«CORSO MARTIRI, CONCORSO DI IDEE PER ARCHITETTI E INGEGNERI»

La proposta dei presidenti degli Ordini etnei al sindaco Stancanelli

«Fuksas è una grande “firma” dell’architettura, ma dobbiamo offrire anche ai catanesi l’opportunità di esprimersi e di contribuire al rilancio della nostra città»

CATANIA – «Un passo importante, una firma – quella siglata tra il Comune e i privati per il risanamento di San Berillo – che sancisce, ne siamo certi, il rilancio di una zona degradata, per troppi anni simbolo di una città architettonicamente povera e urbanisticamente superata». Con queste parole il presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Luigi Longhitano e il presidente dell’Ordine degli Ingegneri etnei Carmelo Maria Grasso, si congratulano con il sindaco Raffaele Stancanelli per «un accordo finalmente raggiunto, anche se con fatica, con l’obiettivo di cancellare definitivamente una delle più grandi rughe che rovinano il volto del capoluogo etneo».

Le aree intorno a Corso Martiri della Libertà rappresentano, infatti, il cuore di una città che vuole recuperare il proprio centro storico e che vuole allinearsi alle grandi metropoli, rinnovate in un’ottica moderna di vivibilità: «Per far questo – continuano i presidenti – riteniamo che il lavoro dell’architetto Fuksas sarà certo una garanzia. Ma in questo contesto vogliamo lanciare una proposta, chiedendo al sindaco di invitare i privati ad avere il coraggio di dare vita a un concorso di idee nazionale per la realizzazione di qualcuna delle opere previste nel progetto, magari inserendo anche un Museo d’arte contemporanea. Un’idea di facile realizzazione, un’iniziativa che per la prima volta possa offrire anche ai nostri professionisti una chance per ricostruire il futuro di Catania.

«In questo contesto – continuano i presidenti Grasso e Longhitano – gli Ordini sono disponibili ad assicurare e gestire le procedure per l’espletamento dei concorsi in sinergia con l’Amministrazione comunale. Siamo certi che un’iniziativa di questo genere rappresenterebbe anche un’importante occasione di confronto sulla qualità degli interventi».

San Berillo, dove attualmente c’è un irrazionale agglomerato di fabbricati fatiscenti che si avvitano tra recinzioni e muri che non consentono il dialogo, «ha bisogno di essere rianimata anche dalla creatività dei giovani. Siamo certi che in questa città ci sono tantissime professionalità valide – concludono i presidenti – che però non hanno mai avuto l’opportunità di potersi esprimersi. È per questo che lanciamo questa stimolante competizione che, se da un lato rivoluziona il modus operandi dei privati, dall’altro interessa un’area che appartiene a tutti e che tutti vogliamo veder rinascere e respirare. Nel migliore dei modi».  

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