinato dei coupé che quello rustico dei fuoristrada puri. «Il rivestimento esterno – spiega Pino – è realizzato in gomma: si tratta di una copertura tesa su un robusto telaio, sostituibile con cover di altri colori e/o altre forme». Una sfrenata personalizzazione. Tre anni di studio applicato e a stretto contatto con le aziende, più il master; 800 studenti (al 40 per cento stranieri), 170 dei quali indirizzati al Transportation design ; 9 mila euro l’ anno di retta. Lo Ied, tra le scuole di design più prestigiose (e più selettive) del mondo, trasforma il sogno in professione. «Il 90 per cento dei nostri ragazzi – dice César Mendoza, direttore ed ex allievo – trova lavoro nel giro di un anno». Sfide come quella che ha generato il Pygmy, la New Campagnola e il Fiat Cross(c)over servono a «tenere elevata la motivazione degli studenti», commenta Mendoza. A questo punto rimane «soltanto» da passare ai fatti, alla linea di produzione. Roberto Iasoni RIPRODUZIONE RISERVATA * * * Vota la preferita Il sondaggio online Quale vi piace di più, «Pigmy», «Cross(c)over» o «New Campagnola»? Potete scegliere il modello preferito, fra i prototipi del nuovo suv Fiat disegnati dagli studenti dell’ Istituto europeo di design di Torino, votando sul nostro sito web http://motori.corriere.it/ .
Iasoni Roberto
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(10 ottobre 2011) – Corriere della Sera